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Ultimo aggiornamento: 2 mesi fa
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Netanyahu: "Ok all'intesa ma da Gaza non ce ne andiamo" | Raid "per errore" di Israele su un sito di distribuzione d'acqua: decine di morti, tra cui 6 bimbi

Il premier israeliano contro il Nyt: "Non ho prolungato la guerra per restare al potere". Media: l'esercito ha ucciso comandante di un battaglione di Hamas

di Redazione online
13 Lug 2025 - 18:11

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 646. Raid israeliano su un sito di distribuzione d'acqua in un campo profughi palestinese: almeno 19 morti tra cui 6 bambini. Israele ammette l'errore parlando di "malfunzionamento tecnico durante un attacco contro la jihad islamica". Secondo il New York Times, Netanyahu avrebbe deliberatamente prolungato la guerra di Gaza per perseguire i propri obiettivi politici: riabilitare la propria immagine in patria e restare al potere. Il premier ha respinto tali accuse e ha affermato di essere pronto a dare l'ok all'intesa sulla tregua, ma che "da Gaza non ce ne andiamo". L'esercito israeliano avrebbe ucciso Muhammad Adin, comandante del battaglione Darj Tofah nella Striscia di Gaza centrale.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, durante recenti incontri, che, una volta concluso il cessate il fuoco di 60 giorni attualmente in discussione a Doha, Israele riprenderà la guerra contro Hamas a Gaza. Lo riporta l'emittente Channel 12. "Dopo la pausa, trasferiremo la popolazione della Striscia verso sud e imporremo un assedio al nord di Gaza", avrebbe detto Netanyahu a Smotricho. In incontri a porte chiuse, sottolinea l'emittente, Netanyahu ha presentato il piano israeliano per separare la popolazione civile di Gaza da Hamas e confinarla in una striscia nel sud di Gaza come una necessità umanitaria, al fine di consentire la prosecuzione del conflitto dopo la tregua temporanea. Il premier ha assicurato al ministro che manterrà la promessa, spiegando che la pianificazione del conflitto del mese scorso con l'Iran ha impedito di soddisfare le precedenti aspettative di Smotrich sulla distruzione di Hamas. "Finora sono stato occupato con l'Iran, ora posso assicurarmi che l'esercito segua le mie istruzioni", avrebbe detto il premier a Smotrich, secondo Channel 12. Sia Smotrich che il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir hanno avvertito che si ritireranno dal governo se verrà raggiunto un accordo che metta fine alla guerra a Gaza lasciando Hamas al potere. acg 132158 Lug 2025


Le Forze di Difesa Israeliane dovrebbero presentare, su richiesta del primo ministro Benjamin Netanyahu, un piano dettagliato per la proposta "città umanitaria" a Rafah durante la riunione ristretta del gabinetto di sicurezza. Lo riporta l'emittente Channel 12, citando fonti secondo cui i funzionari militari informeranno i presenti che "ci vorranno dai tre ai cinque mesi dal momento dell'inizio dei lavori affinché la città umanitaria diventi operativa". Inoltre, sebbene potrebbe non essere detto esplicitamente durante la riunione, nelle discussioni preliminari dell'apparato della difesa è emerso che insistere sul piano della città umanitaria potrebbe danneggiare gli attuali sforzi per il rilascio degli ostaggi in corso a Doha. Secondo Channel 12, funzionari della difesa temono che Hamas possa interpretare il piano - che nella sua prima fase prevede il trasferimento di 600.000 gazawi, e alla fine dell'intera popolazione di circa due milioni di persone - come un segnale che Israele è disposto solo a un accordo parziale e intende riprendere la guerra dopo la proposta tregua di 60 giorni. Una mossa del genere, è il loro timore, potrebbe portare Hamas a non fidarsi delle garanzie statunitensi sulla fine del conflitto e quindi a rifiutare del tutto l'accordo.


"Cosa vuole Hamas? Vuole rimanere a Gaza. Vuole che ce ne andiamo, così può riarmarsi, così può attaccarci ancora e ancora. Non lo accetterò": così il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un video su X, ripreso dai media israeliani, aggiungendo che farà "di tutto per restituire i nostri ostaggi". Il premier, che definisce "manipolati" i sondaggi a sostegno dell'intesa, afferma che Israele "ha accettato l'accordo ma Hamas l'ha rifiutato". "Dobbiamo insistere sul rilascio degli ostaggi e sulla distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinuncio a nessuno di questi obiettivi".


Almeno 30 persone sono morte oggi nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti sanitarie locali.


L'Idf ha affermato che l'attacco mortale di oggi nei pressi di un sito di distribuzione idrica nella zona centrale di Gaza, che ha causato la morte di 6 bimbi, è stato causato da un "malfunzionamento tecnico" durante l'attacco a un agente del gruppo terroristico palestinese Jihad islamica. Lo riporta Times of Israel."Stamattina è stato effettuato un attacco contro un terrorista operativo della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza centrale. A causa di un malfunzionamento tecnico del proiettile, questo ha colpito a decine di metri di distanza dall'obiettivo designato", afferma l'Idf. "L'incidente è sotto inchiesta", ha aggiunto.


I funzionari sanitari di Gaza affermano che i raid aerei israeliani hanno ucciso almeno 19 persone, tra cui sei bambini, in un punto di raccolta dell'acqua. Gli attacchi di domenica hanno colpito anche un'abitazione a Zawaida, uccidendo nove persone, tra cui donne e bambini. Israele afferma di aver preso di mira oltre 150 siti e incolpa Hamas per le vittime civili, accusando il gruppo di operare in aree popolate. 


Almeno 10 palestinesi, tra cui sei bambini, sono rimasti uccisi e altri 16 sono rimasti feriti questa mattina quando aerei militari israeliani hanno bombardato un punto di distribuzione dell'acqua nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Le vittime sono state portate all'ospedale di Al-Awda. Tra i feriti c'erano sette bambini, alcuni in condizioni critiche. Fonti mediche hanno confermato che dall'inizio della giornata sono stati uccisi 27 palestinesi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, 18 dei quali nella sola Nuseirat.


È salito ad almeno 110 palestinesi uccisi il bilancio degli attacchi israeliani di ieri nella Striscia di Gaza: lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Almeno 34 delle vittime erano in attesa di cibo vicino a un sito di distribuzione di aiuti gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation, riporta l'emittente.


Più di 70 persone sono state arrestate sabato durante le proteste in Gran Bretagnao contro la messa al bando del gruppo Palestine Action come organizzazione terroristica da parte del governo britannico a seguito di un'irruzione e atti vandalici in una base della Royal Air Force. Tutti gli arresti, tranne uno, sono stati effettuati per aver manifestato sostegno a un'organizzazione vietata.


L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha smentito un articolo del New York Times secondo cui il premier israeliano avrebbe prolungato la guerra contro Hamas per restare al potere, sostenendo che ciò "diffama Israele, il suo coraggioso popolo e i suoi soldati, nonché il suo primo ministro". Secondo il rapporto, Netanyahu avrebbe deliberatamente prolungato la guerra di Gaza per perseguire i propri obiettivi politici: riabilitare la propria immagine in patria e restare al potere.


Le tv israeliane, Channel 12 e Kan, riportano che i falchi dell'ultradestra di governo, il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, sono stati convocati dal primo ministro Benjamin Netanyahu, nell'ambito dei colloqui per il cessate il fuoco con Hamas

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