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Lodo Mondadori,Fininvest fa ricorso

"Stop al pagamento di 750 milioni"

I legali di Fininvest preparano la contromossa contro la sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato la holding di Via Paleocapa a versare nelle casse della Cir di Carlo De Benedetti 750 milioni di euro, a titolo di danno patrimoniale, per la vicenda legata alla cessione della Mondadori.

Secondo il giudice Mesiano Silvio Berlusconi sarebbe "corresponsabile della vicenda corruttiva". Il ricorso con l'istanza che venga congelata l'esecuzione della sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.

Per Romano Vaccarella, legale della Fininvest, la sentenza "sembra abbia voluto eludere il nodo della causa: non potendo dire che il contenuto della sentenza che diede torto alla Cir è stato frutto di corruzione, riconosce un abnorme risarcimento per la perdita della possibilità di un processo imparziale, anche se conclusosi con una sentenza che non si osa dire che abbia ingiustamente dato torto alla Cir. Insomma - sostiene Vaccarella in una nota - la Cir aveva torto, ma ha perso la chance di farsi dare ingiustamente ragione, e quindi le va riconosciuto più di quello che avrebbe ottenuto se avesse davvero avuto ragione!".

Dal dispositivo della sentenza emessa dal Tribunale Civile di Milano, sottolinea il legale della Fininvest, "risulta che la condanna si fonda sulla perdita di chance di un giudizio imparziale. La giurisprudenza - argomenta Vaccarella - ha coniato il concetto di perdita di chance per l'ipotesi di illegittima esclusione da un concorso, a causa della quale si è persa la possibilità di vincerlo, anche se ovviamente non si sa se, partecipando al concorso, lo si sarebbe vinto; il risarcimento viene calibrato secondo le ipotetiche probabilità di vittoria (il laureato con 110 ha più probabilità, e maggior risarcimento, del laureato con 90)".

"Nel nostro caso - spiega Vaccarella - anche se a conclusione di un processo che il giudice unico di Milano ritiene non imparziale, la Corte d'Appello di Roma emise una sentenza che diede torto alla Cir: se questa sentenza fosse ingiusta, il danno per la Cir deriverebbe dalla sentenza e non certamente dal fatto che il giudizio non è stato imparziale; se, invece, questa sentenza avesse dato giustamente torto alla Cir, non vi sarebbe alcun danno patrimoniale nonostante la non imparzialità del processo".

"Il tentativo di dire che la sentenza di Roma aveva dato ingiustamente torto alla Cir si è avuto soltanto una volta, con la sentenza del Tribunale penale di Milano che condannò Metta e Previti: ma quella sentenza, che senza aver letto l'atto di impugnazione dei Formenton (non acquisito agli atti) affermava che esso era viziato, è stata sconfessata sia dalla Corte d'Appello di Milano sia dalla Corte di Cassazione - precisa il professore - le quali mai hanno detto che il contenuto di quella sentenza era frutto della corruzione (gli altri due giudici della Corte d'Appello di Roma, sentiti come testimoni, hanno confermato che condivisero pienamente, e condividono, quella decisione)".

Il giudice nelle motivazioni della sentenza: "Berlusconi  corresponsabile"
Secondo il giudice di Milano Raimondo Mesiano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è "corresponsabile della vicenda corruttiva" che portò il gruppo Mondadori sotto il controllo della Fininvest. E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza.

"E' da ritenere ai soli fini civilistici del presente giudizio che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede; corresponsabilità che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore commesso nell'attività gestoria della società medesima, la responsabilità della stessa Fininvest", si legge.