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Riforma del Senato, depositati 5.200 emendamenti in Commissione

Prosegue lʼostruzionismo dellʼopposizione al governo. Il Carroccio ha presentato da solo quasi 4mila modifiche al testo. Il capogruppo di Fi a Palazzo Madama, Paolo Romani: "Il modello francese è inaccettabile"

roberto calderoli
ansa

Non è servita la proroga del termine di scadenza entro cui presentare gli emendamenti per scongiurare l'impasse e trovare un accordo tra governo e opposizione sulla riforma del Senato e sulla modifica del bicameralismo. In Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama infatti sono circa 5.200 gli emendamenti depositati. Il partito più ostruzionista è quello della Lega Nord con 3.806 modifiche al testo in esame.

Roberto Calderoli prima della chiusura della prima fase delle consultazioni in Commissione aveva annunciato ai cronisti: "Aspetto delle risposte: se non arrivano alle 18, presento 3.500 emendamenti a nome della Lega". Parola mantenuta dal vicepresidente del Senato che con l'aiuto di un gruppo di senatori è giunto a Palazzo Madama con un carrello colmo di documenti.
Calderoli ha però lasciato uno spiraglio al dialogo: "La seconda fase dei lavori scade domani (4 maggio, ndr) alle 12; dopo di che io vado avanti da solo". Il senatore della Lega ha spiegato infatti che ha già pronti alcuni emendamenti, condivisi con la senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, e che "verrebbero depositati, mentre verrebbero ritirati quelli di oggi della Lega" se dovesse avvenire un confronto con il governo.

Anche Forza Italia si allinea al coro di proteste, presentando 32 emendamenti. E attraverso la voce del suo capogruppo a Palazzo Madama, Paolo Romani, ribadisce: "Il modello francese, con l'elezione indiretta dei suoi senatori, è inaccettabile".