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Matrimonio: costi, invitati, doni, in 40 anni tutto è cambiato

Negli anni Ottanta si mettevano a budget circa 7.000 euro, oggi ce ne vogliono almeno il doppio; al Sud si spende di più che al Nord

Matrimonio: costi, invitati, doni, in 40 anni tutto è cambiato - foto 1
Istockphoto

Il matrimonio, si sa, richiede un bell’investimento di capitale.

Sarà perché gli sposi arrivano al giorno del sì in età più adulta, o forse perché, quando si prende la decisione di convolare a nozze, si vuole celebrare l’evento in modo memorabile e avverare tutti i sogni coltivati magari per molto tempo: fatto sta che sposarsi nel Terzo Millennio richiede un budget più che doppio rispetto a quello che si investiva quarant’anni fa. In media un matrimonio oggi costa poco meno di 14.000 euro, contro i 7. 000 degli anni Ottanta. Non solo: tra chi non si sposa, oltre uno su cinque dichiara di aver rinunciato per ragioni di natura economica.

MATRIMINIO, MA QUANTO MI COSTI!

 La decisione di sposarsi, sia che si preferisca dire sì all’altare sia in municipio, piuttosto che optare per una convivenza more uxorio comporta l’organizzazione di una macchina complicata e costosa. L’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ha scoperto che, negli ultimi 24 mesi, il budget medio che una coppia deve stanziare è di 13.721 euro. Un capitale di un certo rilievo, tanto che, tra chi ha scelto di non sposarsi, il 21% ha dichiarato di aver rinunciato proprio per ragioni economiche. I costi per organizzare il matrimonio sono cresciuti in modo considerevole: negli anni Ottanta tra abiti, partecipazioni, fiori e cerimonia erano sufficienti poco più di 7.000 euro, mentre chi si è sposato negli ultimi due anni ha dovuto mettere a budget, in media, quasi il doppio. Non manca però chi non bada a spese: nello stesso arco temporale la quota di chi ha speso tra i 20.000 e i 50.000 euro è passata dal 3% al 21%. 


COME SI PAGA IL MATRIMONIO

 Quando si tratta di organizzare il giorno del sì, non tutte le coppie riescono a farcela con le loro forze: l’indagine rivela infatti che oltre di 7 su 10 hanno dovuto chiedere un aiuto. Ci si rivolge innanzi tutto ai genitori, ma non mancano quanti preferiscono (o sono costretti) a fare da sé e quindi ricorrono a un prestito personale, una pratica che negli anni Ottanta e Novanta era quasi del tutto assente ma che negli ultimi due anni è stata la scelta di circa il 10% delle coppie.  “Il rapporto degli italiani con il credito al consumo è sempre più maturo”, spiegano gli esperti di Facile.it. “Questo tipo di prodotto, se utilizzato con consapevolezza, può essere una soluzione sia per non rinunciare ad un sogno, sia per rendere la spesa più sostenibile sul budget familiare”. Secondo un’altra analisi di Facile.it e Prestiti.it, realizzata su un campione di oltre 200.000 richieste raccolte nell’ultimo anno, chi ha fatto domanda di finanziamento per pagare spese legate a matrimoni o cerimonie ha puntato ad ottenere, in media, poco più di 9.000 euro, con piano di ammortamento in circa cinque anni. Hanno optato per questa modalità gli sposi più maturi, con un aumento dell’età media dei richiedenti, passata da 39 a 41 anni. Le regioni in cui si è fatto maggiormente ricorso a questo tipo di finanziamento sul totale richieste sono la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Calabria.


MATRIMONIO: DOVE SI SPENDE DI PIÙ

  Le regioni dell’Italia meridionale e insulare non sono solo quelle in cui si ricorre di più ai finanziamenti, ma anche quelle in cui effettivamente si investe di più sull’evento. Il budget destinato alla cerimonia, in effetti, in Sud Italia e nelle Isole, è tra il 14% e il 17% più alto rispetto al Nord. Una delle ragioni di questo divario sta nel numero degli invitati: nel Nord Italia i partecipanti ad un matrimonio sono, sempre in media, meno di 80, mentre al Sud e nelle Isole arrivano a 110 e addirittura, nel 10% dei casi, a un numero che oscilla tra i 200 e i 300 invitati. Una partecipazione così numerosa si registra, nelle regioni settentrionali, nell’1% appena dei casi. Resiste al passare degli anni la scelta di sposarsi nella regione di origine di almeno uno degli sposi, così come il numero degli invitati. Il viaggio di   nozze è una consuetudine alla quale non si rinuncia: secondo l’indagine vanno in luna di miele 8 coppie su 10, anche se negli ultimi tempi è cresciuta la percentuale di chi rimanda la data di partenza: ormai oltre una coppia su quattro preferisce viaggiare in un periodo lontano dalla data della cerimonia. 

 

I REGALI DI NOZZE

Che cosa si regala agli sposi per celebrare le nozze? Qui le cose invece sono molto cambiate rispetto agli anni Ottanta, con notevoli differenze tra Nord e Sud. La classica busta con i contanti resta sempre il regalo più diffuso, scelto nel 50% circa dei casi. È molto diminuito invece il numero di chi si presenta alla cerimonia con un oggetto fisico (47% dei casi negli anni ’80, 23% oggi). Resiste la consuetudine della lista nozze, seppur meno gettonata rispetto al passato (era il 48% quarant’anni fa, contro il 36% oggi), mentre è cresciuto notevolmente negli ultimi 20 anni l’uso del bonifico come contributo al viaggio di nozze; era a quota 6% a inizio 2000, oggi rappresenta il 26%. 
 

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