© Cotechino Modena IGP
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Il patrimonio emiliano, difeso dal marchio europeo di Indicazione Geografica Protetta, viene elevato dallo chef stellato Luca Marchini in sinfonie gourmet che sfidano i calendari festivi
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Sfatiamo il mito: il Cotechino Modena IGP non è solo il classico piatto di Capodanno. Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, con le sue 12 aziende associate che rappresentano l'intera filiera di produzione, ha deciso di rompere gli indugi e riportare questo salume al centro della scena culinaria italiana. Nato dalla passione per la tradizione emiliana e tutelato dal marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) ottenuto nel 1999, il Cotechino rappresenta l'essenza della norcineria modenese: un prodotto che il Consorzio valorizza con rigidi controlli di qualità, garantendo l’utilizzo della ricetta tradizionale e originale e di ingredienti selezionati per un gusto inconfondibile.
500 anni di storia: l'eredità di un assedio che ha dato i natali a un'icona italiana Immaginate Mirandola, in provincia di Modena, nel lontano 1511: le truppe di Papa Giulio II stringono d'assedio la città, e i mirandolesi, per non regalare i loro preziosi maiali al nemico, decidono di agire con ingegno. Macellano gli animali e nascondono la carne insaccandola nelle zampe anteriori dei suini, creando un prodotto che si conserva e si cuoce al momento del bisogno: così nasce lo Zampone Modena. Questa geniale intuizione, scaturita dalla mente di uno dei cuochi di Pico della Mirandola, si tramanda nei secoli grazie a storiche botteghe artigiane come Frigeri e Bellentani. L’utilizzo in alternativa dei budelli per l’insaccamento delle carni diede vita al Cotechino Modena
Oggi, il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, nato nel 2001 per tutelare questo tesoro, ne garantisce la fedeltà alla ricetta originale . Solo tagli di suini selezionati, grasso, cotenna, sale, pepe e spezie e il legame indissolubile con un territorio che va da Modena a province come Ferrara, Bologna e persino Rovigo, passando per la Lombardia e il Veneto. È un marchio IGP (regolamento CE 509/1999) che non è solo un sigillo, ma una promessa di eccellenza, controllata da organismi ministeriali per preservare un patrimonio che unisce generazioni
E sbaglia chi lo dipinge come un cibo "grasso": il Cotechino Modena IGP, come emerge dalle analisi dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT), rivela un profilo nutrizionale sorprendentemente moderno. In 100 grammi, offre solo 250 di calorie – inferiore a quello di un piatto di pasta scondita – e un elevato contenuto di proteine nobili (23 g). I grassi sono moderati e, durante la cottura, gran parte si dissolve, lasciando un prodotto con più lipidi insaturi che saturi, in perfetta armonia con le raccomandazioni nutrizionali contemporanee. Non manca poi il tocco di benessere: è ricco di vitamine del gruppo B, ferro e zinco in forme altamente biodisponibili, che supportano l'organismo in modo naturale.
Preparare il Cotechino Modena IGP è un rituale veloce quanto bollire una pasta: la versione precotta, disponibile nei pratici formati da 500 o 250 grammi, richiede solo di immergerlo in acqua bollente per 20 minuti esatti. Niente complicazioni, solo il tempo di impostare la tavola e lasciar diffondere quel profumo avvolgente che evoca le cucine delle nonne modenesi. Un secondo proteico e gustoso, accessibile a tutti, che può anche trasformarsi in un jolly per cene improvvisate o pranzi veloci,
Al supermercato, distinguere il vero dal falso è semplice grazie al bollino giallo-blu della certificazione europea IGP e al logo giallo consortile presenti sulle confezioni. Al taglio, il Cotechino Modena IGP si presenta con fette di colore roseo tendente al rosso non uniforme, compatte e con una granulometria omogenea. È questa attenzione ai dettagli, regolata dal Disciplinare di produzione, che rende ogni morso un'esperienza autentica, tutelata da controlli rigorosi per assicurare che solo il meglio arrivi sulle nostre tavole.
Anche gli chef più acclamati cedono al fascino del Cotechino Modena IGP, come dimostra l'evento andato in scena il 30 gennaio 2025 nella splendida cornice di "A Casa Veronelli" di Milano, dove lo stellato Luca Marchini del ristorante "L'Erba del Re" a Modena ha accettato la sfida del Consorzio, proponendo piatti che elevano il salume a protagonista gourmet da gustare sulle tavole tutto l'anno e non solo durante le feste. Lo chef ha proposto una pasta all'uovo con ragù di zampone, fondo bruno e cioccolato fondente, seguita da un cotechino croccante accostato a zabaione semi-salato, cipolle all'aceto balsamico di Modena ed emulsione. "Ho aderito alla sfida del Consorzio perché mi è stata data l'occasione di dimostrare come Cotechino e Zampone Modena, due eccellenze del territorio, se lavorati adeguatamente, possano diventare protagonisti di ricette raffinate e innovative, combinando tradizione e modernità".
Il Consorzio non si ferma alla tutela: sul suo sito ufficiale, una sezione dedicata alle ricette trasforma il Cotechino Modena IGP in un alleato quotidiano, invitando a sperimentare, a portare in tavola un salume che sazia con gusto e a rendere ogni pasto un omaggio alla maestria emiliana. Il Cotechino Modena IGP non è solo un prodotto: è l'orgoglio di un Consorzio che lo difende e lo evolve, per farne il cuore pulsante della cucina italiana contemporanea.
Realizzato con il contributo MASAF D.M. 674130 del 24.12.2024
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