Recuperiamo sessanta minuti di sonno, ma verrà buio più presto, con effetti sull’umore e sul benessere
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Sabato 25 ottobre alle 3 del mattino torna l’ora solare: dovremo quindi riportare le lancette dell’orologio indietro di sessanta minuti, posizionandole sulle ore 2. Finiscono, dunque, i 210 giorni di “fuso orario estivo”: dormiremo un’ora in più, recuperando il sonno che ci è stato sottratto alla fine del mese di marzo scorso, ma avremo a disposizione pomeriggi più brevi, visto che il buio scenderà con sessanta minuti di anticipo. L’ora solare resterà in vigore fino al 29 marzo 2026, quando sarà ripristinata l'ora legale e le lancette degli orologi saranno nuovamente riposizionate in avanti. Il cambio orario avviene automaticamente sui dispositivi elettronici come computer, tablet, smartphone e smartwatch, mentre occorre agire manualmente sugli orologi e sugli apparecchi analogici.
PERCHÉ IL CAMBIO DELL’ORA – La consuetudine di passare nei mesi estivi da ora solare a ora legale è frutto di un’intuizione che risale addirittura al 1784, quando Benjamin Franklin suggerì di anticipare l’inizio delle giornate per risparmiare sull’energia necessaria a garantire l’illuminazione. L’idea non fu messa in pratica se non molto dopo, ossia negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando nel 1916 alcuni Paesi, tra cui la Germania, decisero di introdurla per limitare il consumo del carbone necessario a produrre energia. L’Italia ha adottato definitivamente l’ora legale nel 1966, inizialmente per un periodo di quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima di settembre; nel 2001 ha aderito invece al calendario condiviso definito dall’Unione Europea per tutti gli Stati membri, secondo il quale nei Paesi UE il periodo dell'ora legale ha inizio all’1 del mattino (ora di Greenwich) dell'ultima domenica di marzo e termina all’1 del mattino (sempre ora Greenwich), dell'ultima domenica di ottobre. Dato che il fuso orario dell’Italia si trova su Greenwich +1, l’ora legale inizia e termina alle ore 2.
QUESTIONE DI RISPARMIO - Il risparmio energetico è la principale motivazione per cui, nonostante vari tentativi, l’orario estivo non è mai stato abolito nell’Unione Europea. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato circa 330 milioni di kWh con un valore economico di circa 100 milioni di euro e una riduzione di circa 160.000 tonnellate di CO2. Questo risparmio equivale al fabbisogno annuo medio di oltre 125.000 famiglie.
GLI SVANTAGGI – Un impatto di questo genere sulla bolletta energetica fa considerare che, tutto sommato, vale la pena affrontare i disagi che il cambio dell’ora ha sul benessere delle persone: si tratta infatti, di malesseri di natura per lo più passeggera, destinati a risolversi in pochi giorni, senza rischi per la salute e che non richiedono di solito l’uso di farmaci o il ricorso al medico. il ritmo circadiano del corpo umano regola infatti i cicli di sonno-veglia sulla quantità di luce diurna a disposizione: il fatto di perdere improvvisamente un'intera ora di illuminazione può creare alterazioni nell'orologio biologico interno e causare disagi come insonnia al momento di coricarsi e successiva sonnolenza durante il giorno, irritabilità, difficoltà di concentrazione, tristezza e cattivo umore. Tutti questi sintomi fatto parte del cosiddetto Seasonal Affective Disorder (SAD) o Disturbo Stagionale Affettivo, una forma di depressione che si manifesta in base ai cambiamenti di stagione, solitamente durante l'autunno e l'inverno. Va notato, inoltre, che di solito l’impatto del cambio dell’ora in autunno è meno fastidioso che in primavera: il fatto di avere a disposizione un’ora di sonno mattutino in più compensa il disagio psicologico del buio pomeridiano, più di quanto non avvenga in primavera, quando la sveglia brusca dell’ora legale crea disagio a moltissime persone.
LE CONTROMISURE - L'organismo tende ad adattarsi in pochi giorni, specialmente se si adottano alcune contromisure:
- Restare il più possibile all'aria aperta esponendosi alla luce solare: sfruttando al massimo le ore di luce, in particolare al mattino, si aiuta l’organismo a ristabilire i normali ritmi circadiani.
- Mantenere orari regolari: evitare di mangiare all’ora in cui viene appetito e andare a letto solo quando si ha sonno, ma seguire la scansione dei pasti e del riposo dettata dall'orologio. Questo può facilitare l'adattamento del corpo.
- Anticipare gradualmente i ritmi: se è possibile, cerchiamo di giocare di anticipo modificando gradualmente i nostri orari fin dal sabato (o addirittura dal venerdì) per rendere più facile la transizione.
- Evitare altri fattori di stress: nei primi giorni dal cambio dell'ora cerchiamo di organizzare giornate dall'agenda non troppo frenetica. L'organismo avrà modo di adattarsi con più facilità.
- Ascoltiamo il nostro corpo: l'organismo è in grado di adattarsi, ma è importante dare ascolto ai segnali che ci manda e, se è necessario, concedergli un po' di riposo extra.
- Dedicarsi a qualche attività piacevole: per combattere la malinconia e la sonnolenza che possono coglierci nei primi giorni dal cambio dell’ora, dedichiamo un po’ di tempo a qualche attività interessante e che ci piaccia, come andare al cinema, frequentare gli amici, fare un po’ di attività fisica all’aperto, magari una bella passeggiata nei boschi per ammirare i colori dell’autunno.