Sean "Diddy" Combs a processo, in aula anche i figli
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Stando a Tmz il presidente degli Stati Uniti starebbe pensando di commutare la pena inflitta al rapper
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Donald Trump starebbe valutando la possibilità di commutare la pena di Sean "Diddy" Combs nei prossimi giorni. E' quanto afferma Tmz citando una fonte, che avrebbe accesso ai piani alti della Casa Bianca, secondo la quale il presidente degli Stati Uniti sarebbe intenzionato a regalare la libertà al rapper e imprenditore americano, dopo la commutazione della pena dell'ex deputato George Santos, avvenuta nel fine settimana. Il magazine scrive che la decisione sarebbe tuttavia molto controversa: una parte dello staff di Trump sarebbe infatti contraria e starebbe cercando di convincere il presidente a non farlo. La fonte ha aggiunto che comunque: "Trump farà ciò che vuole". Altri media come il Daily Mail, citando altre fonti presidenziali, negano invece completamente questa possibilità.
Sean "Diddy" Combs è stato condannato a 50 mesi, poco più di quattro anni, di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole a luglio di due capi d'imputazione per trasporto di persone a fini di prostituzione, ovvero per la violazione del centenario Mann Act, definito anche the White-Slave Traffic Act del 1910, che prevede i reati di trasporto consapevole di qualsiasi individuo, uomo o donna, nel commercio interstatale o estero o in qualsiasi territorio o possedimento degli Stati Uniti a scopo di prostituzione o attività sessuale e quello di trasporto di minori di età inferiore ai 18 anni. Per quanto riguarda Combs, viene preso in considerazione solo il primo reato. Il rapper e produttore 55enne rischiava infatti fino a 20 anni di carcere: 10 anni per ogni condanna per "trasporto a scopo di prostituzione" (le pene sono cumulative negli Stati Uniti). Gli avvocati della difesa avevano proposto una pena lieve di 14 mesi di carcere, seguita dalla libertà vigilata e da trattamenti terapeutici.
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Trump ha già lasciato intendere, in più occasioni, che probabilmente non lo avrebbe graziato, aggiungendo però che l'assoluzione di Combs da numerose accuse di traffico sessuale e associazione a delinquere significava che era "essenzialmente, in un certo senso, mezzo innocente".
Parlando con Newsmax ad agosto, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che era "più probabile un no", sottolineando tuttavia "l'interessante" situazione in cui si era trovato il rapper.
"Beh, in sostanza è, in un certo senso, semi-innocente. Non so cosa facciano per farlo restare ancora in prigione o qualcosa del genere. Stava celebrando una vittoria, ma immagino che non fosse una vittoria così bella", aveva detto.
Il presidente ha poi raccontato nei dettagli il suo passato rapporto con Combs, entrambi newyorkesi divenuti famosi.
"Ero molto amico con lui, andavo molto d'accordo, mi sembrava un bravo ragazzo, anche se non lo conoscevo bene", ha detto, dichiarando alla stampa: "Vediamo cosa succede... Una volta gli piacevo molto".
La relazione tra i due è cambiata quando Trump si è avvicinato alla politica. Mentre Combs era stato in gran parte agnostico nella corsa del 2016, ha appoggiato Joe Biden nel 2020 affermando che se Trump avesse vinto ci sarebbe stata una guerra razziale.
Intanto gli avvocati di Sean Diddy Combs hanno presentato ricorso contro la condanna a 50 mesi di carcere, un primo passo formale prima di presentare alla Corte d'appello argomentazioni più corposoe al fine di far liberare il rapper, il quale nei giorni scorsi si è anche scusato con i figli e con la madre per quello che è stato mostrato durate il processo e per quello per cui è stato condannato.
Un passato alle spalle non solo nella musica ma anche come stilista di moda, Combs era stato arrestato a settembre 2024 nel centralissimo Park Hyatt di Manhattan da agenti della Homeland Security sulla base di una serie di capi di accusa legati agli ormai tristemente famosi "freak off", festini a luci rosse in cui donne a lui legate e prostituti avevano partecipato per anni a "elaborate performance sessuali" spesso filmate. La prima a uscire allo scoperto contro il rapper con una denuncia alla magistratura "patteggiata" nell'arco di 24 ore era stata la cantante r&b Cassie (Casandra Ventura), che lui aveva messo sotto contratto con l'etichetta Bad Boy e che per anni era stata la sua compagna. Cassie, incinta al nono mese del marito Alex Fine, era stata la testimone star del processo. Combs ha 55 anni e negli anni 90, lavorando con star come Notorious B.I.G. e Mary J. Blige, è stato il motore per la commercializzazione dell'hip hop. L'impresario è ricchissimo, con una fortuna stimata un miliardo di dollari, ma dalle incriminazioni è uscito come un uomo violento, perverso e moralmente corrotto. Al processo, durato otto settimane, Combs si era dichiarato non colpevole e i suoi difensori avevano contestato la descrizione proposta dal governo, sostenendo che le donne erano partecipanti consenzienti negli incontri sessuali nel quadro di relazioni romantiche durature con l'impresario: "È tutt'altro che uno stinco di santo, ma non è accusato di essere cattivo, né è accusato di essere uno stronzo. È accusato di associazione a delinquere", aveva martellato fin dall'inizio la legale Teny Geragos.