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Ocse: "Allarme lavoro, applicare subito riforme"
"Italia, emergenza giovani: uno su due a casa"

Eʼ quanto emerge dallʼOutlook dellʼOcse sul mercato del lavoro. Emergenza in Europa: senza lavoro lʼ11% della popolazione attiva

Afp

Secondo l'Ocse, "l'Italia è stata colpita duramente dalla crisi ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare". E' quanto si legge nell'ultimo rapporto sulle prospettive dell'occupazione, presentato a Parigi. L'Ocse plaude inoltre alla riforma del mercato del lavoro approvata a giugno dal Parlamento e invita il nostro Paese ad attuarla in tempi rapidi.

Il quadro europeo: 11% tasso di disoccupazione
Disoccupazione record nei Paesi dell'eurozona. Secondo l'Ocse il tasso di disoccupazione a maggio 2012 è stato dell'11,1%, il dato più elevato mai registrato.

In Italia l'emergenza è l'occupazione giovanile
La disoccupazione in Italia dovrebbe salire dall'8,4% del 2010 e del 2011 al 9,4% nel 2012 e al 9,9% nel 2013. Confermate le stime del pil diffuse a maggio scorso: -1,7% nel 2012 e -0,4% nel 2013. Tra il 2010 e il 2011 è cresciuta in Italia la disoccupazione di lunga durata. L'anno scorso il 51,9% dei disoccupati lo era da più di 12 mesi contro 48,5% nel 2010. La disoccupazione giovanile in Italia è passata dal 26,8% del 2010 al 27,1% (15-24 anni): particolarmente colpite le donne il cui tasso di disoccupazione è passato dal 29,4% al 32,1% mentre quello degli uomini dal 27,9% al 29,1%. Il 49,9% dei lavortori che lavorano a tempo parziale nel 2011 erano giovani tra i 15 e i 24 anni (46,7% nel 2010, 44,4% nel 2009 e 26,2% nel 2000). A maggio il tasso di disoccupazione giovanile e' cresciuto passando dal 35,3% ad aprile al 36,2% a maggio.

Applicare subito la riforma del lavoro
"E' probabile che la recente riforma del mercato del lavoro riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni": è quanto si legge in una scheda consacrata all'Italia dell'Employment Outlook 2012 dell'Ocse. In primo luogo, secondo l'Ocse, "una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali". Secondo, prosegue l'organismo con sede a Parigi, "la riforma estende la copertura dell'indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori e ne aumenta moderatamente la somma, riducendo cos i costi sociali legati ad un aumento della disoccupazione".