Da Sophie Codegoni a Matilda de Angelis, la patologia colpisce a ogni età e può causare profonde ripercussioni psicologiche
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L'acne è ben più di un semplice inestetismo della pelle: è una patologia infiammatoria cronica che si manifesta con lesioni su viso, spalle e braccia, e che colpisce una quota consistente della popolazione mondiale: secondo l'American Academy of Dermatology, ne è affetto l'85% degli individui tra i 12 e i 24 anni. Non si tratta però di un problema solo giovanile: ne soffre anche un terzo degli adulti, sia uomini che, soprattutto, donne con un impatto importante anche nella sfera sociale e psicologica. In più, in questi ultimi anni l’acne ha originato un fenomeno preoccupante: il cosiddetto “acne shaming”, per il quale le persone affette dalla malattia diventano bersaglio di episodi di bullismo e cyberbullismo anche gravi. Si sono trovate coinvolte in vicende simili anche donne bellissime e celebri, a cominciare da Sophie Coodegoni, influencer ed ex volto di Uomini e Donne, la quale poco tempo fa ha confessato di essersi trovata alle prese con episodi di bullismo proprio a causa di questa imperfezione.
ACNE SHAMING: NEMICO ANCHE DELLE CELEBRITIES – A combattere contro una carnagione imperfetta e soprattutto contro la cattiveria dei soliti “leoni da tastiera” non c’è solo la bella Sophie, la quale qualche settimana fa ha riferito il caso di una sua follower che le confessava di essere sempre sotto attacco da parte di bulli e odiatori per il suo incarnato imperfetto. Sophie ha raccontato di essersi trovata in una situazione molto simile e ha invitato a fare come lei, affidandosi alle cure di un bravo dermatologo capace di studiare una cura e di accompagnarla in un percorso di guarigione e di trasformazione. A fare i conti con l’Acne Shaming si è trovata anche l’attrice Matilda De Angelis e come lei tantissime altre donne, più o meno celebri. Per tutte vale la consapevolezza che una pelle imperfetta non è ciò che ci definisce, ma che occorre curarsi, ma nello stesso tempo accogliere e accettare i propri difetti, senza timori di mostrarli, come insegna la Skin Positivity.
DATI ALLARMANTI - L’impatto che l’acne ha sulla psiche di chi ne è affetto è comunque molto profondo: in primo luogo provoca una diminuzione della fiducia in se stessi, e da tutto ciò discende il desiderio di nascondere il difetto a qualsiasi costo, fino a rinunciare a mostrarsi alle altre persone, con grave compromissione della vita sociale e affettiva. L’allarme è scattato nella comunità scientifica in seguito ad alcuni studi che evidenziano le gravi ripercussioni dell’acne sulla psiche di chi ne è colpito. Un sondaggio pubblicato sul British Journal of Dermatology ha rivelato che il 60% delle persone con acne sperimenta una diminuzione della fiducia in sé, il 57,1% subisce abusi verbali e il 44,2% è, o è stato, vittima di bullismo a causa dell’aspetto della propria epidermide. Solo un esiguo 6,9% ha dichiarato di non aver riportato alcun impatto negativo sulla quotidianità. Una meta-analisi del Journal of the American Academy of Dermatology ha dimostrato poi un'associazione tra acne, depressione e ansia, con una prevalenza di ansia che si stima al 68,3% nei pazienti affetti da acne, secondo l’Indian Journal of Dermatology. Tutto questo suggerisce l'urgenza di un approccio terapeutico che vada oltre il sintomo fisico. Spiega la psicologa Alessia Pellegrino: “Durante l’adolescenza e in tutte le fasi più fragili della vita, l’acne può diventare un vero e proprio fattore di vulnerabilità psicologica. Anche i casi meno gravi, se vissuti con sofferenza e protratti nel tempo, possono portare a ritiro sociale, ansia e sintomi depressivi”.
CHE COS’È L’ACNE E COME SI CURA – L’acne è un’infiammazione dovuta a un'eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee che circondano la base dei peli (follicoli). Il sebo è una sostanza grassa che serve a proteggere la pelle: se ne viene prodotta una quantità eccessiva, si deposita ostruendo il follicolo e formando dei tappi, i cosiddetti comedoni o ‘punti neri’. Questa condizione favorisce la proliferazione di batteri presenti sulla pelle, di solito innocui, che possono provocare infiammazione e infezione all'interno del follicolo ostruito e dare origine a papule e pustole”. Le cause dell’acne possono essere diverse; vanno da una predisposizione individuale ad alterazioni ormonali (ad esempio nelle varie fasi del ciclo mestruale, durante l’adolescenza e in gravidanza). A volte giocano un certo ruolo anche lo stress, l'assunzione di alcuni farmaci, l'inquinamento o, in età adulta, l'uso improprio di certi cosmetici. Dato che l’acne è una patologia infiammatoria, l’approccio più adeguato per affrontare il problema è di tipo medico e va gestito dallo specialista dermatologo. “Un trattamento precoce è la chiave per la risoluzione della patologia e soprattutto la prevenzione delle cicatrici”, spiega la dermatologa Dott.ssa Benedetta Salsi. “L'acne attiva e le cicatrici possono creare un grave danno psicologico agli adolescenti, influenzando in modo negativo la qualità della vita. Le terapie tradizionali, come creme, gel, antibiotici o isotretinoina, pur essendo consolidate, presentano spesso effetti collaterali o richiedono assunzioni prolungate, preoccupando pazienti e genitori.”
TRATTAMENTI INNOVATIVI – Le ultime novità a proposito della cura dell’acne sono legate a innovativi trattamenti laser, spiega ancora la dott.ssa Salsi, i quali sfruttano “una lunghezza d’onda capace di agire selettivamente sulle ghiandole sebacee, riducendo la produzione di sebo e attaccando la causa principale dell'acne”. Il laser inoltre è adatto a ogni tipo di pelle e ha effetti collaterali molto contenuti. Quindi, questa innovativa tecnologia offre non solo una soluzione estetica, ma un vero e proprio riscatto psicologico, permettendo a milioni di persone di ritrovare la fiducia in sé stesse e vivere una vita più serena.