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Perché stare nella natura fa bene e ci rende più felici

Per sette italiani su dieci è il modo migliore per rigenerare il corpo e la mente

Perché stare nella natura fa bene e ci rende più felici  - foto 1
Istockphoto

Stare nella natura è il modo migliore per sentirsi bene con se stessi e per costruire relazioni positive con i propri simili.

È un’esperienza che ciascuno di noi conosce bene: trovarsi nella pace della campagna, su un sentiero in mezzo ai monti, o ancora passeggiare sulla spiaggia in riva al mare sono esperienze capaci di allontanare in pochi minuti i pensieri tristi, lo stress della vita lavorativa e l’ansia quotidiana. Gli italiani hanno imparato ad apprezzare le sensazioni positive che vengono dalla natura attraverso odori, gusti, colori, forme e atmosfere tipici di ogni stagione, tanto che per sette connazionali su dieci non esiste modo migliore per rigenerare il corpo e lo spirito.

PERCHÉ LA NATURA CI RIGENERA - Sono numerosi gli studi scientifici che hanno dimostrato quanto una maggiore connessione con l'ambiente naturale possa offrire vantaggi psicofisici e generare atteggiamenti positivi. Il potere rigenerativo della natura sulla mente umana dipende, tra l’altro, dal fatto che gli ambienti naturali sono in grado di creare un “distanziamento mentale” dalle situazioni quotidiane: ad esempio, immergersi in un ampio spazio verde, in netto contrasto con il contesto cittadino e con gli spazi interni quotidiani, favorisce la possibilità di evasione mentale e spirituale. Gli studi hanno osservato inoltre che, quando ci soffermiamo a contemplare uno scenario verdeggiante o passeggiamo tra gli alberi di un bosco, diminuisce l’attività nella corteccia prefrontale, l'area del cervello responsabile dell’attenzione, della pianificazione e del ragionamento, mentre si attivano alcune altre aree più profonde, dalle quali dipendono la regolazione delle emozioni e le sensazioni legate al piacere e al benessere. In fondo, la specie umana è nata all'interno della natura e si è evoluta per vivere in essa. Il corpo e la psiche hanno qui le quindi radici profonde e tendono a tornare alle origini quando hanno bisogno di conforto e rigenerazione.


Afferma la psicoterapeuta e scrittrice Vera Slepoj: “L’ambiente ed i fenomeni naturali hanno da sempre segnato la storia dell’uomo; i cambiamenti della natura dovuti all’alternarsi delle stagioni, da un lato determinano i nostri comportamenti sociali, dall’altro possono influire sulla nostra psiche. L’inizio di stagioni come la primavera o l’inverno, ma anche fenomeni quotidiani come l’alba e il tramonto, regolano i ritmi biologici del nostro organismo e possono far nascere stati d’animo diversi e contrastanti. Vivere a contatto con la natura fa bene all’uomo, lo rende più ottimista, più solare: complice la pandemia, negli ultimi tempi l’uomo ha riscoperto il valore della natura, imparando che non può fare a meno di essa per vivere meglio e che occorre sempre rispettarla.”

GLI ITALIANI E LA NATURA - Uno studio, condotto in proposito da Levissima Natura ed effettuato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1200 italiani di età compresa tra i 20 e i 50 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, rivela che i nostri connazionali hanno imparato a cercare ispirazione e sensazioni positive nella natura attraverso odori, gusti, colori, forme e atmosfere tipici di ogni stagione. In particolare, in questo periodo dell’anno gli italiani apprezzano il risveglio della natura (31%) e l’aumento delle ore di luce (25%) da cui traggono emozioni positive come tranquillità (61%), allegria (56%) e serenità (51%).  I nostri connazionali sono convinti che il loro stato d’animo sia influenzato dall’ambito di persone con cui si vive (48%), da ciò che accade nel mondo (46%) e dal numero di impegni (55%), ma anche dall’ambiente in cui ci si trova (58%), dall’alternarsi delle stagioni (62%) e dalle condizioni meteorologiche (52%). La maggior parte degli intervistati ha riconosciuto agli elementi naturali la capacità di allontanare emozioni negative come ansia (65%), frustrazione (61%), e tristezza (56%); inoltre è stata attribuita alla natura, ai suoi elementi e ai suoi paesaggi la capacità di modificare lo stato d’animo di una persona molto (41%) e abbastanza (30%): solo per una minoranza del campione essa incide poco (18%) o per nulla (11%). 

 

IL MUTARE DELLE STAGIONI - In particolare, in primavera gli italiani apprezzano la fioritura di alberi e piante (31%), l’arrivo di temperature più miti (22%), l’aumento delle ore di luce (25%) e la frutta di stagione come ciliege, fragole, albicocche (17%). La cornice perfetta in cui vivere la bella stagione sono i paesaggi collinari (24%), seguiti da montagna (21%) e campagna (21%). Durante l'anno, in generale la montagna è considerata più rigenerante del mare anche se di stretta misura (33% vs. 31%).

 

E SE LA NATURA CI MANCA? - Un altro elemento emerso dallo studio è la consapevolezza che non sempre si può trascorrere abbastanza tempo in connessione con l’ambiente a causa di impegni di lavoro (48%), di famiglia (44%) e del luogo in cui si vive (58%). Che fare in questi casi? C’è chi organizza nel corso dell’anno gite fuori città (51%), passeggiate al parco più vicino (59%) o attende le vacanze per soggiornare in luoghi incontaminati (54%). C’è perfino chi sarebbe disposto a cambiare città (33%), lavoro (19%) e rivedere la propria routine (27%) pur di trascorrere maggior tempo a contatto con la natura.
 

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