Non più solo imitazioni della carne: la nuova tendenza plant-based celebra la semplicità dei vegetali, il gusto autentico e la sostenibilità quotidiana
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Negli ultimi anni il mondo dell’alimentazione ha vissuto una vera rivoluzione “verde”. Dopo la fase dei sostituti della carne e quella delle proteine alternative, oggi si parla di una “terza ondata plant-based”, una corrente che porta al centro del piatto non più le imitazioni, ma le verdure, i legumi e i cereali nella loro forma più naturale.
Si tratta essenzialmente di un ritorno all’essenzialità, ma con un approccio moderno: meno prodotti industriali, più attenzione al gusto, alla provenienza e al benessere generale. Il cibo vegetale non è più solo una scelta etica o salutista, ma un piacere quotidiano, ricco di sfumature, profumi e consistenze.
la prima ondata plant-based ha portato sulle nostre tavole burger e polpette vegetali, pensati per “replicare” la carne. Poi è arrivata la seconda fase, quella delle proteine alternative: soia, piselli, micoproteine, e perfino farine d’insetti. Ora, la terza ondata sposta l’attenzione su un concetto più semplice e, al tempo stesso, più autentico: mangiare vegetale per gusto e benessere, non per sostituzione. Il focus torna alle materie prime naturali: legumi cucinati in modo creativo, cereali integrali abbinati a verdure di stagione, piatti colorati e nutrienti che appagano anche l’occhio. A guidare questa evoluzione ci sono chef, nutrizionisti e influencer del mondo wellness, che sui social mostrano come le ricette vegetali possano essere gourmet, sostenibili e alla portata di tutti.
negli States il movimento “plant-forward” (termine coniato dal Culinary Institute of America) è ormai un approccio strutturato, promosso anche nei ristoranti stellati. In Italia il fenomeno sta crescendo rapidamente, complice la nostra tradizione mediterranea, già naturalmente ricca di alimenti vegetali. Secondo recenti ricerche, oltre il 60% degli italiani dichiara di voler ridurre il consumo di carne rossa, mentre aumentano le vendite di cereali integrali, legumi secchi e verdure fresche. E anche le grandi aziende alimentari stanno puntando su linee “green” che esaltano la semplicità, più che la sostituzione.
a puntare su un’alimentazione plant-based non sono più solo i vegetariani o i vegani. Infatti, molti la scelgono per motivi di benessere personale, legati alla digestione, alla leggerezza o alla prevenzione. Altri per una questione ambientale: la produzione di alimenti vegetali richiede meno acqua, energia e risorse rispetto a quella animale. Ma c’è anche un elemento emozionale: cucinare verdure di stagione, scoprire nuovi legumi, riscoprire piatti poveri della tradizione come zuppe, minestre o insalate tiepide è un modo per ritrovare equilibrio e connessione con la natura.
oggi il plant-based non è più un “trend” ma una nuova normalità. Dalle mense scolastiche ai menù stellati, fino ai social, dove il tag #PlantBasedLife supera i 20 milioni di visualizzazioni, tutto sembra indicare che il futuro sarà sempre più verde. E non è più una questione di rinunce: è piuttosto una celebrazione del vegetale come protagonista assoluto, autentico e versatile, capace di unire gusto, salute e rispetto per l’ambiente.