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Pd, Renzi: "Dieci mesi di fallimenti"A Palazzo Chigi incontro con Letta

Il segretario del partito critica lʼesecutivo e aggiunge: "Chi propone un rimpastino sta drammaticamente perdendo di vista lʼobiettivo". Letta: "Non condivido lʼanalisi sullʼoperato del mio governo"

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"Sono l'unico nel Pd che non ha mai messo un termine ultimo al governo. Ho sempre detto che va avanti finché si fanno cose e si realizzano risultati". Matteo Renzi interviene così, alla direzione del Pd, sulla durata dell'esecutivo. E aggiunge: "Chi propone un rimpastino sta drammaticamente perdendo di vista l'obiettivo" che non è quello di sostituire due ministri con dei renziani ma di "creare un sistema di governo che duri per i prossimi 20 anni".

"Nell'ultimo periodo sulle riforme è un elenco di fallimenti: nessuna riforma elettorale, è saltata l'ipotesi di una grande riforma istituzionale fermata alla quarta lettura. Da qualche anno sul tema delle riforme abbondano i ministri, scarseggiano i risultati. Il Pd si gioca la faccia. La prospettiva personale non è giocare un giochino tutto interno agli intrighi di Palazzo per andare a votare e prendere il posto di Enrico. Il governo se fa bene si merita un bravo, se no si critica e non c'è un disegno segreto, le critiche non sono per fare le scarpe ma per dare una mano".

Queste però sono le uniche concessioni all'esecutivo, figlio, questa la principale colpa, delle larghe intese. "L'obiettivo deve essere una legge elettorale chiara nella quale chi vince governa senza necessità di inventarsi strani giochi, dalle larghe intese alle striminzite intese" ma con "il cittadino che sa che eleggendo Tizio o Caio individua il responsabile delle cose fatte o delle mancanze", sottolinea Renzi.

"Il governo ha tutto il diritto di andare avanti ma abbia l'intelligenza di proporci non solo correzioni a errori fatti, come sugli insegnanti e sulle slot, ma di indicare obiettivi", pungula ancora il sindaco di Firenze. "La polemica del dialogo con Fi è surreale. E' stravagante la polemica di un dialogo con un 'pregiudicato', come dice D'Attorre, quando con il "de cuius" si è fatto il governo e non ho visto ministri dimettersi quando Berlusconi è stato condannato", ribadisce infine Renzi.

Letta: "Non condivido l'analisi sull'operato dell'esecutivo" - Enrico Letta ha commentato le parole di Matteo Renzi alla direzione del Pd dicendosi concorde sulla necessità di un nuovo inizio dell'azione di governo. Ma ha un giudizio diverso, invece, sui nove mesi di lavoro fatti "in uno dei tempi più complessi e travagliati della storia recente, che - spiega - questo governo ha dietro le spalle". Per quanto riguarda la legge elettorale il premier si dice "fiducioso in un risultato positivo dell'iniziativa opportuna e coraggiosa che Renzi ha assunto".

In serata l'ok alla relazione di Renzi -
La relazione di Matteo Renzi è stata approvata dalla direzione, nonostante l'astensione dei cuperliani. Chiudendo i lavori proprio Renzi è tornato a criticare il governo: "E' al minimo storico di gradimento, non è un dato che mi fa piacere ma mi terrorizza". "Il nostro problema - ha aggiunto - è invertire la china, ma se si continua ad alimentare il retroscena che il mio problema è sparare sul governo, si butta via l'occasione di fare riforme".

Poi l'incontro a Palazzo Chigi con Letta - Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, si sono incontrati in serata a Roma a Palazzo Chigi. Il vertice ha avuto luogo al termine della direzione del Pd.