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Come gestire i conflitti tra fratelli

Litigare in famiglia non è sempre negativo, lʼimportante è sapere condurre questi scontri nel modo più corretto

fratelli bambini gelosia botte
istockphoto

Urla che assordano, porte che sbattono e, spesso, mani che si alzano.

Le

liti

tra fratelli possono raggiungere apici di tensione e frequenza davvero difficili da sopportare. E la prima domanda che si pongono i genitori è se sia giusto o meno intervenire. In effetti, gli esperti consigliano di lasciare che siano i figli a

gestire il conflitto

in modo il più possibile autonomo. Sempre facendo attenzione ai mezzi del discutere: quando interviene la

violenza

fisica e volano parole grosse, è il caso di stabilire alcune regole base per litigare.

Non intervenire sempre -

Si tratta del comportamento più naturale che esista: quando i

fratelli

litigano

, mamma e papà tendono a intervenire subito per sedare la discussione. Ma, in questo modo, i genitori spesso rischiano di fare più danni che altro. Prima di tutto, perché non si riesce mai a essere davvero super partes con i figli e poi perché, così facendo, i bambini e i ragazzi non apprendono a

gestire le divergenze di opinione

autonomamente.

Non prendere posizioni -

Un altro atteggiamento molto frequente riscontrato nei genitori davanti a una lite, è quello di prendere inevitabilmente posizione a favore di un figlio. Ciò accade perché magari il più piccolo tra i litiganti ispira maggiore tenerezza o rischia di farsi male durante la discussione. Parteggiare, però, non è mai la soluzione ideale e rischia di incrinare non poco i rapporti e gli

equilibri familiari

.

Evitare i confronti tra fratelli -

Spesso, sono gli stessi genitori a creare i presupposti ideali per un

conflitto cronico

e continuo tra fratelli, per esempio attraverso un costante confronto. Anche se a fin di bene,

paragonare i figli tra loro

non è la scelta educativa migliore. Infatti, qualsiasi sia il criterio di paragone (carattere, autonomia, profitto scolastico, successi sportivi) il fatto di giudicare un figlio in rapporto all'altro mina autostima e senso di identità. Molto meglio tenersi gli inevitabili confronti tra i figli tutti per sé.


Vademecum per litigare -

Non intervenire eccessivamente nel litigio tra fratelli è la via giusta da seguire, ma con i dovuti limiti. Se a irrompere nella lite è la

violenza

, verbale o addirittura fisica, è il caso che i genitori stabiliscano paletti oltre i quali sia vietato spingersi. E, qualora si verificasse quest'evenienza, a essere punti sarebbero entrambi i litiganti. I paletti sono gli insulti, le umiliazioni psicologiche e, ovviamente, le violenze di tipo fisico.

Dare il buon esempio -

Non si può, però, pretendere che i figli non si azzuffino incivilmente se gli stessi genitori tendono a litigare sopra le righe. Quindi, i primi a dover dare il buon esempio sono proprio mamma e papà. Capita a tutte le coppie di litigare ma è fondamentale imparare a farlo con i limiti imposti dal buonsenso e dal

ruolo genitoriale

.