I dipendenti che ne hanno bisogno per emergenze di salute e familiari possono contare su una misura introdotta dal Jobs Act. Requisiti e vantaggi (anche per le aziende)
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Introdotta dal Jobs Act (il decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015), quella delle ferie solidali è una misura che sta prendendo sempre più piede nelle aziende italiane. Al lavoratore dipendente, che, "per prestare assistenza a figli minori che necessitino di cure costanti", i propri giorni di ferie maturati non bastano, vengono in soccorso i colleghi con donazione volontaria e a titolo gratuito dei propri. Come? Con le ferie solidali. Un'opzione di welfare aziendale, con specifiche condizioni normative e contrattuali.
Si tratta, nello specifico, della cessione a titolo gratuito dei giorni di ferie a un collega, che potrà quindi usufruire di giorni extra oltre ai propri normalmente maturati. In pratica, un dipendente donatore può cedere al collega-ricevente tutti i giorni di ferie oltre il periodo minimo garantito dalla legge, pari a quattro settimane annue, nel rispetto delle condizioni stabilite dal contratto collettivo nazionale di riferimento.
Un gesto di solidarietà e di sostegno verso i colleghi in difficoltà con una doppia finalità: sostenere i lavoratori in situazioni difficili e creare un clima di collaborazione e fiducia sul posto di lavoro. Chi riceve le ferie solidali può così assentarsi per curarsi o per assistere un familiare malato, senza perdere il lavoro.
Le ferie solidali sono così regolamentate: "Fermi restando i diritti di cui al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, i lavoratori possono cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie da loro maturati ai lavoratori dipendenti dallo stesso datore di lavoro, al fine di consentire a questi ultimi di assistere i figli minori che per le particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti, nella misura, alle condizioni e secondo le modalità stabilite dai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicabili al rapporto di lavoro. Per cui la cessione deve essere gratuita, volontaria e limitata alle ferie già maturate. Inoltre, deve essere consentita dal contratto collettivo di categoria, che ne stabilisce anche le modalità e i limiti massimi".
Quest'ultima precisazione, perché non tutti i CCNL prevedono le ferie solidali. I contratti nazionali che le prevedono sono: farmaceutico e chimico; metalmeccanico; fondazione e banche; pubblico impiego; università ed enti di ricerca. Le ferie solidali possono essere previste anche da un accordo aziendale specifico: l'azienda deve regolamentare la procedura, definendo modalità e limiti della cessione.
La legge citata prevede, dunque, una sola motivazione valida per donare le ferie solidale al collega bisognoso: la malattia grave di un figlio minorenne e la necessità di sua assistenza. Ma ci sono altri casi non previsti dalla normativa, come la malattia grave dei genitori o parenti vittime di incidenti stradali.