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Terremoto, Gabrielli: nessun danno strutturale

Il capo della Protezione Civile rassicura: "Dobbiamo solo verificare alcune chiese"

LaPresse

Le scosse di terremoto che hanno colpito l'Emilia Romagna non hanno provocato "danni strutturali significativi".

Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sottolineando che sono necessarie però delle verifiche su edifici storici e in particolare sulle chiese. "Non possiamo dire - ha aggiunto Gabrielli - che non seguiranno altre scosse. Né che ci sarà una scossa più forte o un evento come quello dell'Aquila".

"Fortunatamente non ci sono state vittime - dice Gabrielli - e si sono registrati danni solo ad alcuni edifici storici, in particolare chiese". Per questo, ha spiegato il capo della Protezione Civile, "ho pregato il sistema di protezione civile e i vigili del fuoco di svolgere una serie di verifiche strutturali su questi edifici. Tra due giorni è domenica e se le verifiche stabiliranno che gli edifici non sono sicuri verranno chiusi". Quanto alla decisione di aprire o meno le scuole nella giornata di domani Gabrielli ha sottolineato che la decisione spetta alle autorità locali che decideranno sulla base degli accertamenti svolti.

L'unica forma di protezione contro i terremoti, ha spiegato poi Gabrielli, è "avere abitazioni sicure e piani di protezione civile aggiornati in tutti i Comuni". Il numero uno della Protezione Civile ha ricordato che non è solo il Nord Italia ad essere interessato dalle scosse: "Anche il Pollino - ha sottolineato - da mesi è interessato da attività sismiche continue". L'Italia, insomma, è sempre a rischio sismico ed è per questo che è necessario mettere in atto tutta una serie di misure preventive, perché il terremoto non si può prevedere.

"Se approcciamo il rischio sismico limitandoci a dire 'verrà o non verrà il terremoto' non faremo mai passi avanti - ha ripetuto il capo della Protezione Civile - se invece ci mettiamo nell'ordine di idee di vivere in un territorio a rischio sismico e pensiamo a strutture ed edifici che possono resistere alle scosse, allora avremo il giusto approccio". Dunque, c'è una sola strada: "Bisogna mettere in sicurezza gli edifici. Continuare a mettere in ridicolo questi avvisi è molto rischioso".