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Le tre strade di Berlusconi

Dopo che il Gip di Milano ha disposto il giudizio immediato per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby, per Silvio Berlusconi si prospettano tre possibili strade: il premier potrà infatti scegliere il giudizio abbreviato, il patteggiamento, oppure farsi sottoporre al normale dibattimento.

Il codice di procedura penale prevede infatti che in caso di giudizio immediato, l'imputato abbia 15 giorni di tempo per chiedere il patteggiamento o di essere processato con rito abbreviato. Se nessuna di queste richieste viene presentata, si procede con l'iter ordinario.

Riti alternativi
Il rito abbreviato presenta il vantaggio che si celebra in camera di consiglio, cioè a porte chiuse, e, in caso di condanna, comporta la riduzione di un terzo della pena. La decisione viene però presa allo stato degli atti, sulla base, quindi, di quanto è stato raccolto dalla procura e dai difensori con le proprie indagini, anche se è possibile chiedere questo rito ponendo condizioni, come per esempio l'assunzione di determinati testimoni.

Il patteggiamento si traduce, nella sostanza, nell'erogazione di una determinata pena preventivamente concordata tra accusa e difesa. Presenta il vantaggio di comportare l'esclusione delle pene accessorie e cioè, in questo caso, scongiurerebbe l'interdizione dai pubblici uffici.

Il rito ordinario, ipotesi più probabile
L'ipotesi che a oggi appare più probabile è quella che il premier scelga la via ordinaria. Ma anche in questo caso le sorprese non mancherebbero. La stessa prima udienza potrebbe slittare, qualora i difensori del presidente del Consiglio facessero valere il legittimo impedimento. Mentre solo nella fase iniziale, e dunque prima dell'apertura del dibattimento, i legali di Berlusconi potrebbero invece sollevare le eccezioni sulla competenza del tribunale di Milano a giudicare il premier, sostenendo, come hanno già fatto, che l'unico soggetto titolato è il Tribunale dei ministri per quanto riguarda la concussione, e il Tribunale di Monza per la prostituzione minorile. E, sempre nella fase iniziale del processo, gli avvocati del premier potrebbero contestare la correttezza dell'operato del gip nel valutare la sussistenza dell'evidenza della prova, sulla base della quale è stato disposto lo stesso giudizio immediato.