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Immigrati naufragati in Sicilia: "Abbiamo pagato 2.500 euro"

Per essere portati sul barcone da Alessandria DʼEgitto verso lʼItalia

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"Abbiamo pagato circa 2000-2500 euro per essere portati sul barcone da Alessandria D'Egitto verso l'Italia". Lo ha ammesso alla squadra mobile di Genova uno dei passeggeri del barcone che è naufragato intorno a Capo Passera in Sicilia. Il nordafricano ha fornito elementi chiavi per riuscire a risalire ai tre scafisti dopo essere stato interrogato a lungo dagli agenti, anche con l'aiuto di rappresentanti della Croce rossa.

Per evitare di essere identificati i tre scafisti avevano minacciato e ricattato molti dei profughi presenti sull'imbarcazione fornendo loro una versione fantasiosa. Avevano detto di raccontare che gli scafisti li avevano accompagnati su una prima imbarcazione e successivamente li avevano lasciati su un peschereccio che li aspettava, senza nessuno a bordo, in mezzo al mare. Una versione alla quale la polizia non ha creduto.

Sottoposti agli interrogatori, alcuni dei naufraghi hanno confessato che "gli scafisti erano ancora presenti" e soprattutto li hanno indicati agli agenti. I tre in un primo momento hanno detto di essere originari della Siria ma la polizia ha appurato che provengono dall'Egitto da dove è partita l'imbarcazione. Il presunto minore e' stato anche accompagnato in ospedale e sottoposto agli esami radiologici. Avrebbe un eta' tra i 17 e i 19 anni.

Ma quanto guadagnano gli scafisti? - Ad un enorme costo per cercare un futuro migliore in Italia, corrisponde un più che lauto guadagno per coloro che organizzano questi viaggi della speranza. Secondo Il Messaggero, uno dei due scafisti arrestati a Pozzallo avrebbe confessato di aver cominciato l'attività per via dei grossi introiti: "Sapevo che in Libia cercavano scafisti, sono andato lì e mi sono arruolato. Io faccio il pescatore ma quello che prendo in un solo viaggio per portare le persone è lo stesso che guadagno in due anni con il mio lavoro" le parole di Saber Helal, uno dei due tunisini arrestati. Naser Maa, l'altro scafista, anche lui tunisino, dopo essere stato incastrato per via di un video e delle confessioni di alcuni migranti: "Ho girato un video, volevo tenere con me queste immagini perchè sapevo che avrei rischiato di morire o di finire in galera una volta giunto in Italia". Il giovane 24enne avrebbe incassato per il viaggio una cifra vicina ai 4.500 dollari, mentre gli organizzatori libici sui 1.200 per un giro totale di circa 270.000 dollari.