Con L'Arca di Loré l’artista prepara un percorso itinerante tra festival internazionali e in Italia il Jova Summer Party fino al finale al Circo Massimo
Il ritorno in grande stile di Lorenzo Jovanotti è una vera e propria rivoluzione artistica, che unisce movimento, musica e creatività. L'artista estrae dal cappello un nuovo disco di inediti 'Niuiorcherubini', che uscirà il 20 novembre ed è stato inciso a New York, un tour in giro per il mondo, denominato L'Arca di Lorè e un'estate, quella del 2026, all'insegna della musica e della festa con il Jova Summer Party, che partirà da Roma, per poi scendere in diverse località del Sud e risalire nella Capitale, con l'appuntamento al Circo Massimo il 12 settembre, pochi giorni prima del suo 60esimo compleanno.
Jova riprende a viaggiare come un esploratore contemporaneo, attraversando territori diversi con l’obiettivo di rinnovare ogni volta la propria visione creativa. Alla base del progetto c’è un principio costante: evitare ripetizioni e cercare sempre direzioni inedite, trasformando ogni esperienza in un’occasione per reinventare linguaggi e forme espressive. "Viviamo tutti con una sensazione di catastrofe imminente e ho deciso di reagire, andare a cercare il mondo e non aspettare che venga di me", sottolinea Jovanotti sul palco del Teatro della Cometa nella capitale dove ha presentato questi nuovi capitoli del suo percorso.
Il fulcro della nuova fase artistica è L’Arca di Loré, un’iniziativa musicale e simbolica che nel 2026 porterà Jovanotti attraverso vari Paesi per poi approdare a Roma, al Circo Massimo. L’appuntamento finale, denominato "Jova al Massimo", rappresenta il punto di arrivo – o forse di ripartenza – del viaggio dell’Arca. Il progetto si basa su un intreccio di musica inedita, incontri, spostamenti, pedalate e momenti collettivi, immaginati come un racconto aperto che chi partecipa può contribuire a costruire.
"Con l'Arca di Loré, da febbraio a luglio, porteremo con la band la mia musica in giro per il mondo, anche dove non siamo mai stati". Fra le prime tappe Brisbane, Adelaide, Kinshasa, Pula, Monaco.
Il viaggio riprende lo spirito del Cantagiro, ma in chiave contemporanea. L’itinerario mondiale e successivamente italiano si sviluppa come una carovana composta da biciclette e musica, un movimento continuo di suoni e persone. Dopo l’esperienza del PalaJova, Jovanotti sceglie nuovamente ambienti dinamici: festival internazionali caratterizzati da programmazioni vivaci, curate e legate alla cultura musicale attuale. Sono luoghi dove la sperimentazione rappresenta la regola e dove ogni esibizione può assumere una forma nuova.
Jovanotti privilegia contesti dove la musica può rigenerarsi, evitando scenario già definiti per concentrarsi su spazi che favoriscono l’imprevisto. La selezione dei festival riflette un orientamento verso ambienti che integrano creatività, tecnologia e immaginazione, trasformando ogni tappa in un’occasione per osservare la musica da prospettive differenti. L’obiettivo è mantenere vivo il desiderio di scoperta e considerare ogni fase del percorso come un nuovo inizio.
Il progetto si fonda sull’idea della musica come linguaggio universale e come strumento di incontro. Per Jovanotti significa dare spazio alla libertà creativa, alla curiosità e al movimento, elementi che nella sua visione coincidono con la capacità di restare vitali. Il viaggio dell’Arca nasce quindi come percorso che tiene accesa la scintilla dell'esplorazione e che pone l’accento sull’aspetto più immediato e spontaneo dell’espressione musicale.
Dopo le tappe all’estero, L’Arca di Loré arriva in Italia dando vita a un nuovo circuito di appuntamenti. Il Jova Summer Party 2026 riprende l’esperienza dei Jova Beach Party inserendola in contesti differenti per geografia e atmosfera. L’itinerario attraversa luoghi del Sud non coinvolti nel PalaJova 2025, con un percorso inverso che dalla Sardegna arriva alla Capitale, passando per Puglia, Calabria, Campania, Abruzzo e Sicilia, dove l’artista torna dopo l’ultima esibizione del 2018.
Il viaggio italiano culmina al Circo Massimo, scenario pensato per accogliere un evento che unisce l’energia di un concerto e la dimensione libera di un festival. Ogni tappa è stata progettata per trasformarsi in uno spazio di festa e partecipazione, con una giornata intera dedicata all’esperienza collettiva. Per Jovanotti gli spostamenti tra le varie località avverranno in bicicletta, secondo la formula del Jovagiro, versione sostenibile del Cantagiro degli anni Sessanta.
All’interno dell’Arca viaggia anche un nuovo progetto discografico: "Niuiorcherubini", in uscita il 20 novembre in digitale con una successiva pubblicazione in formato fisico. L’album segue un percorso personale e non codificato, nato in sei giorni di sessioni a New York nell’ottobre 2025. Registrato su nastro analogico senza sovraincisioni, rappresenta una scelta stilistica che privilegia immediatezza, urgenza e spontaneità.
La lavorazione del disco si è svolta in uno studio di Brooklyn con un approccio basato sull’istinto. Ogni brano nasceva da idee immediate, appunti raccolti sul cellulare, ritmi improvvisati o linee di basso sviluppate rapidamente e fissate in due take. La scelta era semplice: se una take funzionava, veniva mantenuta senza modifiche. Il risultato è un lavoro che cerca l’essenza della musica nella sua forma più pura e diretta, conservando l’imperfezione come elemento espressivo.
Prodotto da Jovanotti insieme a Federico Nardelli, l’album include la collaborazione del maestro Oscar Hernandez per la versione "salsa dura" di "Senza se e senza ma", incisa al Mozart Studio di Hoboken. Il titolo del disco richiama un omaggio a "dallamericaruso" e riflette l’identità di un progetto che nasce dentro la città simbolo della musica, New York. Ogni brano è il risultato di un incontro o di un’idea registrata in tempo reale, con l’unico obiettivo di suonare senza pensare troppo.
"Niuiorcherubini" rappresenta la colonna sonora naturale de L’Arca di Loré: un disco energico, vivo, imperfetto e in continuo movimento, specchio del percorso che accompagnerà Jovanotti nel 2026. Tra viaggio, musica e scoperta, l’artista costruisce un progetto che unisce dimensione personale e condivisione collettiva, mantenendo al centro la ricerca di nuove forme di espressione.