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Coppia acido, Martina Levato: "Sono disperata, mi hanno distrutto"

Sarebbero queste le parole della giovane, accusata con lʼex fidanzato delle aggressioni con lʼacido, dopo la decisione della Procura di allontanare il figlio nato alcuni giorni fa

Martina Levato Alexander Boettcher
polizia

"Sono disperata, mi hanno distrutto". Così, secondo quanto riferisce uno dei suoi legali, l'avvocato Stefano De Cesare, Martina Levato ha commentato l'allontanamento del figlio partorito nei giorni scorsi. La Procura ha preso la decisione, in attesa del pronunciamento del Tribunale dei minori, dopo la condanna della donna a 14 anni per aver aggredito con l'acido l'ex fidanzato.

Il legale De Cesare, che assiste la ragazza, anche sotto processo per altre aggressioni, assieme all'avvocato Daniele Barelli, ha raccontato che ha avuto modo di vedere la giovane che è ancora alla clinica Mangiagalli di Milano e l'ha trovata "provata e distrutta". Secondo il legale, la ragazza era "sedata" quando è stata separata dal picciolo appena partorito su disposizione della Procura per i minori che ha anche avviato l'iter per l'adottabilità.

Martina riconosce il figlio Achille - Intanto Martina Levato ha riconosciuto formalmente il figlio, dandogli il nome di Achille. A breve anche l'amante Alexander Boettcher dovrebbe riconoscerlo. Fissata per martedì la camera di consiglio per la decisione del tribunale per i minorenni dopo l'avvio dell'iter sull'adottabilità da parte della Procura.

Boettcher chiede di riconoscere il bambino - Il legale di Alexander Boettcher, l'avvocato Alessandra Silvestri, ha scritto una lettera al Garante dei detenuti e al Comune di Milano, indirizzandola al sindaco Giuliano Pisapia, per avere chiarimenti sulle procedure di riconoscimento del figlio partorito da Martina Levato, condannata assieme all'amante a 14 anni per una aggressione con l'acido.

Pm in visita al bambino della Levato: "Atto umano di solidarietà per il bambino" - "Il mio è stato un atto umano di solidarietà verso il bambino, che peraltro è bellissimo". Così il pm di Milano Marcello Musso, titolare dei procedimenti sulle aggressioni con l'acido, ha spiegato ai cronisti la sua visita al figlio di Martina Levato alla clinica Mangiagalli.

Il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip che dopo il parto la Levato venisse trasferita assieme al bimbo all'Icam, l'istituto per detenute madri con figli. La Procura dei minori però nel frattempo ha avviato l'iter per l'adottabilità su cui dovranno esprimersi i giudici.

Pm Fiorillo: "Situazione peggiore con allontanamento successivo" - Dopo le polemiche scaturite dalla sua decisione di separare il bimbo dalla madre e avviare l'iter per l'adottabilità, il pm minorile Annamaria Fiorillo ha voluto precisare: "Qualunque scelta fa male in un caso come questo, ma la situazione sarebbe stata peggiore nel caso di un allontanamento successivo del bimbo dopo l'incontro con la madre su decisione del tribunale". Per il pm la sua è stata una decisione "di prassi e cautelativa" nell'interesse in primo luogo del minore.