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Bankitalia: "Nel 2012 famiglie più povere"

Ma diminuiscono anche i debiti a causa "del forte indebolimento della domanda di prestiti"

Ansa

Nel 2012 è diminuita la ricchezza delle famiglie italiane a seguito del calo dei prezzi delle case e della cessione di strumenti finanziari. Lo afferma la Banca d'Italia, sottolineando che tuttavia si è ridotto anche il loro indebitamento a causa del "forte indebolimento della domanda di prestiti". Le famiglie vulnerabili, ha aggiunto Bankitalia, sono rimaste "stabili".

Mutui: situazione difficile, ma non troppo (per le famiglie)- La Banca d'Italia non vede particolari criticità per il pagamento dei mutui sulla casa da parte delle famiglie. Nel rapporto sulla stabilità finanziaria segnala come "la crescita delle sofferenze rimane contenuta", mentre salgono quelle nei prestiti al consumo o personali. Diverso il caso delle aziende dove si registrano segnali di ''tensione crescente'' e un aumento delle sofferenze soprattutto nel settore costruzioni che grava anche sul comparto bancario.

Le banche accusano la crisi: sistema solido ma sempre meno crediti - Le banche italiane continuano a vedere "peggiorare la loro qualità del credito" e il peso dei prestiti deteriorati sale per effetto della crisi che peraltro non accenna a mostrare un punto di svolta ma il settore, come riconosciuto dall'Fmi, "è adeguatamente capitalizzato e in grado di resistere a shock avversi". E' quanto si legge nel rapporto, che rileva come gli studi di alcuni analisti internazionali sulla maggiore incidenza di partite deteriorate per le banche italiane siano ''distorti da vari fattori'' e vadano calcolati con modalità omogenee. In questo caso, escludendo così le poste interamente coperta dalle garanzie, si avrebbe una consistenza del 32% inferiore rispetto a quella di bilancio.

Segnali positivi per i conti pubblici - I rischi per la stabilità finanziaria dell'Italia sono "connessi alla contrazione dell'attività economica" mentre "segnali positivi derivano dai progressi conseguiti ne campo della finanza pubblica". E' quanto rileva la Banca d'Italia nel suo studio dove si cita l'avanzo primario e il miglioramento del saldo della bilancia dei pagamenti, tornato positivo per la tenuta dell'export e il calo delle importazioni.