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Monti: pagherà chi ha dato meno, l'Italia ce la può fare, missione non impossibile

Nuovo governo: sacrifici, tagli, riforme e liberalizzazioni. La Lega: non dura

LaPresse

Ha incassato anche alla Camera una fiducia con record di voti, 556 a favore, 61 contrari.

Da premier, Mario Monti ha quindi annunciato sacrifici in arrivo per gli italiani, spiegando però che toccherà soprattutto a "chi ha dato di meno". Lunedì in Consiglio dei Ministri primo round sui provvedimenti da prendere. Poi in Europa: martedì sarà a Bruxelles per incontri con i vertici dell'Ue, poi giovedì trilaterale a Strasburgo con Merkel e Sarkozy.

''Durero' e dureremo poco: dureremo non un minuto di più del tempo sull'arco del quale questo Parlamento ci accorderà la fiducia'', ma la mia ''intenzione è proiettare la mia squadra di governo sulla prospettiva da qui alle elezioni''. Al neo premier non manca la virtù della chiarezza insomma. Mario Monti, prima di incassare la fiducia alla Camera, ha parlato di missione quasi impossibile, con sacrifici per i cittadini, soprattutto chi ha dato meno in questi anni.

Chiede il sostegno di tutti perché ''a breve'' ci saranno ''decisioni non facili o non gradevoli'' da prendere e sarebbe bene che i partiti ''deponessero le armi''. Un compito ''quasi impossibile, ma - aggiunge - ce la faremo''. Monti conferma di voler arrivare a fine legislatura. Ma il come non è scontato. Con alcuni ministri, è stato chiaro: la partita si gioca nei prossimi mesi e sarà decisiva. I sacrifici non mancheranno, e molto dipenderà anche dalla comunicazione: ecco perche' ha chiesto massimo senso di responsabilità.

Alla Lega dice che non c'è alcuna contraddizione fra federalismo e coesione territoriale. E nel farlo sottolinea di essere del Nord, lombardo e varesino. Sempre con toni pacati, si toglie anche altri sassolini dalle scarpe. Risponde a chi lo accusa di essere piegato ai 'poteri forti'': illazioni ''offensive'', dice ricordando il suo passato quando da commissario Ue per l'Antitrust blocco la fusione tra i supergiganti Usa General Electric e Honeywell, ''nonostante fosse intervenuto il presidente degli Stati Uniti'', e beccandosi la definizione di ''Saddam Hussein del business'', attribuitagli dall'Economist.

Non mancano alcune frecciatine ai colleghi europei, quei Mewrkel e Sarkozy che, pur essendo in difficoltà economiche anche loro, dicono all'Italia cosa fare, ma al tempo stesso vogliono incontrare Monti per conoscere, e forse copiare, la sua ricetta.

Ici, lavoro e lotta all'evasione fiscale
La medicina del professore, tra le ipotesi che circolano, dovrebbe vedere la reintroduzione dell'Ici, una maggiore e più concreta lotta all'evasione fiscale, una riforma delle pensioni e del lavoro. Poi tagli, molti, soprattutto alla politica e, forse, una sorta di patrimoniale, anche se il Pdl ha detto no. E un suo vecchio cavallo di battaglia: liberalizzazioni.

Il cammino può essere breve o lungo. Come ha detto Umberto Bossi, pessimista sulla longevità dell'esecutivo, decideranno gli italiani se e quando mandare a casa questo governo.