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Meredith,"Amanda l'ha tenuta ferma"

Gip riserva decisione su scarcerazione

Amanda ha tenuto ferma Meredith mentre veniva sgozzata.

Secondo La Stampa è la ricostruzione fatta dagli investigatori. La Procura è convinta che l'americana Knox fosse nella stanza dell'orrore quando è avvenuto l'omicidio. Lei nega, ma le impronte trovatre sul volto della Kercher sarebbero compatibili con le sue dita. Intanto la ragazza è stata ascoltata dal Gip che si riserva la decisione sulla scarcerazione.

Knox, il fidanzato pugliese Raffaele Sollecito e l'africano Lumumba Diya sono accusati, in concorso tra loro, di omicidio e violenza sessuale. Anche se le loro posizioni sarebbero diverse. L'autore materiale dell'omicidio, secondo quanto trapelato, sarebbe un uomo: la profondità del taglio sulla gola di Meredith porterebbe ad escludere che a colpire la ragazza sia stata Amanda.

A Perugia è giunta la madre di Amanda Knox, Edda Mellas, che ha saputo nel viaggio da Seattle al capoluogo umbro del fermo della figlia. Nei giorni scorsi, per telefono, la giovane studentessa statunitense aveva ripetuto: "Mamma, con quel delitto non c'entro niente". All'estraneità della giovane non credono pero' gli inquirenti.

Nel decreto di fermo si sostiene infatti che la Knox "ha dimostrato una particolare spregiudicatezza nel mentire ripetutamente agli inquirenti e nel coinvolgere in una vicenda così grave il giovane Sollecito" che le avrebbe fornito l'alibi iniziale. Proprio la posizione dello studente pugliese, laureando in ingegneria, sembra quella più defilata.

Secondo la versione fornita agli inquirenti dalla Knox, Diya si sarebbe appartato con la studentessa inglese nella stanza di quest'ultimo, udendo le grida della sua coinquilina.

Amanda ascoltata dal Gip
I legali che difendono Amanda Marie Knox, all'uscita dal carcere di Capanne dove si è tenuto l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip Claudia Matteini, riportano di un contraddittorio "ampio" con il quale "le due tesi hanno avuto modo di confrontarsi". Non entrano nel merito del colloquio, durato circa un'ora, i due avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vecchia, ma riferiscono soltanto, in maniera indiretta, di come la giovane americana non si sia avvalsa della facoltà di non rispondere.

"La ragazza sta bene - dice Ghirga - ma è chiaramente provata dalla sua permanenza in carcere". Lo stesso avvocato definisce la vicenda della sua assistita, accusata insieme al suo fidanzato Raffaele Sollecito e all'amico Diya Lumumba di concorso in omicidio volontario e violenza sessuale, un "fatto umano e giuridicamente complicato". Sarà presumibilmente depositato venerdì, come riferisce lo stesso avvocato della difesa, l'atto del giudice con il quale verrà convalidato o meno l'arresto degli accusati. Intanto è confermata la presenza in Italia della madre della giovane americana, mentre si attende per domani l'arrivo del padre. Insieme potrebbero incontrare la figlia sabato mattina nel corso del primo colloquio che sarà concesso alla ragazza.