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Il Chievo nel mirino della Figc

Illeciti per favorire la classifica

08 Giu 2004 - 12:50

L'inchiesta della Figc sulle scommesse nel mondo del calcio si allarga. Si indaga ora anche su presunti illeciti relativi alla gara Ancona-Chievo, giocata il 25 aprile e conclusasi sullo 0-2. Gli illeciti, segnalati dei dorici, avrebbero avuto lo scopo principale di favorire la classifica del Chievo, impegnato nella corsa salvezza. Se ciò fosse provato i gialloblù rischierebbero grosso. Mercoledì sarà sentito il tecnico dell'Ancona Galeone.

Prima il Siena, adesso l'Ancona. Dopo la vicenda delle scommesse la nuova bufera che si abbatte nel mondo del calcio parte sempre dalla provincia. Un filone nuovo che riguarda questa volta presunti comportamenti illeciti e che, stando almeno alle dichiarazioni dell'Ancona e del suo presidente Ermanno Pieroni, sarebbe addirittura precedente all'inchiesta della Procura di Napoli. La Figc parla di una "segnalazione" raccolta subito dopo la partita incriminata - Ancona-Chievo giocata il 25 aprile e conclusasi con la vittoria per 2-0 della squadra veronese - e il n.1 biancorosso conferma che la segnalazione è stata fatta proprio dall'Ancona "pochi giorni dopo" la partita. La società dorica denuncia "presunti contatti o fatti avvenuti" in occasione dell'incontro. "Per dovere di regolamento - ha spiegato Pieroni - abbiamo segnalato immediatamente all'ufficio indagini fatti che sta ad altri appurare se illeciti o meno. E' bene che lo abbiamo fatto perchè ci sono dei regolamenti per i tesserati che vanno rispettati, chi non lo fa ne subisce le conseguenze anche per omessa denuncia. Ancora una volta abbiamo dimostrato di rispettare le regole".
Di più l'Ancona non può o non vuole dire demandando dunque l'accertamento delle "notizie" all'ufficio indagini della Federcalcio, cui si mette totalmente a disposizione. Mercoledì a Roma arriverà l'allenatore Giovanni Galeone, che ha chiarito che nonostante la pessima prestazione della sua squadra in occasione della partita incriminata ("la peggiore Ancona della propria gestione") ha riferito di non avere alcun "dubbio" circa la regolarità della gara. Nessuna "stranezza" quindi: "L'unica stranezza che ho ravvisato - ha raccontato - è aver giocato cosi' male contro il Chievo dopo due belle partite contro Bologna e Lazio". Una partita comunque "giocata male e basta, senza dubbi". Dopo Galeone a Roma dovrebbero essere ascoltati giovedì alcuni giocatori e venerdì ai due presidenti, Pieroni e Campedelli.
Se l'inchiesta sulle scommesse è partita dalla magistratura ordinaria, questa è stata avviata dalla Federcalcio con una serie di accertamenti, già da aprile, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Ancona. Finora non figurano indagati. Prima di essere interrogato mercoledì dagli 007 della Federcalcio il tecnico dell'Ancona Galeone, insieme con il suo vice, due giocatori più una quinta persona, è stato già sentito dalla Guardia di Finanza. Il contenuto degli interrogatori naturalmente sono coperti dal segreto istruttorio. Lo stesso dicasi per l'interrogatorio dell'ormai ex allenatore del Chievo (la prossima stagione guiderà i portoghesi del Porto campioni d'Europa), Luigi Del Neri. Il tecnico veronese già venne sentito circa un mese fa a Napoli dalla Dia perchè la sua squadra è coinvolta anche in quel filone di inchiesta (la sede della società venne anche perquisita). Come allora anche questa volta ostenta sicurezza: "Sono sereno" ha detto in attesa di essere interrogatorio nella sua casa in Friuli dagli uomini del generale Italo Pappa. Non riesce comunque a nascondere l'amarezza di essere chiamato a giustificarsi per la seconda volta in un mese, a restare ancora una volta a disposizione degli inquirenti quando aveva già le valigie pronte per volare verso il Portogallo: "Loro fanno il loro lavoro, ma queste vicende non riguardano il Chievo". Intanto però secondo indiscrezioni l'ipotesi investigativa della Procura anconetana i presunti illeciti avrebbero avuto lo scopo principale di favorire la classifica del Chievo, impegnato a raggiungere la salvezza, e non di alimentare un giro di scommesse. Un'ipotesi che se confermata getterebbe un'ombra preoccupante proprio sul Chievo, che a quel punto rischierebbe di grosso.

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