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Fmi: "Bene l'Italia, è sulla strada giusta"
"Fuori da recessione nel 2013, ok riforme"

Il Fondo Monetario Internazionale plaude anche alla spending review da poco varata dallʼesecutivo Monti ma avverte: "Siete ancora vulnerabili al contagio per la crisi dellʼeuro"

Ap/Lapresse

Buone notizie per l'Italia da parte del Fondo monetario internazionale. Gli esperti, infatti, si attendono che la nostra economia "emerga dalla recessione all'inizio del 2013, mentre continuerà a contrarsi nel corso di quest'anno a causa del consolidamento di bilancio, della stretta delle condizioni finanziarie e del rallentamento globale". Ma, avvertono dal Fmi, "senza le riforme la crescita potenziale resterà debole".

Maggiori rischi dal peggioramento Ue
"Assicurare stabilità e crescita in Italia richiede non solo mantenere lo slancio per le riforme, ma anche progressi a livello europeo nel rafforzare la moneta unica". Dice ancora l'Fmi, per il quale i rischi maggiori vengono da un intensificarsi della crisi dell'Eurozona, dove "lo scenario incerto, combinato con un prolungato periodo di bassa crescita, può portare ad un inasprimento della crisi, spingendo di nuovo l'Italia in un cattivo equilibrio, con alti tassi di interesse e un innalzamento del debito pubblico".

L'esito delle aste Btp rassicura
L'elevato debito è un "fattore chiave di vulnerabilità" per l'Italia ma l'andamento delle ultime aste di titoli di Stato sembra rassicurare sulla sostenibilità dei conti pubblici di Roma. "L'Italia - dice Kenneth Kang, capo della missione del Fondo Monetario Internazionale a Roma - ha gia' coperto il 50% del suo fabbisogno per l'anno in corso, i collocamenti sono andati abbastanza lisci, con una buona domanda, sebbene ora proveniente in maggior misura da investitori nazionali", ha aggiunto Kang, ricordando che l'applicazione delle riforme avviate dal governo Monti potrebbe portare l'Italia a registrare un avanzo primario tra i più elevati d'Europa, "il che, per un paese del genere, è abbastanza impressionante".

Un avanzo primario impressionante
L'Italia ha "messo in atto una serie di aggiustamenti fiscali e un pacchetto di riforme per migliorare i propri conti" ed è importante sottolineare che l'Italia "avrà l'avanzo primario più alto tra i Paesi dell'Eurozona". Secondo gli analisti dell'Fmi l'avanzo primario italiano dovrebbe salire oltre il 4% entro il 2013. Si passerà dal 3% del Pil nel 2012 al 4,2% nel 2013, mentre il deficit dovrebbe calare all'1,5% del Pil nello stesso anno.

Riforme ambiziose ma resta ancora molto da fare
Il governo Monti ha avviato una serie di riforme "ambiziose e di ampio respiro" che sono state "fondamentali nel superare alcune difficoltà e placare le turbolenze sui mercati" ma "il programma di aggiustamento è appena iniziato e resta molto da fare". Ammette Kang nella conference call di presentazione del rapporto dell'istituto di Washington sul Paese. Tuttavia, "nonostante questi sforzi forti, l'Italia rimane vulnerabile al contagio della crisi dell'area dell'euro".

Credit crunch causato dallo spread
L'accresciuta volatilità del mercato dei titoli di Stato italiani ha avuto come conseguenza una "drastica" restrizione dei criteri per la concessione del credito. Sottolinea il Fondo Monetario. Rischi sovrani più elevati, spiega l'istituto di Washington, hanno limitato l'accesso delle banche del paese ai mercati internazionali e fatto crescere i costi di finanziamento, un incremento poi scaricato sui tassi per i prestiti alle imprese, aumentati di 100 punti base nella seconda parte del 2011, e sui tassi per i mutui, cresciuti di 80 punti base.