Speciale Il conflitto in Medioriente
LA SCHEDA

Gaza, le tappe del conflitto dal 7 ottobre 2023 all'accordo sul piano di pace Usa

Dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, un'escalation di violenza tra bombardamenti, combattimenti e devastazioni. Fino all'accordo per far tacere le armi

09 Ott 2025 - 12:59
 © Ansa

© Ansa

Dal 7 ottobre 2023, il giorno dell'attacco di Hamas contro Israele che ha incendiato il Medioriente, fino all'accordo sul piano di pace in 20 punti presentato da Donald Trump, la Striscia di Gaza è stata devastata dagli attacchi, dalle bombe e dai combattimenti. Ma nel 734esimo giorno del conflitto il piano del presidente Usa potrebbe mettere la parola fine alla sanguinosa guerra.

Due anni tra bombe, tregue e carri armati

 In questi due anni l'enclave palestinese è passata attraverso due tregue, con l'attesa per la liberazione degli ostaggi, a novembre 2023 e gennaio 2025. E c'è stata anche la "guerra dei 12 giorni" tra Iran e Israele a giugno 2025, che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. In questi 24 mesi l'operazione militare dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza, i raid in Libano e Yemen, passando per l'uccisione dei leader storici di Hamas e Hezbollah, Ismail Haniyeh, Mohammed Deif, Yahya Sinwar e Hassan Nasrallah, e i bombardamenti di Israele nel cuore di Damasco, in Siria, e a Doha, in Qatar. Un conflitto a tappe che sembra stia volgendo verso la fine.

Ecco i principali fatti che lo hanno contraddistinto.

7 OTTOBRE 2023  - Hamas lancia l'operazione "Alluvione Al-Aqsa"

All'alba del 7 ottobre, Shabbat e ultimo giorno della festività ebraica di Sukkot, Hamas mette a segno l'operazione battezzata con il nome di "Alluvione Al Aqsa". Circa 3mila terroristi abbattono le recinzioni che dividono la Striscia di Gaza dallo Stato di Israele facendo irruzione nei kibbutz e nelle città vicine con auto, pick-up, motociclette e parapendii a motore. Viene preso di mira anche il festival musicale "Nova", dove si erano radunati migliaia di giovani.

Contemporaneamente vengono lanciati oltre 5mila razzi verso Israele, dalle città del sud fino a Tel Aviv. Le forze armate dello Stato ebraico sono prese alla sprovvista e il bilancio delle vittime è tragico: oltre 1200 morti israeliani, mentre 251 persone vengono prese in ostaggio e portate nella Striscia di Gaza. Fra i dispersi anche tre cittadini italo-israeliani. Il gruppo sciita Hezbollah lancia dal Libano razzi verso il nord di Israele e il premier di Tel Aviv Benjamin Netanyahu dichiara lo stato di guerra.

Pace tra Hamas e Israele, la gioia dei mediatori tra abbracci e strette di mano

1 di 3
© Telegram
© Telegram
© Telegram

© Telegram

© Telegram

8 OTTOBRE 2023 - Israele lancia l'operazione "Spade di ferro"

Israele richiama circa 300mila riservisti e dà il via all'operazione "Spade di ferro", iniziando a bombardare la Striscia di Gaza e dando il via all'assedio. "Risponderemo con un'irruenza che il nemico non ha mai conosciuto e vinceremo", dichiara il premier Benjamin Netanyahu. L'11 ottobre il primo ministro forma un governo di emergenza e poche ore dopo avverte la popolazione palestinese di lasciare il nord di Gaza.

18 OTTOBRE 2023 - Visita lampo di Biden

 Il presidente americano Joe Biden fa visita in Israele per una visita lampo. La Casa Bianca conferma il suo massimo sostegno e l'invio di aiuti militari. Biden promette anche l'invio di aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza. Washington mette in chiaro che Israele "ha il diritto di rispondere", ma invita il governo a "non commettere gli stessi errori" effettuati dagli Usa dopo l'11 settembre.

20 OTTOBRE 2023 - Hamas rilascia due ostaggi israelo-americani

 Hamas libera due ostaggi israelo-americani "per motivi umanitari". Si tratta di Judith e Natalie Raanan, madre e figlia. Il 23 ottobre, con la stessa motivazione, vengono liberate anche due anziane donne israeliane, Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Cooper, 79.

23 OTTOBRE 2023 - Tutti morti i cittadini italo-israeliani dispersi dopo l'attacco del 7 ottobre

  Il ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma la morte dei tre cittadini italo-israeliani dispersi dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Gli ultimi corpi a essere identificati sono quelli di Nir Forti, 29enne che si trovava al Nova Festival, e di Liliach Le Havron, uccisa nel kibbutz di Béeri insieme al marito Eviatar Moshe Kipnis, il cui cadavere era stato riconosciuto grazie all'esame del Dna due giorni prima.

27 OTTOBRE 2023 - Israele inizia l'invasione di terra di Gaza

 Nella notte Israele inizia le operazioni di terra nella Striscia di Gaza puntando a isolare Gaza City e la parte nord della Striscia da quella meridionale. Nei giorni successivi inizia l'evacuazione da Gaza attraverso il valico di Rafah dei cittadini con passaporto straniero, doppia cittadinanza o malati gravi. Per il resto dei cittadini gazawi invece non ci sono vie di uscita.

30 OTTOBRE 2023 - Ritrovato il corpo di Shani Louk a Gaza

 Il corpo della cittadina israelo-tedesca Shani Louk, che si riteneva fosse stata rapita durante l'assalto di Hamas al Nova festival, viene ritrovato a Gaza. La giovane era stata ripresa in un video che aveva fatto il giro del mondo mentre giaceva immobile sul retro di un camion dei miliziani palestinesi.

16 NOVEMBRE 2023 - Le truppe israeliane assediano l'ospedale di Al Shifa

 L'esercito israeliano dà il via a un'operazione presso l'ospedale di Al Shifa, il più grande nella Striscia di Gaza. Secondo l'Idf la struttura verrebbe utilizzata come base da Hamas. L'irruzione dura diversi giorni.

19 NOVEMBRE 2023 - Gli Houthi sequestrano una nave nel Mar Rosso

  I ribelli yemeniti Houthi sequestrano la nave mercantile "Galaxy Leader", di proprietà di una compagnia israeliana e battente bandiera delle Bahamas. Il gruppo sciita annuncia che avrebbe preso di mira tutte le navi di proprietà israeliana, o che operano per compagnie israeliane, o che battano bandiera israeliana, fino alla cessazione delle ostilità a Gaza.

24 NOVEMBRE 2023 - Entra in vigore la tregua tra Israele e Hamas

 Scatta la tregua fra Israele e Hamas, mediata dal Qatar insieme ad Egitto e Stati Uniti. La pausa umanitaria, inizialmente di quattro giorni, viene prolungata fino al primo dicembre. Nel corso di questo arco temporale vengono rilasciati 105 ostaggi in cambio di circa 240 detenuti palestinesi.

1 DICEMBRE 2023 - Termina la tregua e riprendono i combattimenti a Gaza

  Ha termine la tregua fra Israele e Hamas e nella Striscia di Gaza riprendono i combattimenti. L'esercito israeliano concentra le sue operazioni soprattutto nella zona di Khan Younis, che viene pesantemente bombardata.

15 DICEMBRE 2023 - L'Idf uccide per errore tre ostaggi a Gaza

 L'esercito israeliano annuncia di aver ucciso per errore tre ostaggi nei combattimenti in corso a Shejaiya, un quartiere della città di Gaza. A cadere sotto il fuoco amico sono Yotam Haim, Samer Fouad al-Talalka e Alon Lulu Shamriz. Le forze armate dello Stato ebraico sostengono che i soldati li avevano scambiati per miliziani di Hamas.

2 GENNAIO 2024 - Ucciso a Beirut Saleh Arouri, vice capo dell'ufficio politico di Hamas

 L'esercito israeliano uccide con un raid mirato a Beirut, capitale del Libano, Saleh Arouri, vice capo dell'ufficio politico di Hamas e comandante dell'ala militare in Cisgiordania. È il primo assassinio mirato nei confronti di un rappresentante dei vertici del gruppo palestinese al di fuori dei confini di Gaza.

11 GENNAIO 2024 - Il Sudafrica presenta denuncia per genocidio contro Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia

 Il Sudafrica intenta una causa per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia (Cig) chiedendo lo stop immediato delle operazioni militari a Gaza. Nel documento il Sudafrica accusa Israele di commettere azioni di carattere genocida con l'intento di eliminare, totalmente o in parte, la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

9 FEBBRAIO 2024 - Israele ordina l'evacuazione di Rafah, l'Idf libera due ostaggi

 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ordina l'evacuazione dei civili dall'area di Rafah nel sud della Striscia di Gaza in vista di operazioni militari da parte dell'Idf. Nella stessa Rafah il 12 febbraio le forze israeliane liberano due ostaggi. Sono Fernando Simon Marman, di 60 anni, e Louis Har, di 70 anni.

29 FEBBRAIO 2024 - Assalto dei civili ai camion di aiuti umanitari, oltre cento morti

 Oltre 100 civili muoiono e più di 700 rimangono feriti nella Striscia di Gaza in un assalto a una colonna di tir di aiuti umanitari. Hamas accusa l'esercito israeliano di aver sparato sulla popolazione inerme e affamata, mentre secondo Israele le vittime sono state causate dalla calca dopo che migliaia di persone si erano radunate intorno ai mezzi.

11 MARZO 2024 - Ucciso Marwan Issa, numero tre di Hamas a Gaza

 Marwan Issa, numero tre di Hamas a Gaza e vicecomandante dell'ala militare delle Brigate Qassam, viene ucciso in un attacco israeliano effettuato nel centro della Striscia di Gaza, nella zona di Nuseirat. L'Idf conferma la sua morte il 26 marzo rivendicandone la paternità. Insieme a lui viene assassinato anche un altro comandante di Hamas.

25 MARZO 2024 - Una risoluzione Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza

 Il Consiglio di sicurezza dell'Onu approva una risoluzione per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza, la liberazione immediata di tutti gli ostaggi tenuti da Hamas e invita Israele a fare di più per facilitare l'ingresso di aiuti umanitari nel territorio.

1 APRILE 2024 - Sette operatori umanitari uccisi da un bombardamento israeliano a Gaza

 Sette operatori della ong statunitense World central kitchen, che consegna aiuti alimentari agli abitanti della Striscia di Gaza, restano uccisi in un bombardamento israeliano. Le vittime erano originarie di vari paesi, tra cui Australia, Polonia e Regno Unito. L'ong annuncia contestualmente la sospensione delle attività nella regione.

1 APRILE 2024 - Israele colpisce il consolato iraniano a Damasco

 Il consolato iraniano a Damasco, capitale della Siria, viene colpito in un raid israeliano. I morti, secondo le autorità iraniane, sono sedici. Fra loro anche diversi membri dei pasdaran, tra cui il generale Mohammad Reza Zahed, comandante delle forze Quds, e il suo vice. Teheran promette vendetta.

13 APRILE 2024 - L'Iran lancia un attacco diretto a Israele come ritorsione per i fatti di Damasco

 Nella notte per la prima volta l'Iran lancia un attacco diretto contro lo Stato di Israele, in risposta al bombardamento del consolato iraniano a Damasco. Vengono utilizzati missili balistici, da crociera e oltre 300 droni. Il sistema di difesa israeliano Iron Dome, coadiuvato dai Paesi alleati e anche dalla Giordania, respinge la minaccia. Nessun cittadino rimane ferito e non si registrano danni gravi sul territorio israeliano.

19 APRILE 2024 - Israele sferra un contrattacco contro l'Iran

 Israele compie la sua ritorsione nei confronti dell'Iran attaccando una base aerea militare nei pressi della città di Isfahan, a circa 400 chilometri da Teheran. L'Iran minimizza l'accaduto parlando di "attacco fallito". Il leader dell'estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir parla di attacco "debole" scatenando le reazioni dell'opposizione.

7 MAGGIO 2024 - Israele lancia l'operazione di terra a Rafah

 Israele lancia un'operazione di terra a Rafah, al confine con l'Egitto, e prende il controllo della parte palestinese del valico isolando di fatto la Striscia di Gaza. L'azione dello Stato ebraico viene criticata in maniera pressoché unanime dalla comunità internazionale, mentre secondo l'esercito il valico era utilizzato da Hamas "per scopi terroristici".

20 MAGGIO 2024 - Il procuratore della Cpi chiede un mandato d'arresto per Netanyahu e i leader di Hamas

 Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan chiede il mandato di arresto per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e per il ministro della Difesa, Joav Gallant. La stessa richiesta viene effettuata per i leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh. Israele definisce la richiesta 'una vergogna' e critiche arrivano anche dal Segretario di Stato americano, Antony Blinken.

31 MAGGIO 2024 - Biden annuncia una road map per il cessate il fuoco

 Il presidente americano Joe Biden annuncia una road map proposta da Israele ad Hamas per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Il piano si compone di tre fasi che partono dalla tregua fino a un piano per la ricostruzione di Gaza, passando per la cessazione definitiva delle ostilità. Hamas rende noto di accettare la proposta ma i negoziati non decollano.

8 GIUGNO 2024 - L'esercito israeliano libera 4 ostaggi, anche Noa Argamani, simbolo del 7 ottobre

 Con un blitz nella zona di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, l'esercito israeliano libera 4 ostaggi. Fra loro c'è anche la giovane Noa Argamani, rapita al Nova Festival. Le sue immagini mentre veniva portata via in moto dai miliziani di Hamas verso la Striscia di Gaza erano diventate uno dei simboli del 7 ottobre. Insieme a lei tornano liberi anche Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv.

13 LUGLIO 2024 - Israele uccide il capo militare di Hamas, Mohammed Deif

 In un raid su Khan Younis, nella Striscia di Gaza, l'esercito israeliano uccide Mohammed Deif, leader militare di Hamas. La conferma da parte dell'Idf arriva l'1 agosto in seguito a "sicure" informazioni di intelligence. Deif era soprannominato 'il fantasma di Gaza', dopo essere sopravvissuto a vari tentativi di assassinio da parte di Israele che lo avevano reso cieco da un occhio e presumibilmente paralizzato su una sedia a rotelle.

27 LUGLIO 2024 - Un missile dal Libano fa strage in un villaggio druso

 Un missile proveniente dal Libano causa una strage di civili nel villaggio druso di Majdal Shams, sulle Alture del Golan. I morti sono 12, bambini e adolescenti che stavano giocando in un campo da calcio. Hezbollah nega di essere responsabile dell'accaduto.

30 LUGLIO 2024 - Israele uccide Fuad Shukr, comandante militare di Hezbollah, in un raid a Beirut

 L'esercito israeliano uccide in un raid a Beirut l'alto comandante di Hezbollah Fuad Shukr. L'uomo faceva parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare dell'organizzazione sciita, ed era il capo della sua divisione strategica.

31 LUGLIO 2024 - Il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh ucciso a Teheran

  Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, viene ucciso insieme alla sua guardia del corpo a Teheran in quello che, pur non essendo mai stato rivendicato, è considerato da tutti gli osservatori internazionali un raid israeliano. Haniyeh si trovava in una struttura gestita da militari iraniani dopo aver partecipato alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Teheran giura vendetta.

15 AGOSTO 2024 - Superati i 40mila morti a Gaza

 Il ministero della Salute delle Striscia di Gaza, controllato da Hamas, annuncia che il bilancio dei palestinesi uccisi dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre ha superato la soglia dei 40mila. I feriti sono oltre 92mila.

19 AGOSTO 2024 - L'esercito israeliano recupera i corpi di sei ostaggi morti a Gaza

   Le forze di difesa israeliane recuperano nella Striscia di Gaza i corpi di sei ostaggi rapiti il 7 ottobre nella zona di Khan Younis. Si tratta di Alex Dancyg, 75 anni, Yagev Buchshtav, 35 anni, Chaim Peri, 79 anni, Yoram Metzger, 80 anni, Nadav Popplewell, 51 anni, e Avraham Munder, 78 anni.

25 AGOSTO 2024 - Israele lancia un massiccio attacco preventivo contro Hezbollah

  L'esercito israeliano lancia un massiccio 'attacco preventivo' contro le postazioni di Hezbollah in Libano per 'prevenire attacchi su larga scala' da parte della milizia sciita. 'Erano pronti ad attaccare Israele e abbiamo dato ordine di agire per eliminare la minaccia', afferma il primo ministro Benjamin Netanyahu.

31 AGOSTO 2024 - L'idf trova i cadaveri di sei ostaggi e accusa Hamas di averli giustiziati

 L'esercito israeliano trova i cadaveri di sei ostaggi in un tunnel sotto la città di Rafah. Si tratta dell'israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, di Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lubnov, Carmel Gat e Almog Sarusi. Secondo l'Idf sarebbero stati giustiziati da Hamas nelle ore precedenti l'arrivo dei soldati. Nella stessa zona era stato salvato tre giorni prima l'ostaggio di origine beduina Kaid Farhan Alkadi.

17 SETTEMBRE 2024 - In Libano esplodono migliaia di cercapersone e walkie-talkie

 In Libano, e più limitatamente in Siria, esplodono centinaia di cercapersone in possesso dei miliziani di Hezbollah. Il giorno successivo lo stesso accade con i walkie-talkie. I decessi secondo le autorità libanesi sono almeno venti. I feriti oltre 450. Israele non commenta l'accaduto. Il Mossad è l'indiziato principale.

27 SETTEMBRE 2024 - Un raid israeliano uccide a Beirut il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah

  Un potente attacco israeliano con bombe anti bunker uccide a Beirut il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Con lui muoiono anche Ali Karaké, il comandante del fronte meridionale di Hezbollah, e altri dirigenti. Nasrallah, 64 anni, era a capo di Hezbollah dal 1992 e non appariva mai in pubblico, limitandosi a interventi video che venivano preregistrati e trasmessi da una località segreta. L'operazione con cui viene ucciso Nasrallah viene chiamata "Nuovo Ordine".

30 SETTEMBRE 2024 - Israele lancia un'operazione di terra mirata in Libano

 Israele lancia "Frecce del nord", un'operazione terrestre "mirata e limitata" nel Libano meridionale contro infrastrutture di Hezbollah. L'obiettivo è quello di far rientrare nelle loro case gli abitanti delle zone al confine con il territorio libanese. Israele invita i cittadini libanesi a evacuare le aree in cui opera Hezbollah e afferma che l'operazione sarà "la più breve possibile".

1 OTTOBRE 2024 - Attacco terroristico a Giaffa, sette morti e sedici feriti

 Sette persone restano uccise e sedici ferite in un attacco terroristico a Giaffa, quartiere misto arabo-ebraico nell'area metropolitana di Tel Aviv. I due autori hanno 19 e 25 anni ed entrambi sono residenti a Hebron, in Cisgiordania. I due hanno prima aperto il fuoco all'interno di un vagone della metropolitana leggera e successivamente sono scesi e hanno continuato a sparare ai passanti. Uno è stato ucciso sul posto, mentre il secondo è rimasto gravemente ferito.

1 OTTOBRE 2024 - L'Iran attacca Israele, lanciati circa 200 missili balistici

  Per la seconda volta dal 7 ottobre 2023 l'Iran lancia un attacco diretto nei confronti di Israele, in risposta alle uccisioni di Ismail Haniyeh e Hassan Nasrallah. Vengono utilizzati circa 200 missili balistici. L'Iron Dome, il sistema di difesa israeliano, coadiuvato dalle forze alleate, respinge l'attacco. L'unica vittima è un cittadino palestinese nella città di Gerico, colpito dai detriti di un missile caduto. Israele annuncia una reazione e Teheran minaccia: "Se lo farete, vi ridurremo in cenere".

16 OTTOBRE 2024 - L'esercito israeliano uccide a Gaza il leader di Hamas Yahya Sinwar

 Yahya Sinwar, leader di Hamas, viene ucciso dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Secondo la ricostruzione fornita dall'Idf, la 'primula rossa' del movimento palestinese viene ucciso insieme ad altri due miliziani nel corso di un pattugliamento nella zona di Rafah. Solo una volta ispezionato il cadavere i soldati si rendono conto della somiglianza con Sinwar. Il giorno successivo il governo israeliano, dopo aver effettuato le analisi del Dna, conferma la sua identità. Successivamente anche Hamas ufficializza il decesso del leader.

26 OTTOBRE 2024 - Israele lancia un attacco contro l'Iran, colpite strutture di produzione di missili ma risparmiati gli impianti nucleari

 Nella notte fra il 25 ottobre e le prime ore del 26, Israele lancia un nuovo attacco, della durata di diverse ore, sul territorio iraniano. Lo Stato ebraico comunica di aver colpito le 'strutture di produzione di missili utilizzati contro lo stato di Israele nell'ultimo anno' e invita Teheran a non reagire, perché in caso contrario 'pagherebbe un prezzo alto'. Israele, su pressione dell'amministrazione Biden, evita di colpire gli impianti nucleari. L'Iran parla di danni limitati e minimizza l'accaduto.

5 NOVEMBRE 2024 - Netanyahu licenzia il ministro della Difesa Yoav Gallant

  Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant viene licenziato dal premier Benjamin Netanyahu a causa dei numerosi disaccordi fra i due. In particolare, Gallant sosteneva che Israele avrebbe dovuto accettare un accordo per la liberazione degli ostaggi, anche a costo di lasciare Hamas nella Striscia di Gaza. Al suo posto viene nominato Israel Katz, già ministro degli Esteri. Il ruolo di titolare della diplomazia israeliana viene invece affidato a Gideon Saar.

21 NOVEMBRE 2024 - La Corte penale internazionale emette i mandati di arresto per Netanyahu e Gallant

  La Corte penale internazionale emette mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. La motivazione è 'aver diretto intenzionalmente attacchi contro la popolazione civile della Striscia di Gaza e aver utilizzato la fame come metodo di guerra'. Atti che per la Corte si configurano come 'crimini di guerra e contro l'umanità'. La Cpi emette un mandato di arresto anche per il leader dell'ala militare di Hamas, Mohammed Deif, in quanto non ci sono conferme ufficiali della sua morte.

14 DICEMBRE 2024 - Hamas pubblica un video creato con l'Intelligenza artificiale in cui Netanyahu scava tombe per gli ostaggi

  Hamas pubblica sul suo canale Telegram un filmato dove si vede un'immagine, creata con l'intelligenza artificiale, del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu mentre scava tombe per gli ostaggi ancora nelle mani dell'organizzazione palestinese. 'Il suo sogno più grande è che muoiano tutti', è il titolo scelto da Hamas per la clip.

30 DICEMBRE 2024 - Sei neonati morti di freddo a Gaza in una settimana

 L'arrivo dell'inverno e le basse temperature mietono vittime fra i neonati di Gaza. Secondo le autorità della Striscia nell'ultima settimana di dicembre sono sei quelli deceduti a causa del freddo e dell'impossibilità di avere un riparo degno, quattro di loro avevano fra i 4 e i 21 giorni. 

4 GENNAIO 2025 - Hamas pubblica il video della soldatessa ostaggio Liri Albag

 Hamas pubblica un video della soldatessa Liri Albag dove la 19enne dichiara di essere prigioniera "da oltre 450 giorni". La giovane era di sorveglianza alla postazione di Nahal Oz il 7 ottobre 2023. Albag era stata protagonista di un altro video trasmesso da Hamas a maggio 2024 dove i miliziani con le body-cam avevano documentato la cattura sua e di altre quattro colleghe.

7 GENNAIO 2025 - Donald Trump minaccia Hamas: liberi gli ostaggi o sarà l'inferno

  Donald Trump minaccia Hamas dichiarando che, se l'organizzazione palestinese non rilascerà gli ostaggi entro il 20 gennaio, data dell'insediamento alla Casa Bianca, "si scatenerà l'inferno". 

9 GENNAIO 2025 - Joseph Aoun eletto nuovo presidente del Libano

 Dopo un vuoto politico di oltre due anni, il Libano sceglie il generale Joseph Aoun come suo nuovo presidente. Nel discorso di insediamento Aoun promette di "ricostruire ciò che l'aggressione israeliana ha distrutto in tutto il Libano" e che le autorità statali avranno "il monopolio sulle armi" in quanto l'esercito e non Hezbollah "deve essere in grado di proteggere i confini del Paese". 

12 GENNAIO 2025 - Biden sente Netanyhau, necessari cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi

 Mentre i mediatori di Hamas e Israele si trovano a Doha per un nuovo round di negoziati, Joe Biden sente al telefono Netanyahu e sottolinea "l'immediata necessità di un cessate il fuoco a Gaza e del ritorno degli ostaggi". 

14 GENNAIO 2025 - Israele e Hamas accettano una bozza di accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi

 Nei colloqui di Doha Israele e Hamas accettano una bozza di accordo per cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi. Un accordo in tre fasi basato sulla road map proposta mesi prima da Biden e approvata dal Consiglio di sicurezza Onu. La prima fase prevederebbe il rilascio graduale di 33 ostaggi nell'arco di 6 settimane, tra cui donne, bambini, adulti, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi detenuti da Israele. Tra le persone che Hamas rilascerebbe anche cinque soldatesse israeliane, in cambio per ognuna di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 militanti condannati all'ergastolo. 

19 GENNAIO 2025 Entra in vigore il cessate il fuoco, Hamas rilascia le prime tre donne ostaggio

 Alle 11:15 ora locale del 18 gennaio entra in vigore il cessate il fuoco e migliaia di sfollati si mettono in marcia verso le loro case, mentre Hamas libera i primi tre ostaggi israeliani: Romi Gonen di 24 anni, Emily Damari di 28 e Doron Steinbrecher di 31: tornano a casa dopo 471 di prigionia. Israele libera 90 prigionieri palestinesi: 69 donne e 21 minorenni. "Riporteremo tutti a casa", commenta Netanyahu. 

25 GENNAIO 2025 - Hamas libera quattro soldatesse israeliane, polemiche

 Hamas rilascia le quattro giovani soldatesse israeliane Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, che erano state rapite in un punto di osservazione dell'esercito israeliano al confine con la Striscia il 7 ottobre. Polemiche per la cerimonia pubblica, nella quale le ragazze vengono fatte salire su un palco per ricevere un "certificato di rilascio".

26 GENNAIO 2025 - Trump lancia la proposta di spostare i palestinesi da Gaza per ripulire la Striscia

 Donald Trump propone di spostare i palestinesi da Gaza in Egitto e in Giordania, in modo da "ripulire" la Striscia devastata dalla guerra. La proposta viene accolta con favore dalla destra israeliana. Coro di no da parte dei Paesi arabi. 

30 GENNAIO 2025 - Hamas ammette la morte del suo capo militare Mohammed Deif

 Hamas ammette ufficialmente la morte di Mohammed Deif, considerato il capo militare dell'organizzazione. Deif è stato presumibilmente ucciso in un attacco aereo da parte dell'Idf a Khan Younis a luglio 2024, ma Hamas non aveva mai confermato la sua scomparsa. 

1 FEBBRAIO 2025 - Hamas libera tre ostaggi maschi, anche Yarden Bibas

 Hamas rilascia il cittadino franco-israeliano Ofer Kalderon, l'ostaggio americano-israeliano Keith Siegel e Yarden Bibas. Resta grande apprensione per la sorte della moglie Shiri Bibas, e dei loro due figli piccoli, Ariel e Kfir. La famiglia dice di "continuare a sperare". 

5 FEBBRAIO 2025 Netanyahu alla Casa Bianca, Trump: Gaza può diventare la riviera della regione

  In una conferenza stampa alla Casa Bianca con Netanyahu Trump afferma che Gaza potrebbe diventare la Riviera del Medioriente dove le persone possano "vivere in pace" in condizioni migliori. Secondo Netanyahu il piano di Trump può "cambiare la storia". Hamas rifiuta l'idea di Trump definendola "razzista". 

16 FEBBRAIO 2025 - Rubio in Israele: Hamas va eliminata, non può governare

 Il Segretario di Stato Usa Marco Rubio va in visita in Israele dove afferma che "il gruppo di Hamas deve essere eliminato e sradicato", "non può continuare" ad avere il controllo della Striscia "come forza militare o governativa". 

26 FEBBRAIO 2025 - Trump posta il video AI sul futuro di Gaza, statue d'oro e lusso

 Donald Trump posta sul social Truth un video realizzato con l'Intelligenza artificiale con quella che sembra essere la sua visione per il futuro di Gaza. Nella clip viene mostrato il territorio devastato dalla guerra e poi la didascalia "2025... Cosa succederà dopo?". Quindi la Striscia si trasforma in una sorta di paradiso con spiagge esotiche, grattacieli, yacht di lusso e gente che festeggia. Nelle immagini compare anche la torre "Trump Gaza" e una gigantesca statua dorata del presidente degli Stati Uniti. Lo stesso presidente Usa compare mentre barra in un bar e sorseggia un drink a bordo piscina con Netanyahu. Anche Elon Musk appare più volte nella clip mentre mangia in spiaggia, passeggia e piovono banconote. In sottofondo viene riprodotta una canzone scritta appositamente per il video: "Donald sta arrivando per liberarvi, portando la luce, niente più tunnel, niente più paura: Trump Gaza è finalmente qui". 

28 FEBBRAIO 2025 - Hamas consegna le bare con Shiri Bibas e i suoi figli Ariel e Kfir

 Hamas consegna le bare di quattro ostaggi palestinesi rapiti il 7 ottobre. Tra loro ci sono Shiri Bibas e i due figli Ariel e Kfir, che il giorno del rapimento avevano rispettivamente 4 anni e 9 mesi. Sul corpo della donna un giallo lungo 24 ore: i resti consegnati non risultano compatibili con il suo Dna. Il giorno successivo Hamas consegna la sua salma e parla di errore. Netanyahu promette che lo Stato ebraico "regolerà i conti" con Hamas. L'organizzazione palestinese accusa Netanyahu: "Uccisi dall'esercito, la responsabilità è sua". 

2 MARZO 2025 - Israele blocca l'ingresso di beni e forniture a Gaza dopo il no di Hamas al piano Usa sull'estensione della fase 1 della tregua

  Israele blocca l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari a Gaza dopo il no di Hamas al piano Usa per un'estensione della fase 1 dell'accordo di cessate il fuoco. Lo stato ebraico chiede al gruppo palestinese di accettare il piano dell'inviato di Trump Steve Witkoff che prevede l'estensione temporanea della prima fase, mentre Hamas vorrebbe passare alla fase 2 prevista dall'accordo. Un portavoce di Hamas dichiara che il blocco dei rifornimenti a Gaza è un "ricatto". Israele replica sostenendo che gli aiuti umanitari giunti nella Striscia di Gaza saranno sufficienti per circa 5 mesi. 

4 MARZO 2025 - Piano Lega Araba per Gaza, via Hamas e riaffermare governance Anp

 La Lega araba lancia un piano per il futuro di gaza articolato in tre fasi. La prima durerebbe circa sei mesi, mentre le due fasi successive si svolgerebbero in un arco di tempo complessivo di quattro o cinque anni. L'obiettivo è ricostruire Gaza, mantenere la pace e la sicurezza e riaffermare la governance dell'Autorità nazionale palestinese nella Striscia dopo 17 anni. 

5 MARZO 2025 - Trump minaccia Hamas: rilasciate gli ostaggi o per voi è finita

  "Ultimo avvertimento" di Trump ad Hamas: "Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i corpi delle persone che avete assassinato, o per voi è finita", dichiara il presidente americano, che parla anche al popolo di Gaza: "Vi attende un futuro meraviglioso, ma non se trattenete gli ostaggi. Se lo farete, sarete morti! Prendete una decisione intelligente, rilasciate ora gli ostaggi o pagherete l'inferno in seguito". 

14 MARZO 2025 - Falliscono i nuovi colloqui a Doha, Hamas acconsente soltanto alla liberazione dell'ostaggio israelo-americano

 Non decollano i colloqui di Doha per la fase due della tregua. Hamas annuncia soltanto di aver dato il via libera al rilascio di un ostaggio israelo-americano in vita, Edan Alexander, e alla consegna dei corpi di altri 4 ostaggi con doppia cittadinanza. Netanyahu accusa Hamas di condurre una "guerra psicologica". L'inviato speciale Usa Steve Witkoff definisce "inaccettabile" la proposta di Hamas. 

15 MARZO 2025 - Gli Usa lanciano un'azione militare contro gli Houthi nello Yemen

 Trump ordina alle forze armate Usa di "lanciare un’azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen, che "hanno condotto una campagna incessante di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri Paesi". "Questi assalti incessanti - dice ancora Trump - sono costati all'economia statunitense e mondiale molti miliardi di dollari, mettendo al contempo a rischio vite innocenti. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e militari americane di navigare liberamente nelle vie d'acqua del mondo". Le vittime sono decine. In risposta l'organizzazione sciita afferma di aver attaccato con missili e un drone la portaerei americana USS Lincoln. 

16 MARZO 2025 - Netanyahu annuncia di voler licenziare il capo dello Shin Bet Ronan Bar

 Netanyahu annuncia la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar e spiega che "in ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet". 

18 MARZO 2025 - La tregua finisce, Netanyahu ordina raid su Gaza dopo il no di Hamas alla proposta dell'inviato Usa

 Israele annuncia la ripresa dei raid nella Striscia "dopo che Hamas si è ripetutamente rifiutata di rilasciare i nostri ostaggi e ha respinto tutte le proposte ricevute dall'inviato di Witkoff e dai mediatori. Entra in campo l'aeronautica con attacchi mirati, i più vasti dall'entrata in vigore del cessate il fuoco il 19 gennaio. Centinaia le vittime. Hamas accusa Netanyahu: "Espone gli ostaggi a un destino ignoto". 

20 MARZO 2025 - Dalla Casa Bianca pieno sostegno a Israele

 Donald Trump "sostiene pienamente" la ripresa delle attività militari di Israele a Gaza. L'Idf amplia le operazioni nella Striscia in particolare a Rafah, mentre Guterres si dice "scioccato" per la ripresa dei combattimenti. 

22 MARZO 2025 - Razzi verso Israele dal Libano, l'Idf risponde

  Per la prima volta da dicembre, tre razzi vengono lanciati dal sud del Libano verso il villaggio di Metula, nel nord di Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa, Israel Katz, ordinano la rappresaglia immediata. Hezbollah nega di essere responsabile dell'accaduto, mentre l'Unifil esprime preoccupazione esortando "vivamente" le parti a "evitare di compromettere i progressi compiuti".

24 MARZO 2025 - Israele arresta il co-regista palestinese

 Premio Oscar per "No other land" Israele, in seguito ad alcuni scontri fra palestinesi e coloni nel villaggio di Susiya, in Cisgiordania, arresta Hamdan Ballal, uno dei co-registi palestinese del documentario premio Oscar "No Other Land". L'uomo viene rilasciato 24 ore dopo.

30 MARZO 2025 - La Mezzaluna Rossa denuncia: 15 nostri soccorritori uccisi da Israele a Rafah

  La Mezzaluna Rossa denuncia la morte di 15 suoi soccorritori da parte dell'Idf, nel corso di un'operazione a Rafah avvenuta il 23 marzo. Secondo l'organizzazione, sarebbero stati "uccisi a sangue freddo", nonostante indossassero uniformi e operassero in ambulanze chiaramente contrassegnate.

31 MARZO 2025 - Due collaboratori di Netanyahu arrestati nell'ambito dell'inchiesta Qatargate

 La polizia israeliana  arresta due importanti collaboratori del premier Benjamin Netanyahu nell'ambito dell'inchiesta cosiddetta "Qatargate". Il primo ministro parla di 'indagine politica' e definisce i suoi due collaboratori fermati persone "tenute in ostaggio". 

1 APRILE 2025 - Netanyahu revoca la nomina del nuovo capo dello Shin Bet dopo averla annunciata 24 ore prima

  Dopo averla annunciata nemmeno 24 ore prima, il premier israeliano Benjamin Netanyahu revoca la nomina del vice ammiraglio in pensione Eli Sharvit a capo dello Shin Bet. Netanyahu stava subendo pressioni da parte degli alleati politici affinché annullasse la nomina, a causa della sua apparente partecipazione alle massicce proteste scoppiate nel 2023 contro i piani del governo di riformare il sistema giudiziario.

4 APRILE 2025 - Israele annuncia la morte del responsabile di rapimento e omicidio della famiglia Bibas

  Israele annuncia di aver ucciso il responsabile del rapimento di Shiri Bibas e dei suoi due figli piccoli. Muhammad Hassan Awad sarebbe "probabilmente" anche coinvolto nel loro omicidio. Awad, secondo Israele, era tra gli uomini che hanno assaltato il Kibbutz Nir Oz durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

5 APRILE 2025 - L'Idf annuncia un'indagine approfondita sulla morte degli operatori della Mezzaluna Rossa

 Dopo un video pubblicato dal New York Times, che mostra come i mezzi di soccorso della Mezzaluna Rossa avessero le sirene accese e contrassegni visibili, l'Idf annuncia un'indagine "approfondita" su quanto avvenuto a Rafah il 23 marzo, quando le truppe hanno aperto il fuoco sulle ambulanze della Mezzaluna Rossa e su un camion dei pompieri, uccidendo 15 persone. L'esercito ammette che le ambulanze avevano le luci di emergenza accese.

7 APRILE 2025 - Netanyahu alla Casa Bianca, Trump: valutiamo un'altra tregua, vogliamo gli ostaggi liberi

 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontra alla Casa Bianca Donald Trump. "Stiamo valutando un altro cessate il fuoco", perché "vogliamo gli ostaggi liberi", dice il presidente americano. Quanto al futuro di Gaza, secondo Trump "ha un "incredibile valore immobiliare" e "avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona".

9 APRILE 2025 - Macron: la Francia potrebbe riconoscere lo Stato palestinese a giugno

  Il presidente francese Emmanuel Macron annuncia che la Francia potrebbe riconoscere lo Stato palestinese "a giugno". "Non lo farò per compiacere questa o quella persona", ha sottolineato Macron, "ma perché è giusto". Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha "espresso una forte opposizione", affermando che "ciò costituirebbe un'enorme ricompensa per il terrorismo".

13 APRILE 2025 - Israele bombarda un ospedale a Gaza City

 Israele colpisce l'ospedale battista al-Ahli nel centro di Gaza City, sostenendo che venisse usato da Hamas. I medici sono costretti a evacuare i pazienti, un bambino muore a causa dell'interruzione delle cure.

18 APRILE 2025 - Raid Usa contro il porto degli Houthi in Yemen, almeno 80 morti

  Gli Stati Uniti lanciano raid contro il porto petrolifero di Ras Issa, in Yemen, per "indebolire la fonte di potere economico degli Houthi". Secondo il gruppo almeno 80 persone sono morte e 150 sono rimaste ferite.

22 APRILE 2025 - Trump in Medioriente dal 13 al 16 maggio

 La Casa Bianca annuncia un viaggio di Donald Trump in Medioriente. Il presidente americano si recherà in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti dal 13 al 16 maggio.

23 APRILE 2025 - Hamas pubblica un video dell'ostaggio Omri Miran

 L'ala militare di Hamas pubblica un video dell'ostaggio Omri Miran, rapito dal kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre 2023. Miran era già apparso in un video di Hamas lo scorso aprile. Dopo il rilascio di altri ostaggi durante l'ultimo cessate il fuoco, la famiglia di Miran ha riferito di aver ricevuto conferma che fosse in vita dagli ostaggi che erano stati trattenuti insieme a lui fino allo scorso luglio.

28 APRILE 2025 - Israele respinge la proposta di Hamas per cinque anni di tregua

 Israele respinge la proposta di alcuni funzionari di Hamas, secondo cui il gruppo militante avrebbe accettato un cessate il fuoco di cinque anni in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi. "Alcuni Paesi arabi stanno proponendo idee, come un cessate il fuoco di cinque anni", osserva un funzionario israeliano, "non c'è alcuna possibilità che accetteremo una tregua con Hamas che gli permetterebbe solo di armarsi, riprendersi e continuare la sua guerra contro lo Stato di Israele con maggiore intensità".

30 APRILE 2025 - Incendi devastano l'area di Gerusalemme, Hamas: "Bruciate tutto"

 Una serie di incendi si propaga in diverse aree della periferia di Gerusalemme. Si sospetta che i roghi, o almeno alcuni, siano di origine dolosa. Hamas incoraggia i palestinesi a "bruciare tutto: boschi, foreste e case dei coloni" in quanto Gaza "attende la vendetta dei liberi". Da alcuni utenti sui social network gli incendi vengono definiti "Fiamme del diluvio", in allusione al nome dato da Hamas al massacro del 7 ottobre del 2023, cioè "Diluvio Al-Aqsa"

2 MAGGIO 2025 - Nave umanitaria per Gaza colpita da un drone al largo di Malta

 La "Freedom Flotilla", organizzazione impegnata a consegnare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza sfidando il blocco israeliano, denuncia l'attacco nella notte di una delle loro imbarcazioni da parte di un drone in acque internazionali al largo di Malta incolpando Israele dell'accaduto. Nessuna risposta da parte dello Stato ebraico.

3 MAGGIO 2025 - Hamas pubblica il video di un ostaggio bendato e ferito

 Hamas pubblica un video dell'ostaggio Maxim Herkin in un tunnel. L'uomo è bendato e ferito. "Questa potrebbe essere la mia ultima registrazione - dice -, sono stato bombardato due volte da Israele e questo è il risultato della pressione militare e della guerra per liberare i prigionieri di cui parla Netanyahu".

4 MAGGIO 2025 - Un missile Houthi buca le difese israeliane e colpisce l'aeroporto di Tel Aviv

  Un missile balistico lanciato dagli Houthi buca le difese aeree israeliane e colpisce l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, ferendo in maniera lieve 6 persone. Il gruppo ribelle yemenita, sostenuto dall'Iran, rivendica l'azione affermando di aver dimostrato "la nostra capacità di colpire obiettivi sensibili in Israele". "Chiunque ci danneggi, sarà punito sette volte tanto", risponde il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, annunciando una rappresaglia. 

5 MAGGIO 2025 - Netanyahu annuncia un'operazione su larga scala a Gaza e attacca lo Yemen

 In un video il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu annuncia un'operazione "massiccia" all'interno della Striscia di Gaza che prevede anche un piano di "transizione" per i residenti, in quanto "la raccomandazione del Capo di stato maggiore" dell'esercito è stata quella di "puntare alla sconfitta di Hamas" che porterà lungo il suo percorso alla "liberazione degli ostaggi". Il via è previsto al termine della visita nell'area di Donald Trump dal 15 al 18 maggio. Parallelamente Israele effettua un attacco su larga scala nei confronti dello Yemen "in coordinamento con gli Stati Uniti". Principale obiettivo il porto di Hodeidah. Il 6 maggio lo Stato ebraico colpisce anche l'aeroporto di Sanaa distruggendo alcuni velivoli civili e il terminal. Le autorità yemenite segnalano vittime e feriti.

6 MAGGIO 2025 - Trump annuncia lo stop ai combattimenti tra Usa e Houthi

 Donald Trump annuncia la fine dei combattimenti con gli Houthi. "Loro ci hanno detto non bombardateci più e noi non attaccheremo più le navi", afferma il capo della Casa Bianca. L'organizzazione sciita conferma, ma precisa che il cessate il fuoco con gli Usa "non include la cessazione degli attacchi contro Israele".

11 MAGGIO 2025 - Hamas rivela contatti diretti con gli Usa sul cessate il fuoco

 Hamas rivela che da "alcuni giorni" sono in corso negoziati "avanzati e diretti" con gli Stati Uniti in merito a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e all'invio di aiuti umanitari alla popolazione. Contestualmente l'organizzazione palestinese annuncia il rilascio di un ostaggio israelo-americano, il soldato Edan Alexander.

12 MAGGIO 2025 - Hamas libera l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, è stato torturato

 Hamas libera il soldato israelo-americano Edan Alexander dopo oltre 580 giorni di prigionia. Secondo la sua prima testimonianza riportata dai media israeliani, sarebbe stato interrogato per settimane, avrebbe subito torture e sarebbe stato tenuto ammanettato in una gabbia per un lungo periodo di tempo.

17 MAGGIO 2025 - Israele lancia a Gaza la nuova operazione "Carri di Gedeone"

 Israele annuncia di aver lanciato una nuova importante operazione militare all'interno della Striscia di Gaza, denominata "Carri di Gedeone". Il ministro degli Esteri, Israel Katz, afferma che la scelta è stata presa per fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi rimasti. La decisione dello Stato ebraico viene criticata da più parti. "Dobbiamo dire al governo israeliano basta. La reazione c'è stata: garantite la vostra indipendenza e sicurezza, ma arriviamo alla pace", rimarca il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

18 MAGGIO 2025 - I media arabi confermano la morte di Mohammed Sinwar

 L'emittente araba Al Arabiya, citando fonti informate, afferma che Mohammad Sinwar, comandante dell'ala militare di Hamas e fratello minore dell'ex leader Yahya, sarebbe deceduto a Gaza. Il suo corpo, insieme a quello di dieci collaboratori, sarebbe stato trovato all'interno di un tunnel a Khan Younis. Il 13 maggio le forze armate israeliane avevano affermato di aver lanciato un attacco contro un centro di comando di Hamas posto sotto un ospedale. Il raid aveva come obiettivo proprio Mohammad Sinwar.

20 MAGGIO 2025 - L'esercito israeliano apre il fuoco vicino alla delegazione diplomatica a Jenin

  L'esercito israeliano apre il fuoco nei pressi di una delegazione di 25 ambasciatori e diplomatici in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Fra loro anche il vice console d'Italia a Gerusalemme, Alessandro Tutino. Nessuno rimane ferito. La Farnesina convoca l'ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, per protestare. L'Idf parla di colpi di avvertimento in aria e si scusa per l'accaduto. Secondo le forze armate israeliane, il gruppo non avrebbe seguito il percorso concordato con l'esercito.

22 MAGGIO 2025 - Uccisi a Washington 2 membri dello staff dell'ambasciata israeliana

 Due membri dello staff dell'ambasciata israeliana vengono uccisi in una sparatoria nei pressi del museo ebraico di Washington. Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim erano una coppia e si sarebbero presto fidanzati ufficialmente. La polizia arresta un sospettato, identificato come Elias Rodriguez, 30 anni, di Chicago. Secondo il rapporto delle forze dell'ordine, avrebbe affermato: "L'ho fatto per la Palestina. L'ho fatto per Gaza".

24 MAGGIO 2025 - Raid dell'Idf colpisce la casa di una dottoressa a Gaza

 Un attacco aereo israeliano su Gaza colpisce la casa della dottoressa palestinese Alaa al-Najjar, uccidendo 9 dei suoi 10 figli, di età compresa fra i 7 mesi e i 12 anni. Si salvano solamente il marito e il figlio di 11 anni, entrambi gravemente feriti. La casa è stata colpita pochi minuti dopo che il marito della donna, pediatra presso l'ospedale Nasser di Khan Younis, era tornato nell'abitazione dopo aver accompagnato la moglie al lavoro. L'Idf annuncia un'indagine sull'accaduto ma ricorda che l'area di Khan Younis "è una zona di combattimento pericolosa", all'interno della quale "è stato ordinato ai civili di evacuare per la loro sicurezza".

27 MAGGIO 2025 - Marcia dei nazionalisti israeliani a Gerusalemme al grido di "morte agli arabi"

 Al grido di "morte agli arabi" e "che il vostro villaggio bruci", gruppi di giovani israeliani nazionalisti attraversano i quartieri musulmani della Città Vecchia di Gerusalemme nel giorno della marcia annuale che commemora la conquista di Gerusalemme Est da parte di Israele nel 1967, il cosiddetto "Giorno di Gerusalemme". I titolari palestinesi dei negozi sono costretti a chiudere gli esercizi commerciali e a cercare rifugio.

28 MAGGIO 2025 - Tajani: la reazione di Israele sta assumendo forme inaccettabili

  Nel corso di un'informativa in Parlamento il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, afferma che "la legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili". Secondo il titolare della Farnesina "la popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. I bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato".

30 MAGGIO 2025 - Duro scontro fra il governo israeliano e Macron, "fa una crociata contro lo Stato ebraico"

 Il governo israeliano attacca duramente il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo le sue dichiarazioni relative alla creazione e al riconoscimento di uno Stato palestinese come "un dovere morale e un'esigenza politica". "Riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta, e noi costruiremo lo Stato ebraico-israeliano sul campo", risponde il ministro della Difesa, Israel Katz, mentre il ministero degli Esteri accusa Macron di voler intraprendere una "crociata" contro lo Stato ebraico.

31 MAGGIO 2025 - Hamas accoglie con riserve il piano Usa su tregua e rilascio ostaggi

 Dopo alcuni giorni di moderato ottimismo naufraga l'ipotesi di una nuova tregua a Gaza subordinata al rilascio degli ostaggi. Hamas infatti accoglie il piano presentato dagli Usa ma con riserve e un nuovo schema relativo al rilascio degli ostaggi stessi. "La risposta dell'organizzazione palestinese viene bocciata sia da Israele che dagli Stati Uniti. E' totalmente inaccettabile e ci fa fare un passo indietro", dichiara l'inviato americano per il Medioriente, Steve Witkoff.

5 GIUGNO 2025 - L'esercito d'Israele recupera a Gaza i corpi di due ostaggi israelo-americani

 Israele rende noto di aver recuperato i corpi di due ostaggi rapiti durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il primo ministro Benjamin Netanyahu dichiara in un comunicato che i corpi di Judih Weinstein e Gad Haggai sono stati recuperati e  riportati in Israele. I due, marito e moglie, sono stati assassinati durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la loro morte è stata confermata dall'esercito nel dicembre dello stesso anno. La coppia aveva anche la cittadinanza statunitense.

8 GIUGNO 2025 - L'Idf conferma l'identificazione della salma di Mohammed Sinwar

 Le forze armate israeliane confermano di aver accertato che il corpo di un uomo ritrovato in un complesso sotterraneo sotto l'Ospedale europeo vicino a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, appartiene all'ex leader militare di Hamas, Mohammed Sinwar. Inizialmente il cadavere era stato rinvenuto in un tunnel, insieme ad altri dieci, per poi essere riportato in Israele per l'identificazione. Sinwar sarebbe stato ucciso in un attacco aereo israeliano il 13 maggio a Khan Younis.

9 GIUGNO 2025 - Israele abborda una nave con gli aiuti per Gaza, anche Greta Thunberg a bordo

 Le forze israeliane fermano e abbordano la nave della Freedom Flotilla Coalition per l'assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza che trasportava Greta Thunberg e altri attivisti. L'imbarcazione viene portata presso il porto di Ashdod. Thunberg viene espulsa dallo Stato ebraico il giorno successivo e, al suo arrivo in Europa, parla di 'rapimento' da parte di Israele avvenuto in acque internazionali.

11 GIUGNO 2025 - Arriva in Italia il volo con il piccolo Adam e altri pazienti evacuati da Gaza

 Atterra in tarda serata all'aeroporto di Milano-Linate il volo con a bordo il piccolo Adam, figlio di 11 anni della dottoressa Alaa al-Najjar, che ha perso il marito e gli altri 9 figli in un bombardamento israeliano. Con lui altri minori provenienti dalla Striscia di Gaza e i loro accompagnatori. Adam viene ricoverato all'ospedale 'Niguarda' di Milano. "Siamo il Paese occidentale che ha accolto il maggior numero di palestinesi", afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

12 GIUGNO 2025 - Israele valuta l'attacco all'Iran, personale Usa non essenziale lascia alcune aree del Medioriente

  I media americani avvertono che Israele sta valutando la possibilità di intraprendere un'azione militare contro l'Iran nei prossimi giorni, molto probabilmente anche senza il sostegno degli Stati Uniti. "Non è imminente, ma potrebbe benissimo accadere", afferma il presidente americano Donald Trump. Intanto il personale Usa non necessario lascia le rappresentanze diplomatiche in Iraq, Bahrain e Kuwait.

13 GIUGNO 2025 - Israele lancia l'operazione Rising Lion, raid su obiettivi nucleari e militari iraniani

 Israele lancia nella notte una vasta offensiva aerea contro l'Iran, colpendo impianti nucleari, installazioni militari e residenze di alti dirigenti del regime di Teheran. L'operazione, denominata "Rising Lion", è il più imponente attacco diretto tra i due Paesi nella storia recente del Medioriente. Oltre 200 velivoli dell'aeronautica israeliana prendono parte all'azione, supportati da cyber-attacchi e operazioni di intelligence mirate. Gli obiettivi colpiti comprendono le aree di Natanz, Khondab, Khorramabad, Teheran e Isfahan, strategiche per il programma nucleare iraniano. Negli attacchi vengono uccisi il comandante in capo dei Guardiani della Rivoluzione, il generale Hossein Salami, il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, e alcuni importanti scienziati nucleari. Il presidente americano Donald Trump parla di attacco "eccellente", accusando Teheran di non aver "colto" la possibilità di trattativa sul programma nucleare che gli era stata fornita. L'Iran risponde lanciando missili e droni verso Israele.

14 GIUGNO 2025 - Saltano i colloqui sul nucleare in Oman, Putin sente Trump e condanna gli attacchi

 Salta l'incontro programmato che avrebbe dovuto tenersi in Oman fra le delegazioni iraniana e americana sul nucleare. "Sarebbe ingiustificabile", spiega il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi. In una telefonata fra Vladimir Putin e Donald Trump, il presidente russo condanna l'operazione militare israeliana contro l'Iran e si dice pronto a mediare per evitare l'escalation.

5 GIUGNO 2025 - Trump: al momento gli Usa non coinvolti ma potremmo esserlo

1 Donald Trump rimarca che al momento gli Stati Uniti "non sono coinvolti" nel conflitto fra Israele e Iran. "È possibile che lo saremo, ma al momento non lo siamo", afferma il presidente americano, che apre alla proposta di mediazione di Vladimir Putin. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, smentisce le indiscrezioni di stampa secondo cui gli Usa avrebbero posto il veto sull'uccisione della Guida suprema iraniana Ali Khamenei.

16 GIUGNO 2025 - Israele attacca la sede della tv iraniana

 I jet israeliani bombardano la sede dell'emittente di Stato iraniana Irib a Teheran. "Il megafono della propaganda e dell'incitamento iraniano sta per scomparire", afferma il ministro della Difesa, Israel Katz. Secondo il premier Benjamin Netanyahu gli attacchi hanno ritardato di "molto molto tempo" il programma nucleare iraniano.

17 GIUGNO 2025 - Trump lancia l'ultimatum a Teheran: resa incondizionata

 Donald Trump lancia un ultimatum all'Iran, chiedendo la "resa incondizionata". "Abbiamo il controllo totale dei cieli", rivendica il presidente americano, facendo per la prima volta ricorso al "noi" nonostante gli Usa non siano formalmente in guerra. Quanto all'ayatollah Ali Khamenei, "sappiamo esattamente dove si nasconde, ma non lo elimineremo, almeno non per ora". Nello stesso giorno, parlando dal G7 in Canada, il cancelliere tedesco Friedrich Merz si esprime a sostegno dello Stato ebraico dicendo che sta facendo "il lavoro sporco per tutti noi".

18 GIUGNO 2025 - Khamenei parla alla nazione: Israele sarà punito

 La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, parla alla nazione affermando che "Israele ha commesso un grave errore e sarà punito per le sue azioni". L'ayatollah definisce l'ultimatum americano "inaccettabile" e avverte gli Usa che "qualsiasi intervento militare statunitense sarà senza dubbio accompagnato da danni irreparabili".

19 GIUGNO 2025 - Casa Bianca: Trump deciderà se intervenire in Iran entro due settimane

 La Casa Bianca annuncia che il presidente americano Donald Trump prenderà una decisione su un eventuale intervento in Iran 'entro due settimane'. Secondo Washington, ci sono ancora "sostanziali possibilità" di negoziati con Teheran.

20 GIUGNO 2025 - Netanyahu: avanti con o senza Trump

 Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, afferma che il programma nucleare iraniano sarà fermato "con o senza Trump", mentre il ministro della Difesa, Israel Katz, annuncia l'intensificazione degli attacchi. A Ginevra si tiene un incontro fra il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, e gli omologhi di Francia, Regno Unito, Germania e l'Alta rappresentante Ue. I ministri europei, al termine dei colloqui, assicurano la volontà propria e dell'Iran di continuare il dialogo.

21 GIUGNO 2025 - Khamenei "introvabile", teme per la sua vita

 L'ayatollah Ali Khamenei avrebbe nominato tre suoi successori in caso di morte. Secondo indiscrezioni dei media, la Guida suprema si troverebbe in un bunker e temerebbe di essere ucciso. Né il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, né il ministro degli Esteri Abbas Aragchi sarebbero riusciti a contattarlo per informarlo di una richiesta della Turchia di un incontro con alti funzionari statunitensi a Istanbul.

22 GIUGNO 2025 - Gli Usa attaccano i siti nucleari iraniani

 Nella notte fra il 21 e il 22 giugno gli Stati Uniti attaccano i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan. Il presidente Donald Trump in un discorso alla nazione parla di "spettacolare successo militare". "Se non ci sarà presto la pace, colpiremo altri bersagli". Il premier israeliano Benjamin Netanyahu loda la "coraggiosa decisione" americana che "cambierà la storia". "Risponderemo con durezza, fermezza e in modo tale da far pentire chi ci ha aggredito", afferma il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Il vice presidente J.D. Vance dichiara che gli Stati Uniti "non sono in guerra con l'Iran, ma con il suo programma nucleare". Dall'Unione Europea appelli alla de-escalation.

23 GIUGNO 2025  - Teheran lancia missili su  una base in Qatar in risposta agli attacchi Usa

 Teheran lancia missili verso la base americana di Al Udeid in Qatar "in risposta all'aggressione americana". I missili sarebbero tanti quante le bombe che gli Usa avevano sganciato sui tre siti nucleari iraniani attaccati nella notte fra il 21 e 22 giugno. Il Qatar era stato avvertito in precedenza e anche gli Usa avevano messo in sicurezza le basi, dove non si registrano danni. Nel corso della giornata Israele aveva attaccato pesantemente l'Iran, colpendo alcuni edifici simbolo del potere, fra cui il carcere di Evin. Poche ore prima dell'attacco il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, era ricevuto al Cremlino da Vladimir Putin, che ha definito il raid americano "un'aggressione immotivata e priva di giustificazione". 

24 GIUGNO 2025 - Trump annuncia il cessate il fuoco tra Israele e Iran

 Nella notte fra il 23 e il 24 giugno il presidente americano Donald Trump annuncia un cessate il fuoco "pienamente concordato" fra Israele e Iran, proclamando la fine di quella che definisce "la Guerra dei 12 giorni". Trump loda i due Paesi "per l'intelligenza e il coraggio" dimostrati. La tv iraniana annuncia lo stop alla guerra, affermando che è stato "imposto" a Israele in seguito al "successo" dell'attacco iraniano alla base statunitense in Qatar. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, afferma dal canto suo che Israele ha raggiunto "tutti i suoi obiettivi", eliminando una "duplice minaccia esistenziale immediata, sia nel campo nucleare che in quello dei missili balistici". A un'ora di distanza dall'entrata in vigore della tregua, due missili balistici vengono lanciati dall'Iran verso il nord di Israele, che annuncia un'immediata rappresaglia. Teheran smentisce la violazione dell'accordo. Una telefonata fra Trump e Netanyahu raffredda la situazione con il tycoon che si scaglia contro Iran e Stato ebraico. "Due Paesi che combattono da così tanto tempo e in modo così duro che non sanno più che c... stanno facendo", afferma.

26 GIUGNO 2025 - Casa Bianca: Teheran era a poche settimane dalla bomba atomica

 La Casa Bianca ribadisce che l'Iran era "a settimane" dalla realizzazione di una bomba atomica ribadendo il successo dei bombardamenti Usa sui siti nucleari di Teheran. L'Ayatollah Khamenei parla di "schiaffo agli Usa" e ricostruzioni "esagerate" da parte degli Stati Uniti. Secondo il Financial Times, che cita le prime valutazioni di Intelligence, l'Iran avrebbe spostato l'uranio dai siti nucleari prima dei raid quindi le sue risorse sarebbero pressoché "intatte". Donald Trump smentisce.

27 GIUGNO 2025 - Trump: abbiamo vinto la guerra

 Donald Trump invita l'ayatollah Ali Khamenei a "dire la verità" sulla "guerra dei 12 giorni". "L'abbiamo vinta noi", afferma il presidente americano aggiungendo di aver salvato la Guida suprema iraniana da "una morte veramente brutta e ignominiosa". Quanto a Gaza l'accordo "è vicino" e "entro la prossima settimana" potrebbe esserci un cessate il fuoco, dice ancora Trump.

28 GIUGNO 2025 - A Teheran i funerali dei generali e degli scienziati

 Migliaia di persone in lutto percorrono le strade del centro di Teheran per i funerali del capo della Guardia Rivoluzionaria, generale Hossein Salami, e di altri alti comandanti militari e scienziati nucleari uccisi durante la "guerra dei 12 giorni" con Israele. In totale vengono celebrate le esequie di 60 persone, fra cui quattro donne e due bambini. La folla grida "morte a Israele" e "morte all'America".

29 GIUGNO 2025 - Trump lancia il suo appello: accordo a Gaza

 Donald Trump lancia un appello per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. "Fate l'accordo a Gaza. Riportate indietro gli ostaggi!!", scrive su Truth. Il tycoon chiede anche l'annullamento del processo nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu definendolo una "caccia alle streghe" nei confronti di un "eroe di guerra".