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Voto in Val d'Aosta, niente ballottaggio

Gli autonomisti prendono 18 seggi. Dopo la sconfitta si dimette il segretario del Pdl

Ansa

Ripartiti i 35 seggi del nuovo Consiglio regionale della Valle d'Aosta dopo le elezioni di domenica. I dati diffusi dall'ufficio elettorale dell'amministrazione regionale: Stella Alpina 5, Union valdotaine 13; Movimento 5 Stelle 2; Union valdotaine progressiste 7, Partito Democratico 3, Alpe 5. Non ci sarà pertanto il ballottaggio. Crollo del movimento di Beppe Grillo che ha preso il 6,62%, dodici punti in meno rispetto alle ultime politiche.

M5S: "Buon risultato, ma penalizzati dalla legge elettorale" - "Abbiamo avuto un buon risultato ma siamo stati indubbiamente penalizzati da una legge elettorale vergognosa, unica in Italia, che assolutamente deve essere cambiata". Così Stefano Ferrero, portavoce del Movimento 5 Stelle in Valle d'Aosta, commenta l'esito delle elezioni regionali e l'ingresso dei grillini per la prima volta nell'assemblea regionale. "Con una scialuppa - ha proseguito - siamo andati contro a tante portaerei ma ce l'abbiamo fatta. Il risultato non è paragonabile a quello delle politiche perché in questo caso ha pesato la compravendita dei voti coordinata dalla 'ndrangheta". In merito al ruolo del M5S nel prossimo Consiglio, Ferrero spiega che "faremo l'opposizione, che negli ultimi 30 anni non è esistita in questa regione. Abbiamo le cartelle piene di compiti da fare, suggeriti dai cittadini, e cercheremo di portarli a termine".

Union Valdotaine: "Premiato il nostro lavoro - Canta vittoria invece Ugo Voyat, vice presidente dell'Union Valdotaine, il quale sottolinea come "i valdostani hanno premiato il lavoro fatto in questi anni, la nostra è una vittoria, rispetto alle ultime politiche il risultato è migliorato. Ora apriremo un tavolo di confronto con tutti e vedremo se qualcuno della minoranza ha intenzione di collaborare, sappiamo che avremo a che fare con 15 arrabbiati (coalizione di centro sinistra ndr), ma il Movimento 5 stelle ha detto che valuterà i provvedimenti che saranno proposti".

Pd: "Maggioranza senza idee" - Per il segretario regionale del Pd, Raimondo Donzel, invece, "la maggioranza che esce dalle urne e che si trova a governare la Regione è indebolita e senza idee chiare. C'è amarezza per non essere andati al ballottaggio, ma il Pd ha tenuto, confermando il radicamento sul territorio, anche se ci aspettavamo qualche cosa in più dalla sinistra".

Si dimette il segretario Pdl - In casa Pdl, invece, ha rimesso il proprio mandato il segretario regionale, Alberto Zucchi. "Di fronte ad una débacle di questo tipo - spiega - non posso sottrarmi alle responsabilità e pertanto ho rassegnato in maniera irrevocabile le dimissioni da segretario regionale del Pdl. Inoltre è mia intenzione lasciare la politica. Ho già parlato ai vertici romani e mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Abbiamo perso 5.000 voti rispetto alle regionali del 2008. Per dignità personale ho preso questa decisione".