Da Anna Pavignano e Massimo Troisi a Will e Jada Smith

Coppia aperta, come funziona l'amore fuori dagli schemi | I casi celebri

“Eravamo una coppia aperta”: così Anna Pavignano ha definito la relazione con Massimo Troisi. Ma cosa significa davvero? Come funziona la non monogamia? Ecco tutto quello che c'è da sapere: vantaggi, limiti e cosa dice la scienza

15 Lug 2025 - 16:22
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"Eravamo una coppia aperta. Massimo non ha mai negato di avere, in contemporanea, altre storie. E me le raccontava, me le raccontava tutte nei dettagli". Così Anna Pavignano, storica compagna e sceneggiatrice di Massimo Troisi, ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera un aspetto intimo e inedito della loro relazione. Un’affermazione che riporta al centro del dibattito una domanda che, oggi più che mai, divide: si può amare senza escludere il desiderio per altri?

Che cos'è una coppia aperta e come funziona

 Il concetto di “coppia aperta” si riferisce a una relazione in cui entrambi i partner, con pieno consenso reciproco, si concedono la possibilità di vivere esperienze sessuali o affettive al di fuori del legame primario. A differenza del tradimento, qui tutto è dichiarato, discusso, regolato. Il principio di base è che l’amore non deve necessariamente coincidere con l’esclusività sessuale. A tenere unita la coppia non è il controllo, ma la trasparenza.

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Rochester (New York) ha rilevato che le relazioni non monogame consensuali, se basate su comunicazione chiara e rispetto reciproco, possono risultare altrettanto stabili e soddisfacenti di quelle tradizionali. Un altro studio, pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships, ha dimostrato che le persone coinvolte in relazioni aperte riportano livelli più alti di soddisfazione sessuale e una comunicazione più efficace con il partner, rispetto a chi pratica la monogamia “forzata” o implicita.

I volti famosi che hanno scelto la non-monogamia

 Il tema non è nuovo neppure nel mondo delle celebrità. Non solo Massimo Troisi e Anna Pavignano. Negli anni, molte star hanno raccontato pubblicamente la loro esperienza con relazioni aperte, contribuendo a rendere meno tabù un argomento ancora oggi poco compreso. Will e Jada Pinkett Smith, per esempio, hanno spesso parlato del loro accordo di “monogamia flessibile”, fondato su una libertà reciproca che si basa su fiducia, non possesso. Anche la figlia, Willow Smith, ha dichiarato di preferire relazioni poliamorose, ritenendo limitante il modello della coppia esclusiva.

Negli anni Novanta, Drew Barrymore visse una relazione aperta con l’attore Luke Wilson, che descrisse come “libera e leggera”, in linea con lo spirito anticonformista dell’epoca. 

Pregiudizi e stereotipi ancora duri a morire

 Nonostante queste testimonianze e il crescente interesse verso nuove forme di relazione, la coppia aperta continua a essere circondata da forti pregiudizi. Chi sceglie questo tipo di legame viene spesso accusato di non saper amare davvero, di essere narcisista, instabile, immaturo. Una ricerca della University of Michigan ha messo in luce proprio questo doppio standard: le persone in relazioni aperte vengono percepite come meno morali e più soggette a rischio di infezioni sessualmente trasmissibili, anche se i dati dimostrano esattamente il contrario. Chi vive relazioni non monogame consensuali, infatti, tende a usare il preservativo con maggiore costanza rispetto a chi tradisce all’insaputa del partner.

Il problema, quindi, non è tanto la natura della relazione, quanto la disinformazione che la circonda. Molte delle critiche mosse alla coppia aperta sono basate su giudizi morali, più che su fatti.

Vantaggi e limiti: cosa dice la scienza

 Secondo una meta-analisi pubblicata sulla rivista Perspectives on Psychological Science, che ha analizzato oltre 20.000 persone, non esistono differenze significative in termini di felicità, soddisfazione relazionale o benessere emotivo tra coppie monogame e coppie aperte. Quello che cambia, semmai, è il livello di consapevolezza: chi sceglie una relazione non convenzionale è spesso più abituato a dialogare apertamente su desideri, paure e aspettative.

Tra i possibili benefici, ci sono un aumento della comunicazione, una maggiore autenticità, la possibilità di esplorare il desiderio senza tradimenti e una più profonda conoscenza di sé. Ma esistono anche limiti da non sottovalutare. La gelosia, per esempio, può emergere in modo dirompente, così come il rischio di creare squilibri se non si stabiliscono regole chiare e condivise. Come ha ammesso la stessa Pavignano, anche se aveva accettato la libertà di Troisi, non era immune alla sofferenza. “Soffrivo”, ha detto, perché ascoltare i dettagli delle sue altre storie, per quanto autorizzate, non era privo di dolore. 

La coppia aperta, dunque, non è una scorciatoia né una moda passeggera. È un modello relazionale che richiede maturità emotiva, lucidità e un continuo lavoro su se stessi e sul rapporto. Non è per tutti, ma può essere una scelta valida e autentica per chi non si riconosce nei confini della monogamia tradizionale.

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