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Ruby, Anm: "Solidarietà a Procura"

"Voglio esprimere la vicinanza e solidarietà a tutti i colleghi del distretto giudiziario milanese e in particolare ai colleghi dell'ufficio di Procura di Milano che sono stati fatti oggetto di inaudite aggressioni".

Così il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, ha detto - con evidente riferimento al caso Ruby - nel messaggio pronunciato durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Milano.

E sempre al caso Ruby è evidentemente riferito anche il documento dell'Anm che tutti i suoi rappresentanti stanno leggendo nelle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario: l'Associazione nazionale magistrati prende duramente posizione sottolineando come gli attacchi alla magistratura siano "contro la giustizia e contro la costituzione".

"Sono contro la giustizia - afferma l'Anm - gli insulti, le offese, le campagne di denigrazione di singoli giudici, le minacce di punizione, gli annunci di 'riforme' dichiaratamente concepite come strumenti di ritorsione verso una magistratura ritenuta colpevole solo perché si ostina ad adempiere al proprio dovere di accertare la commissione dei reati e di applicare la legge imparzialmente e in maniera uguale nei confronti di tutti i cittadini". E nella stessa direzione vanno "le strumentalizzazioni delle inchieste e delle decisioni giudiziarie e l'assurda interpretazione come complotto politico della semplice applicazione delle regole, dell'attuazione del principio di obbligatorietà dell'azione penale e del fisiologico funzionamento degli istituti di garanzia propri dei moderni Stati costituzionali di diritto".

Contro la giustizia, prosegue il documento dell'Anm, sono anche "gli attacchi alla Costituzione e ai principi di autonomia e indipendenza della magistratura, le iniziative legislative dirette esclusivamente a risolvere singole vicende giudiziarie e che hanno snaturato il processo penale e i continui tagli alle risorse, la riduzione degli organici del personale amministrativo, la mancanza di investimenti e di progetti per la modernizzazione del sistema giudiziario, la mortificazione della dignità professionale dei magistrati".

Nel mirino dell'Anm, infine, anche "l'inerzia e l'assenza di iniziativa dei responsabili politici di fronte alle proposte concrete e costruttive avanzate dagli operatori del diritto per far fronte alla drammatica crisi di funzionamento della giustizia"."

D'Ambrosio: il premier è ricattabile, non può governare
Può un presidente del Consiglio ricattabile continuare a esercitare le sue funzioni?". Questo il giudizio espresso dal senatore del Pd ed ex magistrato, Gerardo D'Ambrosio, sull'attuale situazione politica di Silvio Berlusconi. "E' sconvolgente che il presidente del Consiglio dia il suo numero personale, il suo cellulare, a determinate persone. A prescindere dalle implicazioni giudiziarie di questa vicenda quello che è importante sottolineare è un dato politico: bisogna tener conto della ricattabilità a cui è sottoposto il premier e mi chiedo: un premier ricattabile puà continuare a esercitare le sue funzioni?".

Tettamanzi: chi guida il Paese sia esemplare nel privato
"I media raccontino il Paese vero" Tettamanzi: lettura isterica realtà L'informazione deve raccontare "il Paese reale". L'ivnito viene dal cardinale Dionigi Tettamanzi, nel tradizionale incontro con la stampa a Milano. "Guardiamo a chi è in difficoltà ed è sempre più solo - ha esrotato -. Ora invece prevale una rappresentazione isterica del reale. Se ogni pioggia è un diluvio, se tutti gli immigrati sono delinquenti, se ogni politico è corrotto, come potrà vivere sereno chi di tv e giornali è utente abituale?" L'arcivescovo di Milano ha poi sottolineato che da coloro che guidano il Paese "tutti attendono esemplarità, nel pubblico e nel privato". E ancora: "L'informazione politica non si limiti al racconto degli scandali. Nessuno chiede di tacere episodi, fatti, denunce, indagini che riguardano quanti sono chiamati ad animare e a guidare il Paese e dai quali tutti attendono esemplarità. Ma, mi domando: giornali e tv contribuiscono davvero a costruire e a promuovere la pubblica opinione quando si lasciano contagiare dal clima avvelenato e violento causato da una politica che dimentica o sottovaluta i bisogni reali e concreti delle persone? I problemi veri del nostro Paese non sono certo quanto da mesi leggiamo nelle cronache politiche".