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Saluto, Di Canio va al contrattacco

"Denuncerò chi infanga il mio nome"

Attaccato da più parti, dal mondo sportivo a quello politico, passando attraverso l'opinione pubblica, Paolo Di Canio ora è pronto a tutelare la propria immagine.

Il giocatore ha ancora una volta precisato che: "Il saluto romano ha soltanto una valenza sportiva", in seguito ha accusato minacciando querele per chi ha offeso la sua onorabilità: "Ho incaricato il mio legale di tutelarmi da chi infangherà il mio nome".

Lo si sapeva sin dalla prima volta, a Livorno, nella gara tra gli amaranto e la Lazio, che il saluto romano di Paolo Di Canio avrebbe fatto discutere e a lungo. Dopo due settimane di attacchi, minacce di radiazioni, multe ed una giornata di squalifica, il giocatore della Lazio ha deciso di passare al contrattacco, stufo ormai delle continue polemiche sulla sua persona. Infatti, Di Canio ha ribatito che il gesto da lui esibito "ha esclusivamente valenza sportiva", intendendo, dunque, difendere la sua onorabilità in sede giudiziaria contro prossimi attacchi lesivi per la sua dignità.

"La misura è colma - ha esordito il calciatore - da un gesto che per me ha unicamente valenza sportiva, alcuni vogliono cercare di screditare la mia persona. Ma io non ci stò, non lo sopporto più". In seguito Di Canio ha minacciato querele: "Ho dato incarico al mio legale, Giuseppe Consolo, di tutelare la mia onorabilità per via giudiziaria verso chi ha già tentato ovvero tenterà di infangare il mio nome". Poi ha concluso con quella che potrebbe essere un'iniziativa lodevole: "Nel caso, il ricavato delle mie iniziative legali, sarà tutto devoluto in beneficenza alla Sospe, la 'casafamiglia' di suor Paola". Dunque, parole forti per una questione che sta sempre più trascendendo l'aspetto sportivo e che potrebbe trascinarsi in ambito giudiziario e dare ancora del nostro calcio un'immagine non proprio positiva.