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Ue bacchetta Renzi: riforme in ritardo Sempre più alta la disoccupazione

Pil italiano nel 2015 resta a +0,6%. Moscovici: "I problemi dellʼeconomia italiana sono un alto debito e la bassa crescita, governo intervenga"

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Pil italiano 2015 a +0,6%: Lo dice la Commissione Ue, che lascia invariata la stima sulla crescita per quest'anno, mentre rivede al ribasso di un decimale quella 2014 (-0,5%) e al rialzo quella sul 2016 (1,3% invece del precedente 1,1% stimato a novembre). Su versante lavoro, la disoccupazione in Italia è in aumento al 12,8% nel 2015: la Commissione Ue rivede al rialzo la stima di novembre (12,6%) e non vede miglioramenti rispetto al 2014.

Qualche piccolo segnale positivo arriva dal debito italiano, in leggero calo grazie a "crescita e avanzo primario". Bruxelles rivede al ribasso la stima 2015 che si ferma a 133% invece del 133,8% previsto a novembre. Il calo prosegue poi nel 2016, quando scenderà a 131,9%. Migliora anche il deficit strutturale 2015: dallo 0,8% previsto a novembre, passa a 0,6%. Cala al 2,6% anche il deficit nel 2015, grazie a calo della spesa per interessi, contro le stime di novembre che erano al 2,7%. Nel 2016 scenderà al 2%. Secondo Bruxelles è l'effetto spending, limitato però dalla spesa corrente che aumenta per le misure di sostegno a disoccupati e famiglie.

Moscovici: "Problemi dell'Italia l'alto debito e la bassa crescita" - Il problema dell'economia italiana è un "alto debito e bassa crescita", e "deve essere risolto con riforme e prudenza di bilancio". Così il commissario Pierre Moscovici. "Incoraggiamo il governo a fare sforzi in tal senso e aspettiamo che le autorità specifichino l'agenda di riforme economiche e cosa sostiene gli sforzi di bilancio 2015".


Ripresa lenta, pesa il ritardo delle riforme - L'Ue fatica a lasciarsi indietro la crisi, la ripresa è lenta e la crescita resta bloccata da risanamento non finito, ritardo nelle riforme e trend deboli da lungo tempo. Per il 2015 è prevista una crescita "moderata" nella zona euro (1,3%) e nella Ue (1,7%). Accelera nel 2016 rispettivamente a 1,9% e 2,1%. "Per la prima volta dal 2007, tuttavia, il Pil 2015 torna positivo in tutta la Ue", pur restando forti differenze tra Paesi. "La Spagna cresce grazie al mercato del lavoro migliorato, la Germania grazie alla ripresa della domanda interna, la Francia rallenta per mancanza d'investimenti, l'Italia torna positiva per l'export ma è fragile".