FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Senato, approvata Finanziaria

Fiducia votata da 162 sì e 157 no

Il Senato ha votato sì alla fiducia sulla Finanziaria.

In Aula erano presenti il premier Romano Prodi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Diversi gli orientamenti dei senatori a vita: Giulio Andreotti e Sergio Pinifarina non hanno partecipato al voto al contrario di Francesco Cossiga, Emilio Colombo, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Rita Levi Montalcini che hanno votato sì.

La manovra ora tornera' alla Camera dopo le modifiche di palazzo Madama, ma intanto la maggioranza e il governo festeggiano il superamento di un altro ostacolo. "Sono soddisfatto. Tutti attendevano questa votazione come una svolta. E la svolta c'e' stata nella direzione giusta", ha commentato, subito dopo l'ok di palazzo Madama, un sorridente Romano Prodi lasciando il Senato, dove ha assistito alle ultime fasi della votazione fino allo scrutinio del voto sulla manovra. Una manovra che "evitera' il collasso del Paese", ha detto il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, rivolgendosi all'assemblea di palazzo Madama, dove e' intervenuto nel pomeriggio. E' una Finanziaria "che ha l'obiettivo di risanare i conti e evitare il collasso finanziario al quale eravamo esposti". Al fianco di Padoa Schioppa, durante il suo intervento a palazzo Madama, c'era il premier Romano Prodi, che si e' recato al Senato appena rientrato dal Consiglio europeo a Bruxelles. "Quello di Padoa Schioppa e' stato un buon discorso senza chiacchiere", ha commenato il presidente del Consiglio.

La Finanziaria "e' la premessa indispensabile" per avere fiducia nel futuro, sono state le parole del vicepremier Massimo D'Alema: "Altrimenti -ha detto il presidente dei Ds- andavamo alla rovina. Avere evitato di andare alla rovina e' una buona premessa per continuare a sperare nel futuro". Durissime le critiche dell'opposizione alla manovra, ma anche alla norma sulla prescrizione dei reati contabili che per tutto il giorno ha fatto fibrillare la maggioranza. Il ministro Antonio Di Pietro e' insorto contro il provvedimento. Il relatore di maggioranza della Finanziaria, Gianfranco Morgando dell'Ulivo, ha garantito la cancellazione della norma con un decreto ad hoc.

Nel via libera al maxi emendamento e' stato essenziale anche questa volta il voto dei senatori a vita. Il parere favorevole di cinque senatori e' stato determinante per la maggioranza per la fiducia. Senza il voto di Carlo Azeglio Ciampi, Francesco Cossiga, Emilio Colombo, Rita Levi Montalcini e Oscar Luigi Salfaro, si sarebbe avuto un pareggio 157 a 157 e la fiducia non sarebbe passata. Gli indipendenti Luigi Pallaro e Sergio De Gregorio hanno infatti spartito in perfetto equilibrio i loro due voti, il primo alla maggioranza il secondo all'opposizione. Renato Schifani, subito dopo il voto, ha messo in evidenza che senza i senatori a vita stasera il governo Prodi sarebbe caduto."Ancora una volta sono stati determinanti i senatori a vita e senza questi voti la manovra non sarebbe passata. L'altra volta Prodi ha ottenuto la fiducia con 10 voti di scarto, questa volta sono stati soltanto 5. Come si vede lo scarto tra maggioranza e opposizione si e' dimezzato. La crisi del governo e' in atto", ha osservato Schifani.

Il premier Prodi non e', invece, affatto turbato del peso determinante dei senatori a vita. "Mi sembra abbastanza chiaro: doveva cadere il governo questa sera e invece siamo qui, e' andato tranquillo, come sempre". E' stato il commento del presidente del Consiglio, Romano Prodi, subito dopo il via libera del Senato. Il premier, senza fare nomi, ha colto cosi' l'occasione di replicare alle critiche della Cdl, e in particolare di Silvio Berlusconi, che in questi giorni parlava di un governo Prodi a rischio sulla manovra economica.