FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Si suicida per video hard diffuso in Rete, oggi i funerali

"Eʼ stata costretta dal fidanzato a girare quei filmati", ha ribadito la signora ai funerali di Tiziana Cantone a Casalnuovo di Napoli

Con un lungo applauso e il lancio di palloncini si è concluso il funerale di Tiziana Cantone a Casalnuovo di Napoli.

La 31enne si è suicidata martedì: da due anni la sua vita era diventata un inferno dopo che un video hard che la vedeva protagonista era finito in Rete. Solo alcuni giorni fa aveva ottenuto che le immagini venissero rimosse dal web. La Procura ha aperto un fascicolo per induzione al suicidio. La madre: "Non meritava questo".

La madre: "Costretta da fidanzato a girare quei video" - Secondo quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", a convincere Tiziana a girare quei video sarebbe stato l'ex fidanzato. "Tiziana mi confidò - racconta la madre - che l'aveva indotta e costretta più volte a girare questi video con altri partner, perché provava piacere". L'uomo, Sergio Di Palo, negli ultimi mesi avrebbe anche pagato le spese legali per eliminare dalla Rete i filmati.

L'ex fidanzato tra gli indagati per istigazione al suicidio - E proprio l'ex fidanzato, sempre stando a "Il Messaggero", comparirebbe tra le cinque persone indagate per istigazione al suicidio dalla Procura di Napoli Nord. Gli altri quattro uomini sarebbe quelli a cui Tiziana avrebbe inviato via Whatsapp le immagini hard.

In 4 indagati per diffamazione - Questi ultimi, querelati dalla donna, erano indagati per diffamazione nei suoi confronti. I quattro furono iscritti lo scorso anno nel registro degli indagati dal procuratore aggiunto di Napoli Fausto Zuccarelli e dal pm Alessandro Milita.

Familiari: stop alla gogna - Chiedono di far cessare la gogna mediatica i familiari della 31enne. Una gogna, spiegano i familiari agli amici più intimi, che continua anche dopo la morte. Dolore, sconcerto, rabbia per quello che non tutti hanno capito, una situazione vissuta come un incubo. "Ora chiedono giustizia affinché la morte non risulti vana, l'ennesima. Rispettate il loro dolore", fanno sapere gli amici della famiglia.