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Renzi: "Taglieremo 18 miliardi di tasse Niente contributi per i neoassunti"

Davanti aegli industriali di Bergamo, il premier lancia la sua ricetta per la ripresa, assicura che si libereranno nuovi miliardi per gli investimenti e promette: "Rispetteremo il Patto di stabilità"

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"Vorrei eliminare il patto di stabilità per i Comuni e le Regioni", ma intanto nella legge, che sarà in Cdm mercoledì, verrà "liberato spazio per un miliardo di euro e saranno tagliati 18 miliardi di tasse". Lo annuncia il premier Matteo Renzi a Bergamo. Nella legge di Stabilità ci saranno "incentivi per non far pagare contributi a chi fa assunzioni a tempo indeterminato per tre anni". "Togliamo per i nuovi assunti l'art. 18 e il peso fiscale".

Renzi: "Taglieremo 18 miliardi di tasse Niente contributi per i neoassunti"

La manovra, annuncia ancora il premier parlando davanti all'assemblea di Confindustria, avrà una valore da 30 miliardi, "senza un centesimo di aumento delle tasse". Le tasse scenderanno invece, precisa Renzi, dicendo che "dal 2015 sarà abolita la componente lavoro dalla tassa dell'Irap. Questo vale 6,5 miliardi di euro".

"Rispetteremo il 3% liberando 11 miliardi" - Il premier ha poi affrontato il tema caldo dei conti pubblici e ha detto: "A me non piace il fiscal compact, ma è stato votato e ora non posso dire che non lo rispetto. Non sforo il 3% ma comunque arrivo al 2,9% e libero 11,5 miliardi". E, confermando l'impostazione della prossima legge di Stabilità, ha ribadito: "E' vero, il patto è stupido, ma dobbiamo dimostrare credibilità ai partner europei e ai mercati mantenendo gli impegni presi dagli altri governi". Renzi ha quindi annunciato che "nella legge di stabilità facciamo una spending review da 16 miliardi di euro: non l'aveva mai fatta nessuno".

"Stabilità Comuni, arriverà un miliardo" - Il premier ha dichirato poi che vorrebbe anche "eliminare il patto di stabilità per i Comuni e le Regioni" ma intanto nella legge di stabilità sarà trovato spazio per un miliardo.

Renzi ha poi chiesto "di lasciare da parte le divisioni culturali e ideologiche" e "di dare una mano non a noi ma agli italiani", assicurando che "alla fine della legislatura ci arriveremo col Paese trasformato".

Genova, "basta con lo scaricabarile" - Un accenno arriva anche al disastro di Genova, seppur indirettamente, quando Renzi dice che in Italia "lavorano di più i giudici che i manovali" e "la cosa insopportabile è lo scaricabarile". Il premier aggiunge poi che, anche se "le riforme sono fondamentali", poi succede che "le opere pubbliche sono fermate da ricorsi e controricorsi".

E ancora, il presidente del Consiglio soggiunge che, di fronte ai progetti di cambiamento "abbiamo o no il coraggio di dire che recuperare fiducia non è l'appello di un pazzerello, non è training autogeno ma la consapevolezza che ce la possiamo fare?".