Consigli pratici

Perché l’autunno ci fa russare di più: falsi miti e contromisure

Che cosa si può fare per non arrivare allo “spleeping divorce”, ovvero dormire in ambienti separati da un partner che respira male, disturbando l’altro

16 Set 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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L’autunno ci fa russare di più: non è una bufala, ma un fenomeno reale che ha cause ben precise. Il passaggio dall’estate all’autunno è un periodo critico per il nostro sistema respiratorio e lo è ancora di più per chi divide il letto con una persona che russa. Il cambiamento di stagione, infatti, può innescare disturbi e tensioni che aumentano I “rumori” notturni, causando notti insonni e surplus di stanchezza, fino a minacciare l'equilibrio della coppia. L’unico rimedio davvero efficace, a questo punto, diventa dividere le camere da letto, nel cosiddetto “Sleeping divorce”. Il cambio di stagione può però essere anche una buona occasione per fermarsi a riflettere, ad ascoltare i segnali del corpo e cercare soluzioni efficaci e condivise per prendersi cura della propria salute e del benessere del partner.

COLPA DELL’AUTUNNO – Come può l’autunno portarci a russare di più? Il cambio di stagione porta con sé il calo delle temperature, i primi raffreddori e altri piccoli disturbi. Ma, secondo gli esperti, non si tratta solo di questo: l’arrivo dei primi freddi incide direttamente sulle strutture delle vie aeree superiori e può trasformare il riposo condiviso in un campo di battaglia acustico. Spiega la dottoressa Alexandra Tommasi, otorinolaringoiatra, attiva anche sul portale Doctolib.it: “Durante l’autunno si assiste ad un imbottimento dei tessuti spugnosi come i turbinati del naso, che rappresentano un fattore predisponente alla roncopatia, cioè il russamento. In alcuni casi, soprattutto se ci sono altri fattori di rischio come sovrappeso o farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale, si può arrivare addirittura a forme di apnea notturna”. Con l’arrivo dei primi freddi il corpo cambia: l’aria in casa con l’accensione del riscaldamento si fa più secca, aumentano le infiammazioni delle mucose nasali, si consumano pasti più ricchi e abbondanti. Ma, soprattutto, subentrano nuovi fattori scatenanti, spesso poco conosciuti. “Sembra impossibile che si possa ‘ingrassare’ a livello della gola ma in realtà è proprio così” spiega Tommasi. “L’accumulo di adipe nella faringe e alla base della lingua comporta un ingombro che, durante il sonno e con il tono muscolare ridotto, può determinare un’occlusione completa del lume respiratorio”. Il quadro si fa ancora più complesso in caso di utilizzo di alcuni medicinali, come i farmaci neurologici o antidepressivi che, “favoriscono il calo del tono muscolare, facendo cedere per esempio la base della lingua e comprimendo il palato molle”.

DI NOTTE, LO “ SPLEEPING DIVORCE” - Il russare non è solo un problema clinico: è anche una minaccia per la relazione di coppia. Secondo una recente ricerca della American Academy of Sleep Medicine, più del 30% delle coppie statunitensi dorme in stanze separate per colpa del russamento, un fenomeno noto ormai come “sleeping divorce”. In particolare, il 75% degli intervistati che dormono con una persona che russa afferma che questo influisce sulla qualità del loro sonno e il 77% dichiara che ha un impatto, in qualche modo, sul loro benessere. Il 52% dichiara inoltre di essere abbastanza o molto preoccupato che il russare del partner stia causando o possa causare altri problemi di salute.

IL RUSSAMENTO E I FALSI MITI  - Russare è solo fastidioso, non è una malattia - FALSO -. Può essere il segnale di apnee ostruttive del sonno (OSAS), che espongono a rischi cardiovascolari, ipertensione, reflusso e persino diabete.
Sono solo gli uomini a russare – FALSO - Anche le donne russano, soprattutto in gravidanza o in menopausa, quando avvengono modificazioni ormonali e un aumento del volume dei tessuti molli.
Un bicchiere di vino rilassa e aiuta a dormire meglio – FALSO - L’alcol ha un effetto miorilassante, ossia riduce il tono muscolare: questo favorisce il cedimento del palato molle e della base della lingua, aumentando il rischio di russamento e apnee notturne.
Cambiare posizione nel sonno può essere utile – VERO – Dormire distesi su un fianco, in una posizione laterale offre una condizione molto più favorevole alla respirazione e una diminuzione del russamento.

CHE COSA SI PUÒ FARE – Esiste una terapia standard per i casi gravi di OSAS (apnee ostruttive del sonno): la CPAP (maschera a pressione positiva continua), ma oggi esistono alternative più light e personalizzate, anche grazie alle nuove tecnologie. Spiega Tommasi che ad esempio, per avere una diagnosi precisa del problema ci si può sottoporre alla polisonnografia e sleep endoscopy, esami consolidati per diagnosticare le apnee. In alternativa si possono utilizzare questi strumenti:

- Actigrafia: è un monitoraggio del ritmo sonno-veglia attraverso un dispositivo simile ad un orologio da indossare per 7 giorni, in modo da avere una media realistica della qualità delle attività svolte, anche in pazienti con turni lavorativi variabili. 
- Bite notturni di avanzamento mandibolare, che spostano la mandibola in avanti e migliorano il passaggio dell’aria a livello dell’ipofaringe e della laringe.
- Dispositivi “posturali” vibranti, chiamati “night-shift”, come cuscini o cinture vibranti che aiutano a evitare la posizione supina, spesso associata a maggiori episodi di russamento.
- Stile di vita sano che prevede pasti leggeri la sera, attività fisica regolare, no al vino a cena.

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