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Tempo di matrimoni: ripassiamo le regole del bon ton

Luglio e settembre sono tra i mesi preferiti in cui convolare a nozze: come ci si deve comportare se siamo invitati, per evitare figuracce

Matrimonio: cosa dice il galateo degli ospiti

Quando siamo invitati a una cerimonia occorre rispettare alcuen regole di bon ton

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I mesi dell’estate sono tra i preferiti dalle coppie per convolare a nozze.

Ecco perché è opportuno ripassare le principali regole che il galateo prevede per questa giornata speciale: eviteremo brutte figure e non ci sentiremo in colpa per aver in qualche modo compromesso il giorno più bello per una persona a noi cara. Ecco allora che cosa prevedono le regole della buona educazione, alle quali attenerci se siamo invitati a un matrimonio.

L’INVITO – Il primo passo sta nell’interpretare correttamente la partecipazione di nozze. Di solito sulla busta è indicato il destinatario: se la busta è indirizzata la famiglia, significa che tutti i membri sono invitati, figli compresi. Se invece ci sono il nome e il cognome di una sola persona, l’invito è personale. Se all’interno c’è solo il cartoncino con le indicazioni della cerimonia, significa che siamo invitati alla sola funzione; in questo caso è comunque buona regola di cortesia farsi vivi per esprimere le proprie felicitazioni alla coppia e scusarsi se non si può essere presenti. Se invece ci sono le indicazioni con la location della festa significa che simo invitati anche al ricevimento: di solito in questo caso compare anche una dicitura, che potrebbe essere “È gradito un cenno di conferma”, oppure una misteriosa sigla: “RSVP”: significa, in francese ”répondez s’il vous plaît”, ovvero, “si prega di rispondere” e significa che siamo invitati a confermare la nostra partecipazione. Se poi troviamo anche il biglietto da visita di un negozio, significa che in quel luogo è depositata la lista di nozze degli sposi. In questo caso è buona norma non improvvisare con i regali, ma donare uno degli oggetti che gli sposi hanno già visto e apprezzato. I doni devono essere acquistati prima della data delle nozze e fatti consegnare alla casa degli sposi: meglio evitare di consegnarli di persona il giorno delle nozze. Se proprio non è stato possibile evitarlo, si possono consegnare alla mamma di uno degli sposi.  

 

COME VESTIRSI – Anche se gli sposi sono persone semplici e il ricevimento si svolge in campagna, ricordiamo che una festa di nozze è sempre un momento di una certa formalità. Gli uomini devono essere tassativamente in giacca e cravatta, le signore devono avere un abito elegante. L’etichetta imporrebbe di indossare le calze, magari molto leggere, anche se fa caldo: su questa regola negli ultimi tempi si tende a derogare, ma a rischio e pericolo dell’invitata. Se proprio non ce la possiamo fare, le nostre gambe devono essere perfette: pelle liscia e morbida, piedi curati, soprattutto se indossiamo sandali aperti e, possibilmente,  un po’ di abbronzatura. Attenzione ai tacchi a spillo se la festa si svolge in giardino: potremmo avere incidenti antipatici se il tacco affonda nell’erba. In ogni caso, il bianco è assolutamente vietato perché riservato alla sposa: meglio evitare anche il total black e il rosso. Sono perfetti il blu, i colori pastello e tutto ciò che esprime una sobria eleganza, senza look troppo stravaganti ed eccessivi e senza mettere mai rubare la scena alla sposa, regina della festa.

 

A TAVOLA – Il banchetto, come ogni pranzo formale, è un vero campo minato per quello che riguarda la buona educazione. Il nostro posto a tavola sarà indicato su un apposito tableau, che riporta la mappa dei tavoli e i nomi degli invitati: sediamoci al posto assegnato senza protestare, anche se scombina le nostre preferenze. In linea di massima: se siamo seduti a tavola, per scegliere la posata “giusta”, specie se ne abbiamo parecchie accanto al nostro piatto, si deve cominciare sempre dalla più esterna. I bicchieri sono posizionati in tavola in corrispondenza del coltello, quindi leggermente alla nostra destra. Il bicchiere da acqua, di solito, è quello senza stelo, mente il calice più piccolo è riservato al vino bianco. Il vino rosso viene servito nel bicchiere più grande. Il piattino alla nostra sinistra serve ad appoggiarvi il pane. Se è previsto un buffet, è buona regola servirsi educatamente senza riempire troppo il piatto: meglio tornare più volte e assaggiare un po’ di tutto, ma senza dare l’idea di abbuffarsi. Se c’è una fila, aspettiamo pazientemente il nostro turno. 

 

I COMPORTAMENTI – La buona educazione impone di evitare qualsiasi cosa che possa risultare eccessiva. No quindi alle spiritosaggini ad alta voce sugli sposi; no agli approcci esagerati alla vicina di tavolo, per quanto procace sia; per gli uomini no anche al togliersi la giacca e rimboccarsi le maniche della camicia, a meno che non lo facciamo tutti per resistere al caldo. I telefoni devono rimanere rigorosamente nella modalità “in aereo” e ne è consentito l’uso solo per scattare fotografie. Nella conversazione, manteniamo un tono di voce controllato, evitando gli argomenti difficili, come la politica, la fede calcistica a meno che non sia condivisa e comunque contenuta nei limiti della moderazione, e tutto ciò che può essere oggetto di litigio e di disagio. Insomma, adoperiamoci perché la giornata possa filare liscia e senza intoppi, come si conviene a un giorno speciale. Infine, ricordiamo che è molto scortese lasciare la festa prima del taglio della torta e del fatidico lancio del bouquet. 

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