Pusher morto, ipotesi di omicidio
Caso Marrazzo, si riapre lʼinchiesta
Si va verso l'ipotesi di omicidio volontario per il caso della morte di Gianguerino Cafasso, il pusher del caso Marrazzo, indicato dai carabinieri "infedeli" come colui che girò il video con l'ex presidente del Lazio Piero Marrazzo in compagnia del trans Natalie.
Finora la Procura di Roma aveva parlato di arresto cardiaco dopo una presunta overdose di cocaina.
Il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, in relazione anche alle indagini sulla morte del trans Brenda, e dei legami tra Cafasso e la stessa trans, ha ordinato un approfondimento degli esami tossicologici eseguiti dopo l'autopsia svolta dopo il 12 settembre scorso data del decesso di Cafasso. Un primo esito della consulenza tossicologica e sulle "modalità"' dell'assunzione della dose che fu fatale al pusher e "protettore" di molti trans a Roma è già in possesso degli inquirenti.
Nei prossimi giorni, dunque, la fine misteriosa di Cafasso sarà più chiara agli investigatori. Nel frattempo la procura ha risentito ancora una volta Jennifer, il trans che aveva un legame con Cafasso e che fu testimone della sua morte avvenuta in un albergo a ore sulla Salaria.