L'artista riceve a Firenze il Pegaso d'Oro, massimo riconoscimento conferito dalla Regione Toscana, e porta la sua solidarietà al popolo di Gaza
Jovanotti augura "buon vento alla Global Sumud Flotilla", la flottiglia di aiuti umanitari a Gaza. E pazienza se il maltempo ha costretto le navi a rientrare momentaneamente su Barcellona per garantire la sicurezza degli equipaggi, perché è comunque "un'iniziativa grandiosa, rischiosa, e la speranza è che si apra uno spiraglio di pace". Dopo le polemiche per le sue dichiarazioni di un mese fa al No Borders Music Festival, l'artista riceve a Firenze il Pegaso d'Oro, massimo riconoscimento conferito dalla Regione Toscana, e porta la sua solidarietà al popolo di Gaza.
Jovanotti invoca "il cessate il fuoco e una tregua che apra la possibilità a una futura convivenza pacifica in quella terra", nella consapevolezza di quanto ciò sia difficile: "La mia è una speranza, come dire, disperata. Però ogni iniziativa come questa, che è una grande iniziativa, mi trova non solo favorevole, ma anche sostenitore in ogni modo possibile". Da qui l'appello "al nostro governo, ai governi europei di mobilitarsi il più possibile, soprattutto perché si fermi questa cosa che sta accadendo sotto i nostri occhi, e che ci fa sentire così male, così disperati, così addolorati".
Jovanotti era stato criticato dopo essersi si è espresso sull’argomento. "Per chi faccio il tifo? - aveva detto - Per entrambe le parti, non è una questione di tifoseria. Io sono tifoso solamente per sostenere la pace, la tregua. È l’unica cosa che sono in grado di sostenere con il mio modo di intendere la vita". E poi ha aggiunto: "Non ho niente di intelligente da dire su quello che sta succedendo. E siccome non ho niente di intelligente da dire, non dico niente. Prego, spero e mi auguro che questa follia ci insegni qualcosa".
Alla cerimonia di consegna del Pegaso d'Oro Jovanotti ha catturato l'attenzione del pubblico di autorità raccontando della sua infanzia a Cortona (Arezzo) dove "ho incontrato la musica" e dov'è tornato a vivere con la famiglia, e non ha fatto nulla per nascondere la sua commozione al ricordo dei genitori, originari della cittadina e trasferitisi a Roma dove nacque Lorenzo. "Mio babbo era un uomo molto formale - ha detto -, avrebbe amato un'occasione così istituzionale, mentre io non ho mai avuto un atteggiamento protocollare. Lui sarebbe stato orgoglioso, e anche la mia mamma. Mi dispiace che non ci siano".
Il Jovanotti ambasciatore dei valori della Toscana, dalla pace alla multiculturalità, rivela anche un suo progetto da sviluppare, "un sogno che ho da tanto: realizzare un piccolo musical sulla vicenda di Amerigo Vespucci", scopritore di nuovi mondi. "E' un momento che rappresenta l'inizio di una collaborazione", ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione, che ha conferito il Pegaso all'artista. "Lui mi fa da consulente", ha poi aggiunto Jovanotti lodando la cultura storica del governatore toscano.