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Ruby, legali premier inviano carte

I difensori di Silvio Berlusconi, indagato per il caso Ruby, hanno inviato ai pm milanesi gli esiti delle loro indagini.

La difesa ha fatto pervenire agli uffici della Procura di Milano decine e decine di pagine con le numerose testimonianze di persone informate sui fatti, che sono state sentite da Niccolò Ghedini e Piero Longo. I legali avrebbero raccolto le testimonianze anche di alcune ragazze che hanno frequentato le residenze del premier.

Si tratterebbero di numerosi documenti e atti contenenti testimonianze in grado di ribaltare quanto emerso finora dalle indagini e dimostrare l'innocenza di Berlusconi.

Due le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Milano al presidente del Consiglio: prostituzione minorile e concussione. Nella stessa inchiesta sono indagati l'agente dei vip, Lele Mora, il direttore del Tg4, Emilio Fede, e il consigliere regionale della Lombardia per il Pdl, Nicole Minetti. Tutti accusati di favoreggiamento della prostituzione per aver portato - sempre secondo l'ipotesi formulata dall'accusa - ragazze ad Arcore e aver organizzato festini a luci rosse nella residenza lombarda del premier.

Memoria difensiva anche alla Camera
I legali di Berlusconi hanno presentato anche una memoria di tre pagine (con alcuni allegati) in Giunta per le Autorizzazioni della Camera nella quale si sostiene l'assoluta incompetenza della Procura di Milano ad occuparsi del "caso Ruby". Nel documento si ribadisce che gli uffici del ragioniere del premier Giuseppe Spinelli dal 21 ottobre del 2004 sono ufficialmente segnalati come segreteria politica dell'onorevole Silvio Berlusconi così come Palazzo Grazioli, Villa San Martino, Villa Belvedere (la residenza dell'ex moglie Veronica Lario), Villa Certosa e due altri appartamenti tra cui quello a Segrate in uso a Spinelli.

I legali ribadiscono anche la competenza del Tribunale di Monza, anzichè di Milano, visto che la telefonata del premier raggiunse il capo di Gabinetto del Questore (per chiedere il 'rilascio' della giovane marocchina) quando questi si trovava ormai nella sua abitazione di Sesto San Giovanni. Questa tesi però non ha mai convinto il Pd. Secondo i Democratici, infatti, la consumazione del reato si sarebbe avuta nel momento in cui Ruby è stata consegnata al consigliere regionale Nicol Minetti senza seguire il normale protocollo previsto in questi casi. E la "consegna" della minorenne è avvenuta a Milano.