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Caso Fonsai, sequestrata una lettera su
un presunto accordo Ligresti-Mediobanca

Proverebbe una buonuscita. Mediobanca smentisce: "Mai nessun documento è stato firmato"

LaPresse

Il gip di Milano ha disposto il sequestro di una lettera che certificherebbe l'esistenza di un presunto accordo tra Mediobanca e Salvatore Ligresti per trattare l'uscita della famiglia dalla holding Premafin. Nel documento il patron di Fonsai tratterebbe una sorta di buonuscita pari al 30% di Premafin, per un controvalore di circa 45 milioni di euro. Salvatore Ligresti avrebbe dichiarato ai magistrati di aver firmato il documento.

L'accordo risalirebbe al 17 maggio e sarebbe stato discusso in una riunione tra Salvatore Ligresti, la figlia Jonella, l'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel, e Cristina Rossello, segretario del patto di sindacato dell'istituto, nella sede di Compass. Non avrebbero preso parte all'incontro l'ad di Unipol, Carlo Cimbri, e quello di Unicredit, Federico Ghizzoni, che lo avrebbero, però, sottoscritto.

L'inchiesta del pm, Luigi Orsi, potrebbe allargarsi a nuove ipotesi di reato, quale l'ostacolo agli organi di vigilanza. Se l'esistenza di questo accordo fosse confermata, rischierebbe di cadere l'intero piano di riassetto del gruppo Fonsai messo a punto con Unipol. La Consob, infatti, ha concesso alla compagnia bolognese l'esenzione da obbligo di opa 'a cascata' su Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni, a patto che fossero stralciati tutti i 'premi' alla famiglia Ligresti. Nel frattempo, però, Unipol ha già finalizzato l'ingresso in Premafin e ne detiene oggi l'81%.

Mediobanca: "Nessun accordo con Ligresti"
Da Mediobanca fanno sapere che ''non c'è nessun accordo con i Ligresti e nessun documento è mai stato firmato".