Vita sociale

Il lunedì? Lo odiano proprio tutti, anche i pensionati

L’ansia legata all’inizio della settimana non risparmia proprio nessuno e imprime un marchio biologico negativo per la salute

22 Set 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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Uffa, oggi è lunedì! Il malumore del primo giorno della settimana è una sindrome comunissima, che ci colpisce fin dall’età della scuola elementare e che, in qualche misura, non ci abbandona più per la vita: secondo uno studio ne soffrono anche i pensionati e ha intensità diverse, a seconda dei soggetti, con effetti più intensi sui più ansiosi. Si tratterebbe, infatti, di una sorta di marchio biologico che, come accade quando entra in gioco l’ansia, dipende dal cortisolo, l’ormone dello stress, con possibili effetti negativi sulla salute generale.

IO LO ODIO, IL LUNEDÌ! – Il lunedì non è solo il primo giorno della settimana, quello in cui si torna al lavoro e al dovere, dopo il relax del weekend: è un giorno particolarmente odioso di per sé, tanto che sono moltissime le persone che dalla domenica vorrebbero passare direttamente al martedì. Questa sorta di antipatia generalizzata sembra avere anche alcuni fondamenti scientifici. Ad esempio, nel fine settimana si tende a dormire di più, per compensare la carenza di sonno tipica dei giorni lavorativi: il lunedì mattina, la sveglia che torna a suonare all'alba è particolarmente traumatica perché il nostro ritmo circadiano si è già abituato a un ritmo più rilassato e occorrono 24 ore per riprendere la scansione settimanale. Se poi nel fine settimana ci siamo concessi qualche stravizio, il lunedì ne dobbiamo affrontare i postumi. Come hanno dimostrato alcuni studi, il lunedì, poi, è una giornata infausta per alcune malattie, in cui peso corporeo e la pressione sanguigna sono più alti che nel resto della settimana, anche nei soggetti sani. Non a caso le statistiche rilevano che il primo giorno della settimana fa registrare un rischio di infarto più elevato del 13% nei soggetti predisposti, soprattutto nei mesi invernali. Se la sindrome del lunedì ci colpisce già la domenica sera, è probabile che segnali uno stato di insoddisfazione legata al lavoro o (tra gli studenti) nella scuola. Lo confermerebbe un curioso sondaggio americano, secondo cui il 37% dei curriculum viene spedito di martedì, magari dopo che un lunedì particolarmente infausto, ci spinge a cercare un lavoro più soddisfacente.

NON CI ABBANDONA PER TUTTA LA VITA – Lo stress da lunedì non è solo legato al lavoro e alla scuola, ma è un fatto generale che colpisce a tutte le età, compresi gli anni della pensione, quando l’attività lavorativa si è conclusa. Lo ha dimostrato un recente studio condotto da un team di ricercatori dell'Università di Hong Kong, pubblicato sul Journal of Affective Disorders. Lo studio ha coinvolto 3.511 adulti ultracinquantenni, i quali hanno tenuto traccia dei loro livelli di ansia in diversi giorni della settimana. Gli studiosi hanno poi analizzato dei campioni di capelli degli stessi soggetti, per misurare i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. Il cortisolo, infatti, si diffonde nei capelli man mano che questi crescono: è quindi possibile misurarne i livelli e verificare le sue variazioni nel trascorrere del tempo.  I soggetti che hanno dichiarato di soffrire di "sindrome del lunedì" avevano i livelli di cortisolo circa il 23% più alti di chi si sentiva in ansia gli altri giorni della settimana. Gli studiosi hanno concluso che il "mal di lunedì" potrebbe influenzare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), il sistema principale di gestione dello stress nel corpo, e spiegando il meccanismo biologico che sta dietro all'associazione lunedì-problemi cardiovascolari riscontrata da diversi studi. Inoltre, anche se l’associazione lunedì-ansia sembrerebbe tipica di chi ha un'attività lavorativa, lo studio ha rilevato che la sindrome del lunedì colpisce anche i pensionati, con tutte le conseguenze negative sulla salute. Gli studiosi hanno concluso che il lunedì è una sorta di "amplificatore culturale dello stress" e che, spiega Tarani Chandola, coordinatore della ricerca, “sarebbe profondamente radicato nella nostra fisiologia dello stress, anche dopo aver terminato la carriera".

COME COMBATTERE LO STRESS DEL LUNEDÌ – Il fatto di comprendere i meccanismi che accompagnano le “Monday blues” rende ancora più urgente imparare a contrastarle e recuperare il maggior buon umore e benessere possibile. Ecco, dunque, qualche suggerimento spicciolo.
- Cerchiamo di mantenere un ritmo di riposo il più regolare possibile nel fine settimana, senza notti brave e conseguenti dormite diurne, per mantenere la regolarità dei ritmi circadiani;
- conserviamoci attivi anche nel weekend, evitando l’eccessiva pigrizia;
- concediamoci però i giusti spazi di riposo, sia nel weekend che, possibilmente, anche in settimana, per staccare con il corpo e con la mente dalla routine quotidiana e ricaricare le batterie;
- non sovraccarichiamo di impegni la giornata del lunedì, per ripartire, se possibile, in modo graduale dopo lo stacco del fine settimana;
- manteniamo durante la settimana qualche spazio da dedicare a noi stessi e a qualche attività che ci piaccia, senza rinviare tutto al sabato e alla domenica;
- fissiamo per il lunedì un appuntamento con qualcosa che ci gratifica e ci diverte, per avere un momento gradito che addolcisca l’inizio della settimana.

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