FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Fini a Berlusconi: "Dimettiamoci"

"Poi si vada alle urne"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si deve battere con la politica, senza aspettare l'esito dei processi.

Lo ha detto Gianfranco Fini all'assemblea costituente di Futuro e Libertà. "Non attendiamo l'esito dei processi, perché Berlusconi non si archivia così, ma agendo nella società e per via politica". Fini poi ha lanciato una sfida al premier: "Dimettiamoci entrambi e si vada alle urne".

Poiché Berlusconi è premier e Fini è presidente della Camera in virtù del patto all'origine del Pdl, dal leader di Fli arriva una "sfida politica" al presidente del Consiglio. ''Se si è interrotto quel patto e sono venute meno le condizioni di allora, faremmo entrambi una splendita figura se ci si dimettesse per consentire così agli italiani di esprimere con il voto la loro sovranità popolare".

Scontro sulle nomine
Vicepresidente di Fli Bocchino, Urso portavoce e Della Vedova capogruppo. Alla fine di un'altra giornata tesa ecco le scelte di Gianfranco Fini. Decisioni, però, che non sono state gradite ne' da Urso che potrebbe rifiutare, né da Viespoli che minaccia le dimissioni. In un primo momento le scelte erano diverse, riferiscono fonti parlamentari del gruppo, "Urso si è imbarcato da Malpensa che era capogruppo e a Fiumicino si è ritrovato portavoce...". Una 'querelle', quella sull'organigramma, che Fini dovrà risolvere, visto che ai suoi in questa tre giorni ha ripetuto che il momento è delicato e occorre essere compatti.

"Mi autosospendo da presidente"
"Serve un soggetto politico organizzato, per diventare realtà ciò che si è deciso e stabilire un contatto con le ansie e le paure della società. Io non posso esercitare il ruolo politico di presidente di Fli e quello istituzionale di presidente della Camera. Quindi mi autosospendo". Lo ha detto il leader di Fli, Gianfranco Fini. "Deve essere chiaro - continua Fini - che il partito va organizzato, non si ripetono gli errori del passato, ci vuole una governance definita e non alchimie in cui si rintroducono i peggiori difetti di An. Non sono pensabili aggiustamenti, bilancini, composizioni e paralisi".

Caso Ruby, "siamo lo zimbello del mondo"
Secondo Fini, il caso Ruby "è motivo di dolore per tutti gli elettori che si identificano con il centrodestra ed è anche motivo di imbarazzo per molti dirigenti del Pdl visto che siamo diventati lo zimbello del mondo occidentale per comportamenti che nulla hanno a che vedere con le dinamiche politiche. I nostri valori non sono cambiati - ha aggiunto Fini -: è il Pdl che li ha distrutti e li ha resi ridicoli".

Riforme, poi voto nel 2012
"Facciamo le due grandi riforme e poi è ipotizzabile andare a votate nella primavera dell'anno prossimo in modo da prefigurare una via d'uscita concordata. Andiamo a votare consegnare agli italiani una nuova Italia".

"Garantire le indagini delle toghe"
Nel suo discorso Fini ha ribadito l'invito del presidente Napolitano ad abbassare i toni. E' un appello "sacrosanto", "ma se alcuni ministri dicono che ad abbassare i toni devono essere i magistrati che non fanno comunicati ma indagini, c'è un approccio che non può portare al raffreddamento". Si devono garantire le indagini delle toghe, continua Fini, "la politica non può attaccare la magistratura".

Federalismo, prima Senato Regioni
Secondo Fini prima bisogna fare il Senato federale delle Regioni e di conseguenza discutere la legge elettorale. "Su questo tema - ha detto Fini - non mi sembra che ci siano contrarietà da parte di Bossi e da parte dei partiti di opposizione, Berlusconi se c'è batta un colpo. Mi rivolgo a chi governa - ha detto ancora - e quindi a Bossi che è deus ex machina del governo".