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Rifiuti Napoli, protesta a Pianura

Continuano i roghi di cumuli di rifiuti

Mentre a Napoli i cumuli di rifiuti continuano a essere dati alle fiamme e l'allarme diossina si aggiunge a quello sanitario per l'immondizia nelle strade, i residenti del quartiere Pianura hanno bloccato il traffico per diverse ore per protesta contro l'ipotesi dell'apertura di un sito di stoccaggio di ecoballe in Contrada Pisani.

Il presidio è quindi stato sgombrato dalla polizia intorno alle 10.

Il blocco è stato messo in atto in via Montagna Spaccata, all'altezza della rotonda Giustino Fortunato. A Pianura era annunciato per le 9 un corteo di manifestanti, ma le proteste sono iniziate con tre ore di anticipo.

Intanto il bollettino degli incendi della notte tra martedì e mercoledì segnala 75 interventi dei vigili del fuoco. Un'emergenza che investe tutto il territorio provinciale e che ha costretto a richiamare due squadre di operatori a lavoro, in turno straordinario. Al comando di Napoli dei vigili del Fuoco è in corso una riunione: si chiede l'invio nel capoluogo partenopeo di alcune colonne mobili da altri Comandi.

Monito Ue all'Italia
L'emergenza rifiuti in Campania non accenna a placarsi e da Bruxelles arriva un monito. "Seguiamo molto da vicino la situazione in Campania, e nei prossimi giorni valuteremo se prendere nuove decisioni e adottare nuove misure", ha ammonito la portavoce del commissario Ue all'ambiente, Stavros Dimas, ricordando la procedura di infrazione già a aperta a giugno dall'esecutivo europeo contro l'Italia, rea di non aver seguito le indicazioni comunitarie in materia di smaltimento dei rifiuti. Il rischio è quello di incappare in nuove multe salatissime e di perdere i finanziamenti comunitari.

Proteste anche contro Napolitano
Un gruppo di militanti di Alleanza Nazionale ha protestato nei pressi di Villa Rosebery, dove soggiorna il presidente Giorgio Napolitano, in visita privata a Napoli. I manifestanti, appartenenti ad "Azione Giovani", hanno srotolato uno striscione con la scritta "Dopo il cenone sciogli Comune e Regione". Altri militanti hanno mostrato grandi riproduzioni fotografiche dei siti di accoglienza dei rifiuti e di discariche a cielo aperto.

Bloccati gli impianti campani
Uno alla volta tutti i sei impianti di Cdr della Campania stanno chiudendo: è impossibile far uscire le balle di rifiuti lavorate. Dopo la chiusura del sito di Taverna del Re a Giugliano (Napoli), infatti, non ci sono al momento alternative per lo stoccaggio di ecoballe. Immediate le ripercussioni a Napoli: entro giovedì ci saranno circa 2.000 tonnellate di spazzatura nelle strade della città.