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L'Aquila, tangenti sulla ricostruzione post-terremoto: quattro arresti

Lʼinchiesta "Do Ut Des" ha scoperto una serie di irregolarità riguardanti gli appalti per i lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati. Tra gli indagati anche il vicesindaco Roberto Riga, che si è dimesso

roberto riga
ansa

Otto indagati, quattro dei quali posti agli arresti domiciliari: è l'esito dell'inchiesta "Do ut des" della procura de L'Aquila relativa ad appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 2009. Le accuse per le persone coinvolte sono, a vario titolo, di millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica e appropriazione indebita.

Tra le otto persone coinvolte spicca il nome dell'attuale vicesindaco de L'Aquila, Roberto Riga, indagato, all'epoca dei fatti assessore all'urbanistica, che però parla di "fulmine a ciel sereno su una vicenda che non conosco" e confida "nella magistratura alla quale fornirò elementi per mettere in evidenza la mia piena estraneità". "Lascio l'amministrazione de L'Aquila proseguire il suo lavoro con tranquillità. In questo momento mi tiro da parte da ruolo vicesindaco e di assessore per dimostrare che il bene generale della città conta molto", aggiunge annunciando le dimissioni.

Personaggi di primo piano anche due dei quattro arrestati ai domiciliari: Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell'Asl 1, più volte assessore della giunta di centrodestra negli anni Duemila, all'epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città, e Vladimiro Placidi, 57 anni, assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali dopo il terremoto nel primo mandato del sindaco, Massimo Cialente, nonché direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia.

Ai domiciliari anche Daniela Sibilla, 38 anni, dipendente collaboratrice del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore, e Pasqualino Macera, 56 anni, all'epoca funzionario responsabile Centro-Italia del Mercatone Uno. Oltre a Riga, gli altri denunciati sono Mario Di Gregorio, 45 anni, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune de L'Aquila, all'epoca dei fatti funzionario responsabile dell'ufficio Ricostruzione; Fabrizio Menestò, 65 anni, ingegnere di Perugia, all'epoca direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di palazzo Carli, sede del rettorato dell'Università; Daniele Lago, 40 anni, imprenditore di Bassano del Grappa e amministratore delegato della Steda Spa, aggiudicataria di alcuni appalti. Sono 13 le perquisizioni svolte presso alcune ditte, abitazioni private e dentro gli uffici del Comune de L'Aquila.

I reati, secondo l'accusa, sarebbero stati commessi nel capoluogo nel periodo che va dal settembre 2009, pochi mesi dopo il terremoto, al luglio 2011; l'entità delle presunte tangenti contestate è di 500mila euro, mentre è stata accertata l'appropriazione indebita di 1 milione e 268mila euro da parte di alcuni indagati attraverso la contraffazione della documentazione contabile relativa al pagamento di alcuni lavori.

Secondo gli inquirenti a L'Aquila esisteva un sistema corruttivo in base al quale alcuni imprenditori interessati ai lavori per la ricostruzione post-terremoto pagavano tangenti, sia in denaro sia attraverso la consegna di moduli abitativi provvisori, a funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti relativi a lavori di messa in sicurezza.