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Natale: per qualcuno è tempo di Christmas Blues

Ci sono persone che a Natale diventano tristi e cadono in depressione: perché succede e come si può affrontare il disagio

Natale: per qualcuno è tempo di Christmas Blues - foto 1
Istockphoto

Gli americani parlano di Christmas Blues, noi più semplicemente definiamo questo disagio come malinconia o depressione natalizia.

È un fenomeno piuttosto diffuso che colpisce sotto le Feste un grande numero di persone. Lo ha studiato anche la scienza, confermando che non si tratta di un semplice malumore momentaneo o di stanchezza legata alla frenesia delle giornate pre-natalizie, ma di un fenomeno più complesso sul quale vale la pena soffermarsi e riflettere. Anche se il Natale, con le sue luci, il suo calore e la sua magia, è di solito associato a sensazioni di gioiosa attesa, purtroppo non è così per tutti.

CHRISTMAS BLUES: CHE COS’È - Con il termine Christmas Blues si intende una sorta di malinconia e perfino di depressione legate alle festività natalizie,   che si manifesta già durante i preparativi per le feste, ad esempio, addobbando l'albero di Natale o decorando la casa. Per fortuna si tratta di uno stato che scompare rapidamente dopo l’Epifania, non appena si ritorna alla normale quotidianità. Il punto cruciale è che a Natale la società “ci costringe" a essere felici, ad avere una famiglia unita, a presentarci alle riunioni familiari in compagnia di un compagno stabile e, possibilmente, mostrando noi stessi al meglio. Questo ingente carico di aspettative comporta un senso di costrizione che può trasformarsi in fonte di ansia, frustrazione e, alla fine, tristezza. Si tratta di uno stato simile a quello che prova, ad esempio, chi soffre del cosiddetto “mal d’autunno” e in effetti appartiene alla famiglia dei “Disturbi Affettivi Stagionali”, ma con l’aggravante che chi ne è colpito, oltre a provare malinconia, difficoltà a concentrarsi e senso di frustrazione, tende a isolarsi e a rinunciare ai momenti di riunione conviviale tipici delle feste, peggiorando così la propria malinconia. 

LE CAUSE DELLA DEPRESSIONE NATALIZIA – La Christmas Blues può avere radici diverse. Di solito è legata a situazioni di conflitto e di scontento nei confronti di parenti e amici, o a ricordi ed esperienze tristi associate al periodo natalizio, o ancora a situazioni irrisolte nella propria vita personale che diventano più evidenti quando, nei giorni di festa, si ha più tempo per fermarsi a riflettere. Esempi tipici sono il fatto di presentarsi ancora una volta alle cene di famiglia senza avere un fidanzato, o per lo meno un accompagnatore, o di vivere con ansia e malumore una situazione economica difficile che ci impedisce di acquistare i bei regali che desidereremmo portare sotto l’albero. Se poi siamo stati colpiti di recente da un lutto o siamo reduci da una delusione amorosa, il senso di vuoto e di nostalgia sono ancora più grandi e cocenti. 

COME AFFRONTARE LA TRISTEZZA NATALIZIA – Se il problema che sta alla base del nostro disagio non può essere affrontato e risolto, non resta che individuare qualche accorgimento per affrontare il problema e tenere a bada il senso di malessere che proviamo. 
- Accettiamo le nostre sensazioni – Tristezza e malinconia sono un dato di fatto, che dobbiamo innanzi tutto ammettere con noi stessi: il fatto di non amare il Natale non è una colpa e non dobbiamo sentirci “sbagliati” o peggio ancora “stupidi” per questo. Non serve negare questi stati d’animo e cercare di cambiare a tutti i costi può essere controproducente. 
- Non abbandoniamoci senza freni alla malinconia – Crogiolarsi troppo nel nostro malumore è però altrettanto sbagliato. Soprattutto non si deve farlo pesare agli altri, i quali sono incolpevoli quanto noi. Non va bene neppure chiudersi nel proprio guscio e isolarsi da tutti: prendiamoci uno spazio per sfogare la nostra tristezza, poi cerchiamo di affrontarla senza lasciarci travolgere dai sentimenti negativi: per tutto c’è una soluzione e alla fine di una serata che si prospettava mortale, potremmo perfino accorgerci che ci siamo persino divertiti. 
- Assecondiamo i nostri desideri e bisogni – Se proprio troviamo insopportabili certi impegni, decliniamo l’invito. Se ci sentiamo in dovere di non deludere certe persone (ad esempio bambini o anziani) ai quali siamo affezionati, scegliamo gli eventi a cui partecipare e limitiamone il numero. In fondo il Natale è una gioia, non un lavoro.
- Cerchiamo il positivo – Impegniamoci per trovare qualcosa di positivo nelle situazioni a cui abbiamo deciso di aderire: la compagnia è mortale, ma le lasagne della zia sono pazzesche. 
- Prendiamoci cura di noi stessi – Quando ci sentiamo tristi e frustrati, cogliamo l’occasione per gratificarci con qualche cosa di piacevole. Può trattarsi di un momento di relax, di un pomeriggio dal parrucchiere o di un dono natalizio da fare a noi stessi, senza aspettare di riceverlo da altri. 
- Spezziamo la catena del mugugno – In psicologia si chiama “ruminazione” ed è il continuo ritorno su pensieri sgradevoli o ansiogeni, amplificandone la portata. È un’abitudine deleteria e che fa anche male alla salute. Per spezzare il circolo vizioso ci si può distrarre con un’attività piacevole e che assorba l’attenzione, oppure con un’attività fisica all’aria aperta, o con la compagnia di un amico solare e positivo. 
- Se proprio non c’è un’altra soluzione – Dato che la malinconia natalizia si dissolve dopo l’Epifania, pianifichiamo una bella vacanza in un posto al sole e al caldo, dove il Natale sembrerà lontano. 

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