Non solo appetito

Voglie alimentari: quando assecondare la fame nervosa oppure come resisterle

Spesso è un impulso che nasconde emozioni e bisogni dell’anima: possiamo ascoltarla, ma senza eccedere e senza cadere nei sensi di colpa

30 Ott 2025 - 04:00
 © Istockphoto

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Le voglie alimentari dettate dalla fame nervosa sono il desiderio improvviso di un determinato cibo, il cui sapore spesso ci ricorda un momento felice, o che è capace di regalarci soddisfazione in un determinato momento, ad esempio al termine di una giornata lunga e difficile. Cedere a questo desiderio, spesso si accompagna al senso di colpa perché ci siamo concessi un cibo poco salutare o troppo calorico. Resistere può essere molto difficile e il desiderio trasformarsi in una vera ossessione: la scienza spiega che in alcuni casi può anche essere controproducente.

I PRINCIPI DELL’ALIMENTAZIONE INTUITIVA - Le voglie di cibo nascono in regioni del cervello che non hanno niente a che fare con la regolazione del meccanismo di fame e di sazietà, ma piuttosto in quelli che presiedono alla memoria, al piacere e alla ricompensa. Se siamo normopeso e non abbiamo particolari malattie, il fatto di concedersi qualche soddisfazione alimentare non è un gran problema: al massimo basterà compensare lo stravizio con un po’ di attenzione nei pasti successivi. In questo caso ci possono venire in soccorso i principi dell’alimentazione intuitiva (intuitive eating), ovvero di quello stile di nutrizione che invita ad ascoltare i suggerimenti del proprio corpo e a regolarsi in base alle sue richieste. Nell'intuitive eating non esistono cibi permessi e altri proibiti: l'importante è variare e mantenere sani abitudini, tra cui mangiare di tutto, puntare su alimenti di qualità e in quantità moderate, fare regolarmente attività fisica.  Alcuni studi recenti invitano però ad ascoltare anche i messaggi emotivi che arrivano dal corpo, assecondandoli almeno di quando in quando: se ne trarrebbe una maggiore consapevolezza di sé e una immagine più positiva del proprio corpo. Uno studio ha monitorato un centinaio di soggetti per alcuni anni e ha concluso che le persone con un approccio intuitivo all’alimentazione soffrivano meno di frequente di disturbi alimentari, di depressione e non si sforzavano di controllare il proprio peso con diete estreme. In caso di voglie alimentari e di impulsi al Food Craving, come gli inglesi chiamano la fame nervosa, questi soggetti si impegnavano semmai per capire da che cosa nascesse l’impulso e individuavano un modo per soddisfarlo senza far ricorso esclusivamente al cibo.

COME RESISTERE ALLE VOGLIE DI CIBO – Le voglie di cibo nascono a volte da squilibri ormonali: per questo sono più frequenti durante la gravidanza, oppure nel periodo premestruale o durante la menopausa. A parte queste poche e specifiche situazioni, di solito circoscritte nel tempo, la fame nervosa nasce dallo stress e dalla difficoltà nel gestire le proprie emozioni. Se stiamo seguendo una dieta, le restrizioni imposte dal piano alimentare, specie se molto rigido, e la consuetudine di dividere gli alimenti nelle categorie di “cibi buoni” (quelli permessi) e “cibi cattivi” e quindi vietati ci spingeranno a privarci sistematicamente di questi ultimi, fino a farceli desiderare spasmodicamente. In molti casi, non si tratta solo di poca volontà, ma di una questione di bisogni, i quali tendono con la loro forza a prevaricare la forza d’animo. Ma contro le tentazioni, spesso è una questione di strategie, e queste si possono imparare.

STRATEGIE CONTRO LE VOGLIE ALIMENTARI - - Provare a convivere con la voglia, capire perché è nata e quale messaggio ci stia trasmettendo.
- Concentrarsi sul proprio corpo, respirare a fondo e non permettere alla mente di vagare, spostando l'attenzione altrove.
 - Cambiare l'ambiente, evitando di avere a disposizione scorte di cibi appetibili e "pericolosi".
- Evitare i regimi troppo rigidi: una fame eccessiva e gli abbassamenti della glicemia favoriscono il desiderio di cibo ricco in calorie.
- Concedersi ogni tanto i cibi desiderati, perché non è realistico imporsi di sostenere una continua privazione.
- Fare sport - L'attività fisica libera endorfine e queste, al termine dell'allenamento, fanno avvertire di meno la fame.
- Tisane calde - Il languore dello stomaco vuoto si può ingannare, almeno per un po', con una bevanda calda. Nel frattempo, dedichiamoci a un'attività interessante capace di assorbire la nostra attenzione: l'impulso nei confronti del cibo dovrebbe diminuire.