In vista del vertice Trump-Putin in Alaska, il leader ucraino esclude la ritirata dalla regione dopo l'ipotesi del presidente Usa di cedere parti del territorio. Intanto i russi avanzano nel Donetsk
di Redazione onlineLa guerra in Ucraina giunge al giorno 1.266. In vista del vertice Trump-Putin in Alaska, Zelensky esclude il ritiro delle truppe ucraine dalla regione del Donbass perché la cessione di quell'area "aprirebbe chiaramente una testa di ponte per i russi per preparare un'offensiva". Il chiarimento arriva dopo che Trump aveva suggerito che entrambe le parti cedessero parti di teritorio. Intanto, le forze russe hanno effettuato un poderoso avanzamento nel Donetsk, circa 10 chilometri in due giorni, lungo il fronte a nordest di Pokrovsk. Minacciata la città di Dobropillya, una città mineraria, da cui i civili stanno fuggendo dopo gli attacchi di droni russi. A rischio anche Kostiantynivka, assediata e distrutta, che è una delle ultime grandi aree urbane nella regione del Donetsk ancora sotto il controllo ucraino. Si apprende intanto che, secondo fonti di Bruxelles, Meloni e i leader Ue saranno in call con Trump mercoledì, e agli incontri virtuali parteciperà anche il segretario della Nato Mark Rutte.
L'incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin si terrà ad Anchorage, in Alaska. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, precisando che dovrebbe consistere in una conversazione faccia a faccia, senza la partecipazione di altri consiglieri.
La Russia ha vinto la guerra e l'Occidente deve riconoscerlo: lo ha affermato il premier ungherese Viktor Orban, intervistato dal sito Patriota. "Parliamo come se la situazione militare avesse una conclusione aperta, ma non è così. L'Ucraina ha perso questa guerra. La Russia ha vinto questa guerra. L'unica domanda è quando e in quali circostanze l'Occidente, che sostiene gli ucraini, ammetterà che ciò è accaduto e cosa ne seguirà", ha proseguito.
"Un cessate il fuoco deve essere il primo passo. Solo allora si potranno gettare le basi per una diplomazia solida". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo di un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani. "Apprezzo la posizione dell'Emiro secondo cui qualsiasi incontro riguardante l'Ucraina non può essere deciso senza la partecipazione del nostro Paese. Ancora una volta, ho confermato che l'Ucraina è pronta a qualsiasi formato di incontro che possa portare a una pace onesta e duratura", aggiunge Zelensky.
Nella telefonata tra il segretario di Stato statunitense Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov "entrambe le parti hanno confermato l'impegno a garantire il successo dell'evento". Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato americano
L'incontro con Vladimir Putin è un "esercizio di ascolto" per Donald Trump. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
"Non voglio rivelare le conversazioni private fra il presidente Trump e il presidente Volodymyr Zelensky. Posso dirvi che il presidente ha un profondo rispetto per tutte le parti". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, sottolineando che gli Stati Uniti sono "molto impegnati con Zelensky e l'Europa".
L'obiettivo di Donald Trump riguardo al vertice con Vladimir Putin in Alaska è "comprendere meglio come poter mettere fine alla guerra". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, sottolineando che il presidente Usa "spera in un incontro trilaterale" anche con Volodymyr Zelensky dopo il faccia a faccia col leader russo.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'incontro di Ferragosto in Alaska con Donald Trump è "una vittoria personale" per Vladimir Putin. "Innanzitutto, avrà un incontro sul territorio americano, il che è per lui una vittoria personale", ha detto Zelensky ai media, aggiungendo che l'incontro farà uscire il presidente russo "dall'isolamento" e ritarderà le eventuali sanzione americano contro Mosca.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha escluso il ritiro delle truppe dalla regione del Donbass nell'ambito di un accordo di pace con la Russia, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito che entrambe le parti avrebbero dovuto cedere parti di territorio. "Non ci ritireremo dal Donbass... se ci ritiriamo oggi dal Donbass - le nostre fortificazioni, il nostro territorio, le alture che controlliamo - apriremo chiaramente una testa di ponte per i russi per preparare un'offensiva", ha detto Zelensky ai giornalisti.
Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Lo riferisce il Cremlino. "Il presidente russo ha condiviso informazioni nel contesto dei prossimi colloqui con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump", si legge nella dichiarazione secondo cui Putin e Jong un hanno concordato "ulteriori contatti personali". "Entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno a sviluppare ulteriormente le relazioni di amicizia, buon vicinato e cooperazione in tutti i settori, in linea con l'accordo di partenariato strategico globale tra Russia e Corea del Nord concluso a Pyongyang il 19 giugno 2024", aggiunge la nota.
Il ministero degli Esteri russo afferma che il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov e il segretario di Stato Usa Marco Rubio hanno discusso al telefono della preparazione dell'incontro tra i presidenti russo e americano, Vladimir Putin e Donald Trump, in programma in Alaska nel giorno di Ferragosto. Lo riporta la Tass.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte parteciperà agli incontri virtuali dei leader europei, degli Stati Uniti e dell'Ucraina, ospitati dal Cancelliere Federale tedesco Friedrich Merz, per discutere dell'Ucraina. Lo conferma l'Alleanza atlantica in una nota, precisando che non ci saranno momenti per la stampa da parte di Rutte.
"Vediamo che l'esercito russo non si sta preparando a porre fine alla guerra. Al contrario, sta compiendo movimenti che indicano la preparazione per nuove operazioni offensive". Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un post su X. "Le questioni relative alla sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa vengono discusse da tutti noi insieme", ha affermato, ringraziando i "leader europei per il loro chiaro sostegno". Allo stesso modo, "sosteniamo tutti la determinazione del presidente Trump e insieme dobbiamo definire posizioni che non consentano alla Russia di ingannare il mondo ancora una volta".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è pronto ad ammorbidire la sua posizione negoziale e a rassegnarsi formalmente a cedere territori alla Russia in cambio della pace (come l'amministrazione Trump considera inevitabile), a patto che il negoziato includa le garanzie di sicurezza per Kiev evocate nei piani degli alleati europei. Lo sostiene in apertura il britannico Telegraph, da sempre vicino alle ragioni ucraine sul conflitto con Mosca. Stando a fonti informate citate dal corrispondente del Telegraph da Bruxelles, Zelensky ha fatto aperture esplicite al riguardo nelle ultime conversazioni avute con i leader europei, sullo sfondo dei timori legati al vertice del 15 agosto fra il presidente degli Usa, Donald Trump, e quello russo, Vladimir Putin.
L'Unione europea dovrebbe convocare un vertice con la Russia sulla scorta di quello che Mosca e Washington terranno venerdì in Alaska. E' l'opinione del primo ministro dell'Ungheria, Viktor Orban, che ha spiegato perché il suo Paese non ha sottoscritto la dichiarazione congiunta dei leader europei a sostegno dell'Ucraina in vista del vertice Usa-Russia. "A soli quattro giorni dallo storico summit tra i presidenti Donald Trump e Vladimir Putin, il Consiglio europeo cerca di rilasciare una dichiarazione per conto di tutti i capi di Stato e di governo dell'Ue. Prima che il mainstream liberale europeo ricominci a chiamarmi pupazzo di Putin, voglio condividere perché non ho potuto sostenere la dichiarazione per conto dell'Ungheria. La dichiarazione cerca di fissare condizioni per un incontro a cui i leader europei non sono stati invitati. Già è triste che l'Ue sia messa da parte. L'unica cosa peggiore è mettersi a dare istruzioni dalla panchina", ha scritto Orban in un messaggio su Facebook.
"La priorità è porre fine alla guerra e raggiungere una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina. Il popolo ucraino conta sul sostegno della Spagna e dell'Unione Europea". Lo ha scritto su X il premier spagnolo Pedro Sanchez condividendo la dichiarazione congiunta dei leader europei sull'Ucraina. "Uniti a favore di una soluzione diplomatica che tuteli gli interessi vitali di sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa", ha aggiunto il leader socialista.
Le forze russe hanno effettuato un poderoso avanzamento nel Donetsk, circa 10 chilometri in due giorni, lungo il fronte a nordest di Pokrovsk. Kiev conferma che combattimenti sono in corso intorno al villaggio di Kucheriv Yar. Il corridoio ora sotto il controllo russo minaccia la città di Dobropillya, una città mineraria da cui i civili stanno fuggendo e che è stata oggetto di attacchi con droni russi. Sotto minaccia anche la città di Kostiantynivka, assediata e distrutta, che è una delle ultime grandi aree urbane nella regione di Donetsk ancora sotto il controllo ucraino.
Uno sciame di droni ucraini avrebbe colpito questa notte uno stabilimento che produce zaffiri sintetici nella città russa di Stavropol, nella Russia meridionale. Secondo quanto si apprende da media ucraini, l'impianto colpito dovrebbe essere il JSC Monocrystal.
L'Ucraina potrebbe accettare di interrompere i combattimenti mantenendo la linea del fronte attuale, permettendo alla Russia di conservare le aree già occupate nelle regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia, Kherson e nella penisola di Crimea. Lo riporta il quotidiano britannico The Telegraph, citando fonti diplomatiche europee, alla vigilia del vertice tra i presidenti statunitense e russo, Donald Trump e Vladimir Putin. Fonti occidentali interpellate dal giornale britannico hanno descritto un fine settimana di intense consultazioni tra Kiev e le capitali europee, con l'obiettivo di respingere qualsiasi proposta che preveda ulteriori cessioni di territorio ucraino ma accettare il congelamento della situazione attuale. L'Ucraina, secondo le stesse fonti, porrebbe come condizione garanzie di sicurezza sotto forma di forniture di armi e un percorso verso l'adesione alla Nato.
I leader Ue - ma senza l'Ungheria, che non ha sottoscritto la dichiarazione - sottolineano che la guerra russa "ha implicazioni più ampie per la sicurezza europea e globale", e che l'Ue continuerà a fornire a Kiev "sostegno politico, finanziario, militare e diplomatico", in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner. Lo affermano i leader Ue, capi di Stato e di governo, in una dichiarazione congiunta sull'Ucraina, alla vigilia di consultazioni con il presidente Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky.
"L'Ue e gli Stati membri sono pronti a contribuire ulteriormente alle garanzie di sicurezza sulla base delle rispettive competenze e capacità, in linea con il diritto internazionale e nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri, tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri. L'Ue sottolinea il diritto intrinseco dell'Ucraina di scegliere il proprio destino e continuerà a sostenere l'Ucraina nel suo percorso verso l'adesione all'Ue". E' quanto dichiarano i leader dell'Ue in uno statement concordato dai 27 ad eccezione dell'Ungheria.
"Una pace giusta e duratura che porti stabilità e sicurezza deve rispettare il diritto internazionale, compresi i principi di indipendenza, sovranità, integrità territoriale e l'inviolabilità dei confini internazionali. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità". E' quanto dichiarano i leader dell'Ue in una dichiarazione congiunta concordata nella notte dal presidente del Consiglio europeo e da tutti i Paesi membri ad eccezione dell'Ungheria. "Noi, i leader dell'Unione europea, accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump volti a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e a conseguire una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina. L'Unione europea, in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner che condividono gli stessi principi, continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all'Ucraina, che sta esercitando il suo diritto intrinseco all'autodifesa. Continuerà inoltre a sostenere e ad applicare misure restrittive nei confronti della Federazione russa", si legge nella dichiarazione congiunta.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha creato le condizioni per un possibile accordo di pace con il leader del Cremlino Vladimir Putin, ma "ci saranno concessioni" di cui "nessuno sarà contento": lo ha detto il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, in un'intervista a Fox News. "Il presidente Trump ha già cambiato le regole del gioco. Ha creato le condizioni per una possibile soluzione pacifica, che è stato il suo obiettivo fin dall'inizio, su un campo di battaglia molto difficile. Non credo che Vladimir Putin avrebbe accettato l'incontro se non si fosse sentito sotto pressione...", ha detto Hegseth. "Potrebbero esserci scambi territoriali in fase negoziale. Ci saranno concessioni. Nessuno sarà contento. Ma se c'è qualcuno che può farlo, quello è il presidente Trump", ha aggiunto.
L'Esercito ucraino ha riconquistato i villaggi di Stepne e Novokostiantynivka (ex Pershe Travnya) nella regione di Sumy, nel nord-est del Paese: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate del Paese, come riporta Ukrainska Pravda. Le operazioni, si legge in un comunicato stampa, sono state messe a segno dalle truppe del 225/mo reggimento d'assalto.
La raffineria di petrolio russa di Saratov, di proprietà di Rosneft, ha smesso di ricevere petrolio dopo l'attacco con droni ucraino avvenuto domenica: lo riporta Bloomberg, citata dai media ucraini. L'agenzia di stampa ha osservato che questa è la terza raffineria di petrolio russa ad essere danneggiata dagli attacchi dei droni di Kiev questo mese. La raffineria di Saratov è uno dei siti chiave dell'infrastruttura petrolifera russa, che rifornisce le truppe al fronte, commenta Ukrainska Pravda, ed ha una capacità di lavorazione annuale di sette milioni di tonnellate di petrolio.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha criticato l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky per la sua opposizione di principio alla cessione di territori alla Russia in cambio della fine del conflitto, affermando di essere "in forte, fortissimo disaccordo" con lui. "Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere", ha detto Trump dalla Casa Bianca, annunciando ufficialmente l'incontro di venerdì in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin per tentare di negoziare la fine delle ostilità. Il vertice dovrebbe includere proposte di "scambio territoriale per il bene di entrambi i Paesi", ipotesi respinta da Zelensky, che ha ribadito che l'Ucraina "non darà la propria terra a un occupante" e che "il popolo ucraino merita la pace".
Le forze di difesa ucraine hanno colpito il posto di comando dell'85esima brigata motorizzata separata di fucilieri delle Forze armate russe nel territorio del Donetsk. Lo riporta Rbc Ucraina, citando un post su Telegram dello Stato maggiore di Kiev. "Le forze di difesa ucraine continuano a distruggere i posti di comando delle truppe russe occupanti - si legge - L'obiettivo era il posto di comando dell'85esima Brigata Motorizzata di Fucilieri delle Forze Armate russe nel territorio temporaneamente occupato della regione di Donetsk", si legge nel rapporto. Secondo i dati preliminari, a seguito di un attacco con un'arma ad alta precisione, sono stati eliminati il comandante della brigata con nominativo di chiamata 'Dnepr' e cinque membri del personale operativo.
Il primo ministro britannico Keir Starmer e il primo ministro canadese Mark Carney hanno concordato che la pace in Ucraina deve essere costruita con Kiev e non imposta. Lo riferisce una nota di Downing Street. "Entrambi i leader hanno sottolineato che il futuro dell'Ucraina deve essere un futuro di libertà, sovranità e autodeterminazione", si legge ancora. Il premier canadese in particolare ha sottolineato che le decisioni sul loro futuro devono essere prese "dagli stessi ucraini".