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Parma,Grillo al sindaco:nomine passino da me
Replica Pizzarotti: "Siamo indipendenti da lui"

A far infuriare il leader del M5S è stata la nomina a direttore generale di uno "scomunicato" dal movimento

Ansa

La prima grana del neo sindaco di Parma Federico Pizzarotti arriva inaspettatamente dal leader morale del suo movimento: Beppe Grillo. Dopo aver nominato in qualità di direttore generale del comune Valentino Tavolazzi, ferrarese di 62 anni, attivista grillino della prima ora ma scomunicato dallo stesso Grillo. E sul web è subito bagarre tra gli elettori del M5S.

In tanti si sono chiesti, su blog e bacheche Facebook che rendono inesorabilmente pubbliche tutte le frizioni dentro il movimento, se continui ad esser valido il principio dell'uno-vale-uno o se Grillo sia a tutti gli effetti un leader di partito.

Gli eletti del Movimento 5 Stelle di Parma sono tutti giovani e senza esperienza politica. Per metter così le mani in un ginepraio come quello di un Comune con molti debiti, uscito da un commissariamento di un anno, una macchina comunque complessa come quella di un Comune di 180mila abitanti, hanno deciso di affidarsi a un uomo d'esperienza. Tavolazzi era direttore generale del Comune di Ferrara sembrava la persona giusta. Peccato però che sia fosse inviso a Grillo, dopo che era stato eletto in consiglio comunale a Ferrara sotto le insegne del M5S. La sua colpa aver "tramato" per chiedere un'organizzazione un po' meno liquida dell'universo grillino.

Beppe Grillo - o come denunciano alcuni "grillini" il suo kingmaker Gianroberto Casaleggio, citato anche dal Pd che chiede al comico di chiarire i rapporti "politici, finanziari ed economici" con la Casaleggio associati - ha aperto la mattinata sul suo blog bollando la sua nomina come "una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere".

E ha invitato a inviare direttamente a lui i curricula per le candidature, procedura che ha suscitato forti proteste da parte dell'opposizione di centrosinistra. I grillini parmigiani, così, tremano sulla loro prima grana da forza di governo. Pizzarotti sfugge ai cronisti scappando dalla porta del retro di un bar, poi pubblica un video sul blog di Grillo nel quale non tocca l'argomento, ma precisa che il rapporto col comico genovese "è sempre stato buonissimo".

Non prima, pero', di aver diffuso una nota con la quale il Movimento 5 Stelle rivendica la propria autonomia: "Riconosciamo a Beppe Grillo il grande merito di non aver mai interferito nella selezione dei candidati e nelle scelte politiche. Siamo certi quindi che avremo il suo pieno sostegno nell'autonomia di una decisione di carattere strettamente tecnico".