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S.Rita, intercettazioni inquietanti

Conversazioni allucinanti tra i medici

Dopo le agghiaccianti testimonianze di alcune delle vittime della clinica Santa Rita di Milano, sulla vicenda emergono nuovi particolari inquietanti dalle intercettazioni telefoniche.

Allucinanti le conversazioni tra alcuni medici che, non sapendo di essere sotto controllo, parlano apertamente dei casi clinici, degli interventi chirurgici eseguiti e della loro inutilità, svelando dettagli racapriccianti.

Nell'inchiesta in corso dovranno essere chiariti molti altri fatti accaduti nella clinica. Dalle intercettazioni emerge un quadro desolante di incuranza, negligenza e crudeltà da parte di alcuni medici e chirurghi, che non avrebbero esitato a compiere scelte dannose per i pazienti.

Come nel caso dell'impianto di un tendine tibiale anteriore destro messo al posto di quello rotuleo sinistro, perché al momento il chirurgo non disponeva di quello giusto. Il fatto emerge da un'intercettazione telefonica relativa all'espisodio che risale al 6 febbraio scorso. La conversazione avviene tra la dottoressa Arabella Galasso, ortopedico indagato e una collega.

La prima dice alla seconda: "Ciao gioia senti abbiamo un casino...". Risposta: "Allora ma nongliel'avete poi messo il tendine?". E la Galasso: "Sì, no no quello di ieri non era nostro...". La collega: "...ah non era suo?". Galasso: "Oggi l'abbiamo ritirato". La collega: "Ah non era il medico quello che si era rotto!". Galasso "No... sì il medico che si è rotto l'abbiamo operato oggi, so che ieri ti hanno restituito un tendine...ma non era roba nostra". Risposta: "Ah, e di chi era?".

Galasso: "Non era della mia equipe, non so dirti chi l'ha ordinato e l'ha rimandato indietro. Senti abbiamo un problema sul tendine di oggi, perché voi mi avete mandato questo emitendine rotuleo con tutto il certificato di idoneità e il codice del donatore, la data di nascita, di morte, gruppo sanguigno peccato che la busta che m'avete mandato è un tendine tibiale anteriore...nato in una data diversa da questo qua, cioé non corrisponde... noi abbiamo dovuto usare il tibiale purtroppo perché ormai il paziente era aperto.. quindi l'abbiamo usato".  Collega: "Così è andato bene il tibiale?". Galasso" sì non era fantastico rispetto al rotuleo che ci aspettavamo anche perché qui abbiamo tutta la descrizione del tendine".

Più operazioni possibile
La "smania" di eseguire il numero più alto di operazioni chirurgiche possibile, così la definiscono i pm milanesi Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, del dottor Pier Paolo Brega Massone della clinica Santa Rita sembra emergere da alcuni passaggi di una telefonata intercettata tra lo stesso Brega Massone e Gianluca Merlano, anch'egli coinvolto nella indagine.

Merlano: "Cioé tu pescavi dall'Oltre Po pavese?". Brega Massone: "Ma io pescavo dappertutto, da Lodi, dove tiravo fuori le mammelle, poi ho cominciato a pescare anche i polmoni... dall'Oltre Po pavese, da Pavia, da Milano ormai perché comunque tutti i miei ex pazienti in istituto mi seguono e ancora adesso.... Oggi ne sono venuti tre a Pavia di pazienti che venivano lì a far le visite, continuano a telefonarmi e mi dicono anche a pagamento noi veniamo da lei... Quindi voglio dire, cioé, io avevo ormai un giro che mi ero creato con il mio modo di fare... Essere disponibile a qualsiasi ora... ancora adesso pensa che questi ultimi 15 giorni avrò fatto 35-40 visite gratis...". Merlano: "Sì, sì"..