Le banche italiane vogliono salire sulle giostre di Gardaland.
Il più grande parco di divertimento del Belpaese fa gola a due gruppi bancari italiani di primo piano, Mediocredito centrale del gruppo capitalia e Banca Popolare di Verona e Novara. Entrambi si sono messi in marcia per entrare nella partita per l'acquisto della società che gestisce il parco.
Una partita che si gioca ormai da più di un anno e complicata dall'azionariato della società veronese, molto frammentato e con soci in aperto contrasto tra di loro.
Secondo quanto risulta a Milano Finanza La Bpvn è scesa in campo unendosi alla cordata formata da Invest Industrial e dal gruppo inglese Tussaud. Per aggiudicarsi l'intero capitale di Gardaland la cordata ha messo sul piatto un'offerta che si aggira sui 20 euro per azione, per un totale di circa 300 milioni di euro.
Ma il re dei parchi italiani è un bocconcino prelibato, una macchina che macina utili, e che fa venire l'acquolina in bocca anche ad altri fondi. Tanto che pure Mcc ha rotto gli indugi e si appresta a presentare un offerta più alta di quella presentata dalla cordata della Bpvn.
La partita si presenta quindi aperta e ancora tutta da giocare. E intanto Gardaland continua a collezionare record di incassi. Quest'anno dovrebbe chiudere i bilanci con ricavi superiori ai 100 milioni di euro.
