Giorgio Armani compie 91 anni: "Grazie a tutti per la vicinanza"

Nel giorno del suo 91esimo compleanno Giorgio Armani ha fatto pubblicare un messaggio di gratitudine verso quanti lo hanno sostenuto nelle ultime settimane. Motivi di salute lo hanno tenuto infatti, e per la prima volta in 50 anni di carriera nella moda, lontano dalle sue ultime sfilate di Milano e Parigi. "In queste ultime settimane ho sentito forte l'abbraccio di chi mi ha pensato: la vicinanza di familiari, collaboratori e dipendenti, l'affetto della stampa sui giornali e in televisione, il calore delle persone sui social o attraverso messaggi personali", si legge.  

 "Oggi, nel giorno del mio novantunesimo compleanno - prosegue lo stilista -, desidero ringraziare tutti voi per la vicinanza che mi avete dimostrato. Non è stato facile per me non sentire il vostro applauso in diretta. Grazie di cuore, ci rivediamo a settembre". Il messaggio è stato pubblicato sui social della maison e su numerosi quotidiani. 

 Nato a Piacenza l’11 luglio 1934, Giorgio Armani è presidente e amministratore delegato del Gruppo Armani, azienda leader nel settore della moda e del lusso, tra le poche con un unico proprietario direttamente coinvolto in tutte le scelte strategiche, di stile e di design. Nel 1957, abbandonati gli studi di Medicina, si trasferisce a Milano, dove lavora per la Rinascente. In seguito, collabora con Nino Cerruti e come stilista freelance con diverse aziende, accumulando un ricco bagaglio di esperienze e un’articolata visione dello stile. Nel 1975, su suggerimento del socio Sergio Galeotti, decide di creare il proprio marchio: il 24 luglio nasce la Giorgio Armani S.p.A. con una linea di prêt-à-porter maschile e femminile. Il prossimo settembre, in occasione della Milano Fashion Week, verranno festeggiati i 50 anni.  

 Sobrietà e garbo. Quella di Armani è una concezione di eleganza che nasce dall’intelligenza. Che ha sempre guardato con rispetto al corpo umano, senza travisarlo ed esaltandone i suoi lati migliori. Lo stile “armaniano” arriva da quel modo di vestire semplice ma pieno di dignità che aveva la sua mamma. Lo stilista ha saputo intuire il cambiamento dei bisogni della società: l’affermarsi di una figura di donna androgina e volitiva, e di un uomo meno rigido, offrendo ai suoi clienti abiti sofisticati e senza tempo.